Cultura

Diventare genitori, Stefano Sgambati racconta “La bambina ovunque”

La Redazione
Stefano Sgambati racconta “La bambina ovunque”
Incontro organizzato dal Presidio del Libro di Corato, in collaborazione con la libreria "Ambarabacicicoco" e "Tutto in un abbraccio"
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Il Presidio del Libro di Corato, in collaborazione con la libreria “Ambarabacicicoco” e “Tutto in un abbraccio”, impegnata nel sostenere una genitorialità a contatto profondo con i bambini, organizza un incontro con Stefano Sgambati che dialogherà sul suo ultimo romanzo “La bambina ovunque”, edizioni Mondadori.

Appuntamento giovedi 14 marzo alle 19 nella libreria Ambarabacicicoco.

Anche un padre “aspetta” un figlio, ma, all’opposto di una madre, “non percepisce i movimenti fetali, non perde per un istante il respiro mentre capisce che un altro essere vivente lo abita, poiché nessuno lo abita: in un padre non c’è posto. Né sente la vita che arriva: se la ritrova”.

Il libro. Stefano ha trentacinque anni e tra qualche mese la sua vita cambierà per sempre. La gravidanza della moglie è il risultato di un percorso a ostacoli innescato da un fortissimo desiderio di maternità e passato per un’estenuante trafila medica: dopo la grande salita, tutto sembra procedere bene, ma allora perché Stefano non è felice? Il suo stato, nient’affatto interessante, appena degno di nota, non lo soddisfa: si sente invisibile, inutile – e per giunta braccato dal panico, un animale goffo e ingombrante che non lo lascia mai in pace -, un personaggio secondario che “rimpicciolisce sempre di più mentre la madre si diffonde nello spazio, aumenta di volume e sostanza”.

Con una prima persona originalissima, ironica e divertita, ma anche così sincera da risultare spudorata, Sgambati racconta il titubante viaggio di un uomo verso la paternità, in tutte le sue tappe: la prima sussurrata idea e le mille discussioni che porta con sé, il primo tentativo razionale di mettere al mondo un figlio, la frustrazione di fronte a quell’embrione che non si decide a formarsi, gli esitanti “Che vuoi che sia”, i terribili “Arriverà”, l’enormità di una madre che non riesce a essere madre, le prime, inevitabili, indagini sul corpo di lui e poi di lei, gli avanti e indietro dal reparto Sterilità dell’ospedale, il girotondo di paura, rabbia e speranza della fecondazione in vitro. E infine l’attesa: il lentissimo avvicinamento all’idea di diventare genitore.

mercoledì 13 Marzo 2019

(modifica il 21 Luglio 2022, 23:38)

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salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
5 anni fa

Difficile fare i genitori giovani, oggi. Morta la “tradizione” (quell'insieme di consuetudini che si trasferivano da padre in figlio, formate da regole che si applicavano senza discutere), ora un padre, spesso è: un compagno di giochi, quando il figlio è piccolo; un complice, quando il figlio sta crescendo; un rassegnato genitore, quando il figlio inizia ad isolarsi.