Cultura

Il Presidio del Libro propone “La legalità non è una favola”

La Redazione
Geppetto e Pinocchio
Il progetto prevede l'analisi di una favola e lo studio dei personaggi per giungere a un processo che vedrà imputati i personaggi delle favole, e, in veste di giudici, avvocati e convenuti, tutti quelli che vorranno farne parte
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Vuoi prendere parte al processo di Cenerentola? Cosa accadrà al papà di Hansel e Gretel dopo che avrà abbandonato i figli nel bosco? Geppetto è colpevole o innocente?

Se vuoi far parte attiva del processo alle favole, puoi aderire al progetto ”La legalità non è una favola” proposto dal Presidio del Libro di Corato e ideato da Carmen Centrone, attrice e pedagoga teatrale.

Il progetto prevede l’analisi di una favola e lo studio dei personaggi per giungere poi ad un processo che vedrà come imputati i personaggi stessi delle favole, e, in veste di giudici, avvocati e convenuti, tutti i ragazzi e gli adulti che vorranno farne parte.

Per aderire all’iniziativa si dovrà partecipare agli incontri con Carmen Centrone, complessivamente 8, che inizieranno la prima settimana di settembre, con cadenza settimanale, e si concluderanno con il processo che si svolgerà, in forma pubblica, venerdì 27 settembre nel chiostro del Comune durante la Festa dei Lettori proposta, come ogni anno, dal Presidio del Libro.

Al progetto, gratuito, possono partecipare ragazzi e ragazze, dai 13 anni in su, e soprattutto adulti che vorranno sperimentare, in forma ludica, il senso della legalità. Per aderire al progetto è possibile inviare una email all’indirizzo: petroneserena@libero.it, specificando nell’oggetto “Progetto Presidi del libro”, entro mercoledi 4 settembre.

lunedì 2 Settembre 2019

(modifica il 21 Luglio 2022, 14:13)

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salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
4 anni fa

La legalità oggi è solo una convenzione sociale, nata per evitare che si scivoli nell'anarchia e nella legge del più forte. Viene spesso elusa, dato che la Natura ci ha “regalato” alcune qualità piuttosto discutibili, a corollario dell'istinto di conservazione, e lo si nota ancor di più quando i valori etici, complici la fredda tecnologia e l'esigenza sempre più impellente di beni materiali, scompaiono, e ci trasformiamo in algidi (ed assai ignoranti) automi.