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Sipario sull’amministrazione Mazzilli: «L’ultimo atto è la stagione teatrale»

La Redazione
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Sipario sull’amministrazione Mazzilli: «L’ultimo atto è la stagione teatrale»
Tutte le novità su abbonamenti, orari, spettacoli e servizi offerti
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«Abbiamo voluto far coincidere questa conferenza stampa con l’ultimo giorno della nostra amministrazione per lasciarci con una cosa bella, con una prospettiva di serenità. Volevamo evitare che il commissariamento impedisse alla città di avere la stagione teatrale». Sono state queste le parole con cui il sindaco Massimo Mazzilli si è congedato questa mattina, innanzi ai giornalisti ed ai cittadini intervenuti nella buvette del Comunale.

Per «l’ultima volta nella veste di sindaco» come ha affermato, ha potuto commentare «con orgoglio» il cartellone allestito in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese «di cui il Comune è socio».

Le novità
Dopo aver elencato gli spettacoli in programma, l’assessore alla Cultura Claudia Lerro ha annunciato due sperimentazioni: «vogliamo far partire a Corato due servizi che in altre parti d’Italia vengono realizzate ormai da anni, il “Kinder Garen” e le “guide alla visione”. Il primo è pensato per i bambini: mentre i genitori guardano lo spettacolo, loro potranno trascorrere il tempo con degli operatori specializzati che affronteranno il tema dello spettacolo in una modalità adatta ai più piccoli. In questa maniera, a fine spettacolo, in famiglia si potrà intraprendere un dialogo sulla base di un argomento condiviso. La “guida alla visione” punta invece a creare una “cultura dello spettatore” per approfondire i temi dello spettacolo prima di vederlo. Entrambi i servizi saranno forniti in quattro diverse date: è una sperimentazione, ci permetterà di capire se risponde ad un bisogno effettivo del pubblico».n

«Sono convinto che questa stagione sia in grado di attirare anche spettatori non coratini – ha affermato Sante Levante per conto del Teatro Pubblico Pugliese – Propone titoli per tutti i gusti, dalla prosa alla comicità alla riflessione, passando anche per il tema dell’immigrazione. C’è attenzione per la musica e la danza».

Cambia qualcosa per l’orario di inizio degli spettacoli: «la domenica e nei giorni festivi, il sipario si aprirà alle 19: abbiamo recepito dal pubblico l’esigenza di uscire dal teatro prima» ha annunciato il primo cittadino. In ultimo, non per importanza «un problema risolto, quello del riscaldamento. Prima funzionava solo al 30% rispetto alla potenzialità».n

Biglietti e abbonamenti
«Non c’è nessuna variazione in termini di costi rispetto allo scorso anno – ha spiegato il sindaco – Dal 29 di ottobre si potranno comprare gli abbonamenti. Prima ci sarà il Festival Euterpe e per questo vogliamo evitare di creare calca al botteghino. Negli anni scorsi in 2 o 4 aperture di biglietteria tutti gli abbonamenti furono venduti: quest’anno ce ne saranno disponibili al massimo 320».

La stagione si apre il 27 novembre con un grande classico del teatro, un intoccabile interpretato in tutto il mondo ora rivisitato da Valerio Binasco, Arlecchino servitore di due padroni. Rassegna che vedrà sulla scena una bella serie di sensibili interpreti della scena teatrale, Natalino Balasso, Michele Di Mauro, Ambra Angiolini-Matteo Cremon (La guerra dei Roses, 6 dicembre), Michele Riondino, Carlo Cecchi, Massimo Lopez e Tullio Solenghi, Carlo Buccirosso e Maria Nazionale, Peppe Vessicchio; ma non solo nomi riconoscibili e famosi, ma testi, regie e proposte a testimonianza del fatto che Corato scommette sulla qualità senza cedere al palato facile del pubblico, portando conoscenza nuova, sperimentazione, intimamente legata comunque al concetto del buon teatro e della bellezza della tradizione.

Tra gli spettacoli in scena, così, i testi di Goldoni, Michail Bulgakov e di Oscar Wilde, oppure l’idea di Gianpiero Borgia, Medea per Strada (14,15 e 16 dicembre), con Elena Cotugno in un furgoncino, sette spettatori per volta, a raccontare il fenomeno delle donne partite alla ricerca di una vita migliore che si sono ritrovate schiave nel racket della prostituzione, drammaturgia di Fabrizio Sinisi ed Elena Cotugno. Dalla scrittura di Michele Santeramo, invece, il Cabaret Sacco e Vanzetti (16 dicembre), sempre per la regia di Borgia, con Raffaele Braia e Valerio Tambone; irresistibile La lettera (11 aprile), uno spettacolo che ha compiuto 25 anni in perenne rappresentazione, oltre 1200 repliche con Paolo Nani, solo sul palco con un tavolo e una valigia di oggetti, riesce a dar vita a 15 micro storie, tutte contenenti la medesima trama ma interpretate ogni volta da una persona diversa, ovvero come confezionare una lettera.

