Esami di Stato

“Una prova nella prova”. Ecco l’inedita Maturità degli studenti coratini

La Redazione
La commissione d'esame al liceo classico Oriani
Niente prove scritte, solo un'orale, mascherine e distanza di almeno due metri tra candidati e commissari. Non sono invece cambiati i volti dei ragazzi. Il racconto da liceo "Oriani", professionale "Tandoi" e tecnico "Tannoia"
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È iniziata alle 8.30 di questa mattina la Maturità più particolare di sempre. Niente prove scritte, solo un’orale, mascherine e distanza di almeno due metri tra candidati e commissari.

Non sono invece cambiati i volti dei ragazzi. Tesi prima dell’esame e decisamente più sollevati e sorridenti appena terminata l’interrogazione.

Ieri sera molti di loro si sono incontrati per trascorrere qualche ora insieme. Magari non proprio una classica “notte prima degli esami”, ma di certo un momento di condivisione indispensabile per stemperare le difficoltà di questi mesi e le tensioni per la prova.

Certo, di inedito c’è davvero tanto. Tre mesi dopo la chiusura forzata a causa del Covid 19, le scuole superiori coratine – il liceo “Oriani”, il professionale “Tandoi”, il tecnico “Tannoia” e il liceo artistico “Federico II – Stupor Mundi” – riaprono in un modo molto diverso rispetto al passato. Ci sono barriere in plexiglas, una sala triage e collaboratori scolastici bardati come infermieri con tute, mascherine e visiere, ma anche unità della Croce Rossa e percorsi obbligati per l’ingresso e l’uscita dagli istituti, solo per citare alcune “novità”.

I ragazzi che devono sostenere l’esame possono arrivare a scuola al massimo 15 minuti prima dell’orario previsto per la prova, in modo da non creare assembramenti. Una volta arrivati, firmano una autocertificazione relativa all’assenza di sintomi influenzali e viene misurata loro la temperatura corporea.

Quindi, di corsa verso le commissioni d’esame. In molti casi i docenti – i cui banchi sono ben distanziati tra loro – sono sistemati non nelle classi, ma nelle aree più ampie degli istituti: l’androne, l’auditorium e la palestra.

I più straniti sono forse proprio i docenti che negli anni scorsi hanno fatto parte di numerose commissioni d’esame insediate secondo ben altre modalità. Nei ragazzi, invece, su tutto il resto sembra comunque prevalere l’ansia per la prova che li farà “diventare grandi”.

All’esame è prevista la presenza, non obbligatoria, di un testimone. La prova dura circa un’ora. Ed è forse quello l’unico momento in cui tutto torna normale: i ragazzi sono dinanzi ai professori, concentrati e impegnati al massimo per dare il meglio di sé.

«È andato tutto bene» racconta sorridente una ragazza appena terminata l’interrogazione. «Forse è stato più semplice rispetto a un esame “normale”, ma sono stati mesi faticosi» aggiunge un altro studente.

Per loro, in questo 2020 che sta lasciando tutti a bocca aperta, la maturità è una prova nella prova. Non sappiamo se ne usciranno migliori, ma di certo ne usciranno più forti.

mercoledì 17 Giugno 2020

(modifica il 21 Luglio 2022, 1:58)

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M.M
M.M
3 anni fa

La sera sono tutti senza mascherina nei bar pub ,al mare ,assembrati adulti e ragazzi.