Cultura

La tecnologia rende eterno l’archivio capitolare di Santa Maria Maggiore

Giuseppe Cantatore
Giuseppe Cantatore
Un inestimabile tesoro diviso in 128 volumi risalenti anche al 1582 viene digitalizzato in 200 cd-rom. A realizzare tutto è un francese di origine coratina.
6 commenti 4498

Saper guardare al futuro significa anche salvaguardare il passato.
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rnE’ questa la molla che spinto Don Gino Tarantini, tesoriere e responsabile dell’archivio capitolare di Santa Maria Maggiore, a cimentarsi in un’operazione che consentirà di proteggere al meglio uno dei patrimoni storici della nostra città.
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rnIl patrimonio in questione è, appunto, l’archivio capitolare di Santa Maria Maggiore, conosciuta anche come Chiesa Matrice, costituito da 94 volumi che risalgono addirittura al lontano 1582, una data antecendente anche a quella dei volumi conservati nel più titolato archivio di Trani.

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Oggi, grazie ad un meticoloso lavoro, i 128 volumi sono stati "fotografati" pagina per pagina e tramutati in 200 cd-rom di semplicissima consultazione.
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rnA realizzare materialmente la digitalizzazione dell’archivio è stato il signor Pierre Marzocca, nome di battesimo francese, ma cognome che tradisce le chiare origini coratine. 
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rn«Avevo già da tempo in mente l’idea di realizzare una versione digitale di questi testi – spiega Don Gino Tarantini.
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rnL’occasione giusta mi è stata data proprio dall’incontro con Pierre Marzocca, che è stato qui a Corato nel Luglio dello scorso anno per realizzare alcune ricerche nel nostro archivio. 
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rnDiscutendo sulle possibilità di "informatizzare" l’archivio, sia per proteggerlo dall’usura del tempo che per renderlo più semplie e rapido da consultare, Pierre si è reso molto disponibile ed il progetto è andato in porto».
 
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rnIl signor Marzocca, che vive a Le Cheylas, non lontano da Grenble, città che ospita numerose persone originarie di Corato, è fondatore e presidente della "Association Gènèalogique Le Chemin à l’Envers", che si occupa della ricerca di alberi genealogici e della salvaguardia di testi antichi.
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rnAccompagnato dalla moglie, Marzocca è arrivato a Corato nei primi giorni di Aprile, ed ha trascorso tantissime ore all’interno dell’archivio circondato dalle sue attrezzature e proprio oggi concluderà il suo certosino lavoro.
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rnCon la delicatezza di chi ha estrema dimestichezza con le pagine preziose ed impolverate di testi fragili solo alla vista e con tanti secoli sulle spalle, Pierre ha scattato oltre 38.000 immagini immortalando quasi 80.000 pagine d’archivio. 
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rn«Sono venuto qui a Corato – ci spiega il signor Marzocca, unendo poche parole di italiano al suo francese – non solo per fare delle ricerche sulla mia famiglia, ma anche per vedere da vicino la città in cui nel 1924 è nato mio padre Cataldo. Stando qui ho scoperto che abitava in via Stazione, anche se già un anno dopo, nel 1925, si trasferì con tutta la famiglia in Francia. Successivamente sposò un’altra coratina, Teresa Scaringella, trasmettendomi comunque l’amore per la sua città natale».
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rnL’archivio capitolare di Santa Maria Maggiore è l’unico che contiene i dati relativi a battesimi, matrimoni, morti e documenti capitolari vari, a partire dal 1582 sino al 1890, quando la Chiesa di Santa Maria Maggiore era l’unica Parrocchia della città.
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rnNegli anni successivi nacquero le cosiddette "vicarie curate" di Santa Maria Greca, San Giuseppe e San Domenico, ma sino al 1925 i dati confluivano comunque all’interno di questo archivio.
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rnSolo dall’anno successivo si è iniziato a raccogliere e conservare le informazioni all’interno di ciascuna parrocchia. 
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rnLa versione digitale dell’archivio sarà presto consultabile da chiunque ne farà richiesta. 
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rn«Ci attrezzeremo prima possibile di una postazione informatica all’interno dello stesso archivio – conclude Don Gino – in modo da rendere fruibile tutti i dati immagazzinati, con tanto di indice, almeno per i volumi che ne sono provvisti, nei supporti informatici.
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rnPer ora, a partire dalla prossima settimana, continueremo a mettere a disposizione della città i volumi cartacei. L’archivio resterà aperto il Martedì ed il Venerdì dalle 17.45 alle 19.45 ma, date le ridotte dimensioni della stanza che ospita i testi, preferiamo che venga prima fissato un appuntamento».

giovedì 24 Aprile 2008

(modifica il 13 Luglio 2022, 14:35)

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svevo
svevo
15 anni fa

ww don Gino Tarantini !!!!
grazie per quello che hai fatto e per chi come me vuole conoscere le proprie origini fino al piu’ lontano capostipite.

FiorenzoSpina
FiorenzoSpina
15 anni fa

Svevo… ma quale W don Gino!quando andai io da lui a chiedere se potevo vedere la miscellanea de Mattis accampò scuse di ogni genere.Che si sia svegliato ora dal suo torpore?Eh no! non se la può cavare così facendosi protagonista

annalevi
annalevi
15 anni fa

Solo un francese poteva fare questo lavoro : In FR gli archivi di 53 Depts sono in linea gratis – Bravo Pierre! : sono di Corato; prima di morire voglio sapere come si chiamava la mia antenata in linea materna vissuta nel Settecento. Sono passati 2 anni da questo lavoro: a quando in linea anche pure pagando? mi costerebbe meno pagare per consultare in linea che venire di persona
Anna Levi di Grazia Giuliano (n.1914) , di Lucia Vangi ( n. 1890), di Margherita Anelli? ..di..?

antonellamary
antonellamary
15 anni fa

Certo, ciò che don Gino ha fatto, è meritorio dal punto di vista culturale. Mi chiedo se hai fini spirituali serve a qualcosa.
Non occorre forse maggiore disponibilità e maggiore dolcezza, piuttosto che ostentazione e asprezza?
L’archivista lo può fare chiunque. Il prete invece deve fare il prete. Certo che i Gino, a Corato, se non fanno i protagonisti non sono contenti! Se non stanno sul palcoscenico, si sentono morire.
I fedeli scappano, caro don.
Scappano!

Anna
Anna
15 anni fa

Buonasera, vorrei sapere se l'archivio storico è ora consultabile on -line.
Grazie tanto

Balducci Giovanna
Balducci Giovanna
15 anni fa

Buongiorno, mi trovo a Grenoble dal 1957..
Per piacere come posso fare per trovare una amica di infanzia . Avevamo tutte e due 12 oppute13 anni . Posso contattare il signor Marzocca , Che mi aiuta se puo . Vi ringrazio tanto . Giovanna Balducci