Cultura

Verso sud «è un’opera collettiva»: il bilancio del Festival

La Redazione
Verso sud
I Venti di Verso Sud continueranno a spirare, di qui al prossimo festival, il cui tema sarà "La ferita"
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È passata una settimana dall’ultima giornata del festival Verso Sud, è tempo di bilanci. Non è un caso che la terza edizione si sia conclusa con un’inaugurazione, quella del progetto “Street Art e Santità” la cui prima opera è la Madonna Fotografica di Claudio Laudani, mostrata per la prima volta domenica 16 a notte fonda con l’accompagnamento della viola da gamba di Vito Maria Laforgia, è simbolo che i Venti di Verso Sud continueranno a spirare, di qui al prossimo festival, il cui tema sarà “La ferita”.

Nelle sue cinque giornate Verso Sud è stato un racconto, quello di una “Cura”, affrontato secondo cinque sguardi, uno per ogni giornata: il silenzio, l’oscurità, la luce, il corpo, l’amore. Un intreccio tra poesia, teatro, musica, arti visive e performative che ha coinvolto un vasto pubblico proponendo propone artisti di grande qualità, senza mai fare scelte ruffiane solo perché popolari. Le quattro mostre e installazioni inaugurate da Verso Sud, in piazza Abbazia e in largo Aregano, saranno aperte ai visitatori fino al 30 settembre dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 18.30 alle 21.00.

«Verso sud è un’opera collettiva: non esisterebbe senza l’aiuto di una comunità, quella di Corato, ma anche quella allargata e provvisoria del festival tutto, che ha messo a disposizione le sue risorse umane ed economiche per far sì che tutto questo potesse accadere. Per questo – dichiarano Luigi Piccarreta e Giuliano Maroccini, direttori artistici di Verso Sud – il nostro ringraziamento va a tutte le persone e le attività che ci hanno aiutato, e il nostro abbraccio va a tutto la nostra piccola immensa squadra di lavoro. Il festival è stato molto intenso e faticoso per noi.

Non abbiamo ancora la percezione di quello che è successo: tante emozioni si sono sovrapposte, tanti artisti hanno lasciato dentro di noi il loro segno, la loro carica umana. Abbiamo osato, sperimentato. Siamo stati insieme fino a notte fonda. Tanti gli incontri, tutti importanti, necessari. Abbiamo fatto del nostro meglio, nella consapevolezza che “la cura”, il tema affrontato quest’anno, è una tensione, un punto lontano verso il quale tendere. Per questo vogliamo ringraziare tutti gli artisti che hanno preso parte a questo viaggio, scusandoci per ogni involontaria dimenticanza, ogni debolezza, ogni cosa che richiedeva più cura di quella che siamo riusciti a dedicare: abbiamo fatto del nostro meglio e insieme miglioreremo. Verso Sud serve a cambiare noi stessi, prima ancora che il paese e le persone che vi partecipano».

lunedì 24 Settembre 2018

(modifica il 22 Luglio 2022, 8:06)

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