Cultura

A Joseph Cannillo la “laurea ad honorem” dell’Ute “Edith Stein”

La Redazione
A Joseph Cannillo la "laurea ad honorem" dell'Ute "Edith Stein"
La motivazione: ​"Per l'entusiasmante carriera scientifica e l'attento lavoro per il miglioramento delle condizioni di salute ed esistenza altrui, attingendo al patrimonio naturale del Creato"
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“Per l’entusiasmante carriera scientifica e l’attento lavoro per il miglioramento delle condizioni di salute ed esistenza altrui, attingendo al patrimonio naturale del Creato”.

È la motivazione con cui l’università della terza età “Edith Stein” di Corato ha conferito la “laurea ad honorem” a Joseph Cannillo. La cerimonia di consegna si è svolta il 25 giugno nel chiostro del Comune, in occasione delle celebrazioni per la fine dell’anno accademico.

Joseph Cannillo è dottore in chiropratica, laureato al New York Chiropractic college, specializzato in trattamento del dolore. Biologo specializzato in citopatologia presso la New York Hospital Cornell Medical school, master in genetica molecolare presso la C.W. Post center Long Island University, docente di fitoterapia e medicine complementari. È fondatore dell’azienda “Forza Vitale”, di successo internazionale nelle sue ricerche in ambito erboristico e biochimico.

La sua intensa e sensibile lectio magistralis è stata dedicata al suo percorso tra scienza, filosofia e fede, con un omaggio alla storia di Edith Stein a cui la UTE è intitolata e le similitudini con il percorso di ricerca intrapreso.

Si tratta della terza laurea ad honorem assegnata dopo quelle degli scorsi anni alla memoria del Cav. Attilio Mastromauro e alla passione imprenditoriale della Sig.ra Giuseppina Ribatti, quest’ultima presente anche alla cerimonia di quest’anno.

«Questo nostro lavoro continuerà, se il Signore vorrà, con la stessa gratuità con la stessa gioia che ci ha contraddistinto finora. Senza mai dimenticare il dialogo tra le generazioni, prezioso affinché realtà come queste vivano. Che ci sia gioia nella nostra vita» ha affermato Pina Masciavé, presidente dell’UTE Edith Stein.

«È bello vedere questa realtà che cresce negli anni, si evolve, diventa vita. Era l’auspicio per cui è nata, dal desiderio del nostro amato fondatore don Nicola Giordano, come realtà umana capace di diffondere “il ben vivere”, esserlo per chi si avvicina, donando il suo tempo nell’ascolto e nella cultura. Sapervi e vedervi qui uniti conferma il grande sforzo che c’è stato e la felicità nel vivere questo tratto di strada insieme» ha aggiunto la presidente di “Vivere In”, Marisa Parato.

Intervenuto anche il sindaco Pasquale D’Introno. «Come amministrazione – ha detto – dobbiamo cogliere il segnale che vede sempre più la scuola aprirsi a più fasce d’età, anno dopo anno, andando verso un apprendimento dedicato a chi a 60-65 anni, nel pieno delle forze, vuole intraprendere un percorso di arricchimento culturale ed artistico. E contenitori come questo meritano l’attenzione dovuta: sono un generoso salvadanaio di tempo per la nostra Città. Un territorio come il nostro, che non ha ancora la giusta valorizzazione dei prodotti agro-alimentari, con la fortuna di nutrirci di eccellenze e che ci consentono di poter affrontare una vita più sana e lunga.

Devo rivolgere un grande ringraziamento senza giri di parole a Pina Masciavè e a quanti con lei prestano la propria opera in questo servizio, un servizio che avvicina, che rende uniti nella Comunità. E la mia ammirazione per Voi va anche a questi alunni che vedo come un personale riferimento, perché conto di sentirmi come voi parte attiva di una Comunità, donando nei limiti degli anni comunque il mio tempo. Ben vengano queste realtà e queste iniziative e mi impegnerò con la prossima Giunta ed il prossimo Consiglio a rendere fattibili attività in tal senso, che danno identità al nostro territorio, che uniscono, ci rendono unici e ci identifichino come un’unica famiglia: la famiglia di Corato».

Durante la serata si sono susseguiti momenti di riflessione dedicati alla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani curati da Stefania Leo, docente del laboratorio di lettura e canti del coro dell’UTE guidato dal M° Gennaro Sibilano.

A termine serata sono stati consegnati i diplomi di merito ai corsisti e quelli honoris causa al ricordo di coloro che hanno condiviso un pezzo di strada insieme a noi.

giovedì 27 Giugno 2019

(modifica il 21 Luglio 2022, 17:20)

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Cicerone
Cicerone
4 anni fa

Non so se i ragazzi, dal taglio dei capelli, il modo di vestire e l'atteggiamento identici, dalla birra facile e dall'altrettanto facile rottura delle bottiglie, dal trasformare la piccola rientranza sita alle spalle della chiesa evangelica sul Corso in una maleodorante cloaca diverranno, da anziani, frequentatori dell'UTE. Ho i miei dubbi. E il sindaco, trascurando per un attimo gli argomenti a lui più cari, dovrebbe passare da lì di pomeriggio inoltrato, per vedere qual è la situazione di questi giovani, oltretutto sempre più numerosi, per il fatto di appartenere a famiglie incoscientemente prolifiche. Riguardo ai “diritti”, è solo un riempirsi la bocca di belle parole se essi non vengono preceduti dai “doveri”. E l'elenco di questi ultimi è interminabile.

Cicerone
Cicerone
4 anni fa

Respingo il “ridicolo” al mittente, con i dovuti interessi. La cecità porta a pensare che la famiglia sia ancora al centro della società: niente di più sbagliato, coi tempi attuali. L'inadeguatezza di moltissimi genitori nell'educare i figli induce a credere che essi debbano essere “necessariamente” surrogati dalle Istituzioni. Tutto il resto è chiacchiera, retorica, chimera, utopia, illusione.