La festa d’ognissanti (10 maggio), invece, spettacolo su chi sono per noi i Santi. Cosa rappresentano oggi. Annunciati da un improbabile banditore, i Santi irromperanno sulla scena sul loro carrozzone agghindato di luminarie, accompagnati dal suono di una fanfara. Con ironia e trasporto si sveleranno agli spettatori chiedendo in cambio solo la luce flebile ed eterna di una candela, perché il ricordo possa continuare a brillare. La Festa d’Ognissanti (Compagnia Malalingua) è uno spettacolo itinerante ed interattivo. Dopo l’irruzione di tutti i personaggi in una scena corale, ogni Santo raggiungerà la sua postazione, il suo “luogo deputato e saranno gli spettatori a scegliere di volta in volta a quale Santo “votarsi”, quale storia ascoltare, stabilendo il proprio percorso.

Il giovane Montalbano Michele Riondino, padrino del Festival di Venezia 2018 ne Il Maestro e Margherita (8 gennaio), con la giovane e talentuosa Federica Rosellini e la regia di Andrea Baracco, farà palpitare i cuori dando corpo ad una delle più strazianti e straordinarie storie d’amore della letteratura, quella tra il Maestro e Margherita e quel loro rimanere fatalmente impigliati, imprigionati quasi, l’uno nel corpo e nella mente dell’altra. Un potente Enrico IV (29 gennaio) con Carlo Cecchi, anche regista, un fondamento del teatro di Luigi Pirandello e della sua poetica, che affronta i grandi temi della maschera, dell’identità, della follia e del rapporto tra finzione e realtà.

In arrivo anche Massimo Lopez e Tullio Solenghi (13 febbraio) che tornano insieme sul palco dopo 15 anni. Saranno in un vero e proprio show di cui sono interpreti ed autori, coadiuvati dalla Jazz Company; il Teatro dell’Elfo, in un testo di Oscar Wilde, L’importanza di chiamarsi Ernesto (10 marzo), l’esempio più bello di come Wilde, attraverso l’uso di un’ironia caustica e brillante, sveli la falsa coscienza di una società che mette il denaro e una rigidissima divisione in classi al centro della propria morale.

Allegria, commedia e semplicemente potere ridere bene con Carlo Buccirosso e Maria Nazionale: Il Pomo della discordia (21 marzo), da Omero e Achille ai giorni nostri, trasposizione di detti e modi di fare.

Anche Musica in stagione, con il tenore Aldo Caputo nel concerto di Natale (29 dicembre) e la Pfm che canta De Andrè (3 aprile, in fuori abbonamento), a vent’anni dalla scomparsa del poeta, e poi la novità 2018 La musica fa crescere i pomodori (22 febbraio), del maestro Peppe Vessicchio, musicoterapia per piante e altra natura.

Anche danza con NoGravity Dance Company COMIX la fantasia al potere (20 gennaio) e con R.Osa (1 marzo) di Silvia Grabaudi con la Ubu Claudia Marsicano, 10 esercizi per nuovi virtuosismi, superare il proprio limiti, una rivoluzione del corpo.

Il cartellone

27 novembre: Natalino Balasso, “Arlecchino”
6 dicembre: Ambra Angiolini, “La guerra dei Roses”
14-16 dicembre: Teatro dei Borgia, “Medea per strada” e “Sacco e Vanzetti”
29 dicembre: Concerto del tenore Aldo Caputo
8 gennaio: Michele Riondino, “Il maestro e Margherita”
19 gennaio: NoGravity company, “Comix (Physical Theatre)”
29 gennaio: Carlo Cecchi, “Enrico V”
13 febbraio: Massimo Lopez-Tullio Solenghi “Show”
febbraio: Peppe Vessicchio, “La musica fa crescere i pomodori”
1 marzo: Zebra – Silvia Gribaudi Performing Arts, “R.Osa – 10 Esercizi per nuovi virtuosismi (Danza – Performance)”
10 marzo: Teatro dell’elfo, “L’importanza di chiamarsi Ernesto”
21 marzo: Carlo Buccirosso-Maria Nazionale, “Il pomo della discordia”
3 aprile: Pfm, “Pfm canta De Andrè”
11 aprile: Paolo Nani, “La lettera”
10 maggio: Mala Lingua, “Festa d’ognissanti”.

mercoledì 10 Ottobre 2018

(modifica il 22 Luglio 2022, 7:10)

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salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
5 anni fa

Ho ascoltato Massimo, il quale sinceramente mi è, come persona, davvero simpatico. Forse, in altre occasioni, un po' troppo incensatore di se e della sua Amministrazione, ma ora ha dimostrato sobrietà, raffinatezza ed eleganza: doti, che piacciono me. Certo, fra i 12 euro statistici spesi dallo spettatore, non si considera l'eventuale carburante occorso per raggiungere il teatro o il divieto di sosta pagato come multa o come soldi dati al posteggiatore abusivo di turno, ma sicuramente vi è un certo “movimento”. Il problema è, come già da me accennato, che vi è un divario tra le moltissime persone educate ed amanti dell'arte e quei pochi, ma “buoni”, maleducati e cafoni che rovinano il paese. Ecco: credo che si pensi molto ai primi e pochissimo ai secondi, perché si mitighi tale differenza.