Cultura

Aria di Natale, ​nella chiesetta di San Vito in mostra i presepi in legno di Antonio D’Introno

La Redazione
Nella chiesetta di San Vito in mostra i presepi in legno di Antonio D'Introno
Una esposizione di natività realizzate in legno "Secondo Natura". La mostra sarà aperta da oggi fino al 5 dicembre ogni giorno dalle 18.30 alle 21 e in più la domenica mattina dalle 11.30 alle 13
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Si apre oggi, sabato 13 novembre, nel prezioso scrigno della chiesetta di San Vito, una mostra di presepi in legno a cura del maestro artigiano Antonio D’Introno. Il legno è stato il primo materiale che ebbe lʼonore, in virtù della sua povertà, di rappresentare la santa natività in cui la ricchezza della natura divina si intreccia con la povertà della nostra natura umana. Il primo embrione di presepe fu infatti fatto realizzare proprio in legno nel III secolo da papa Liberio (352- 355), il quale fece erigere a Roma, nella basilica detta “Santa Maria del Presepe” una “tettoia” in legno retta da tronchi dʼalbero davanti all’altare presso il quale la notte del 24 dicembre dʼogni anno veniva celebrata la messa di Natale. 

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La rassegna di presepi di Antonio D’Introno viene quindi da lontano, ma è estremamente moderna e attuale in quanto l’artista reinterpreta il tradizionale presepe in legno seguendo una intuizione straordinaria che lui definisce “Secondo Natura”. Il maestro infatti, grazie alla sua  padronanza e conoscenza delle caratteristiche strutturali delle essenze, riesce a “leggere” e a “tirar fuori” dai segni tipici del legno e quindi da nodi, venature e colori, le figure della sacra famiglia e di altri elementi del presepe. I colpi di sgorbia o di scalpello usati con perizia, nonché piccoli essenziali intagli dai quali far passare sapienti lame di luce fanno il resto, e così anonimi pezzi di legno diventano natività uniche e irripetibili, vere e proprie opere d’arte.

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Al rispetto del mestiere si associa pertanto il rispetto per la natura oggetto della sua osservazione: si direbbe che Antonio D'Introno non voglia mai sovrapporre, anteporre se stesso al legno, ma che cerchi piuttosto di rendere visibili le specificità visibili e tattili delle diverse essenze da lui utilizzate e amate (il legno d’ulivo in primo luogo ), facendo così affiorare la vita che è in loro. Un valore aggiunto è dato dal tipo di elementi utilizzati per realizzare le opere d’arte. Non solo pezzi naturali, e quindi radici o rami trovati nelle campagne o su una spiaggia, ma anche elementi  poveri e di riciclo quali vecchie travi, ante di antichi carretti, botole, alle quali D'Introno dà la preziosa possibilità di una seconda vita. Queste opere sono quadri, icone, capezzali, suppellettili e possono rimanere esposte in casa tutto l’anno dovuto alla loro leggerezza e contemporanetà delle linee e delle luci curate dall’azienda di corpi illuminanti Fape .

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Di Antonio D'Introno, tra le altre cose socio Archeoclub, abbiamo già parlato in occasione del restauro della sala consiliare del Comune nel 2008, per la realizzazione di una statua processionale raffigurante la Maddalena in legno e dimensioni reali per i Misteri della Vallisa di Bari nel 2014/2015, per la realizzazione dell’Addolorata e cura del recupero dell’intero arco di Santa Rita nel 2015, per il restauro del portone principale dell'Incoronata nel 2019 e per il restauro del portone di Palazzo Capano su corso Garibaldi nell'agosto scorso. L'organizzazione ringrazia «don Vincenzo Bovino per la gentile concessione della chiesa di San Vito». La mostra sarà aperta fino al 5 dicembre ogni giorno dalle 18.30 alle 21 e in più la domenica mattina dalle 11.30 alle 13. Per info e visite a gruppi o scuole è possibile chiamare il numero 347.7261152. Pagina instagram atelier_dintrono.

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sabato 13 Novembre 2021

(modifica il 3 Agosto 2022, 1:11)

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maria
maria
2 anni fa

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