Cronaca

#facciamoibuoni​, parte dal basso l’iniziativa per risollevare i commercianti coratini

La Redazione
Il corso deserto
​Il meccanismo è semplice: il consumatore invia al commerciante una proposta di acquisto di beni futuri. Il commerciante accetta e il consumatore paga ed utilizza il pagamento come un "buono" da spendere alla riapertura
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Un’iniziativa per aiutare i negozi di vicinato a risollevarsi dall’emergenza. Si chiama “Facciamo i buoni” e arriva da un gruppo di cittadini. Il meccanismo è semplice: il consumatore invia al commerciante una proposta di acquisto di beni futuri. Il commerciante accetta e indica le modalità di pagamento. Il consumatore paga la somma che vuole e utilizza il pagamento come un “buono” da spendere alla riapertura dell’attività commerciale prescelta.

L’iniziativa parte da oggi, 2 aprile, con la pagina facebook “facciamoibuoni”. Ecco i dettagli.

«La città vive anche e soprattutto attraverso la miriade di attività commerciali che animano i corsi, le vie, i mercati» spiegano i proponenti Fabio Di Gennaro, Valeria Mazzone, Cataldo Fiore, Gennaro Sciscioli e Renato Bucci. «Da anni queste attività sono sotto assedio: i grandi centri commerciali e le piattaforme online hanno già allontanato molti consumatori dai negozi di vicinato.

La loro “resistenza” è anche affar nostro; senza di loro la città sarebbe sempre così come oggi la vediamo: spenta. Con la sospensione decisa con i decreti del 9 e del 11 marzo, moltissimi esercenti si sono ritrovati, improvvisamente, totalmente privi di lavoro e di reddito; il protrarsi della sospensione aggrava la situazione.

Per dare vita e futuro al nostro commercio locale noi lanciamo l’iniziativa “Facciamo i buoni”. Il meccanismo è semplice: il consumatore invia al commerciante una proposta di acquisto di beni futuri. Il commerciante accetta ed indica le modalità di pagamento. Il consumatore paga la somma che vuole ed utilizza il pagamento come un “buono” da spendere alla riapertura dell’attività commerciale prescelta.

Il pagamento non avrà bisogno di scontrini o fatture perché viene configurato come “caparra”, quindi non tassabile. Sarà scontrinato o fatturato solo al momento in cui il consumatore effettivamente si recherà presso il negozio e perfezionerà l’acquisto.

Tanti di noi hanno già i propri esercenti di fiducia: scarpe, abiti, gioielli, palestre, estetiste, bar, pizzerie ristoranti, ecc. In questo momento i nostri commercianti non hanno bisogno di elemosine ma di concludere contratti e di incassare denaro. Noi consumatori anticipiamo il denaro ed alla riapertura dell’attività saremo lì a ricevere la merce o i servizi già pagati.

L’iniziativa parte da oggi, 2 aprile, con la pagina facebook “facciamoibuoni”. Ogni esercente potrà iscriversi ed aderire all’iniziativa, così manifestando la sua disponibilità. Pubblicheremo anche un format di minicontratto con il quale il consumatore proporrà all’esercente il pagamento nell’importo scelto. L’esercente indicherà il metodo di pagamento.

Questa iniziativa non ha colori e non ha bandiere. Vuole essere solo un piccolo, e speriamo utile, contributo per la ripresa di un settore, quello del commercio al dettaglio, che mai come in questo momento ha bisogno di fiducia e di supporto».

giovedì 2 Aprile 2020

(modifica il 21 Luglio 2022, 4:57)

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Maria P.
Maria P.
4 anni fa

E come ha detto il Sindaco di Gravina ci sono già i poveri-furbi che vendono a 70 euro i buoni spesa da 100.