Tre tifosi del Lecce potrebbero pagare a caro prezzo la violenza messa in atto contro una donna e un ragazzino durante la partita tra i salentini e l’Inter disputata allo stadio Via del Mare il 19 gennaio scorso.
Dopo le indagini della Digos, la Questura di Lecce ha denunciato C.A., 51 anni, e V.S., di 29 anni, entrambi di Copertino, e S.E., 20 anni, di Campi Salentina, con le accuse di lesioni aggravate, tentata rapina, rapina e reato continuato in concorso tra loro e con altri in fase di identificazione. Nei loro confronti è stato avviato il procedimento amministrativo per il Daspo con divieto di partecipazione alle manifestazioni sportive.
Secondo quanto riporta La Gazzetta dello Sport, dopo il gol segnato dall’Inter, in curva Sud i tre avrebbero reagito in modo violento all’esultanza di alcuni supporter nerazzurri presenti nel settore adiacente a quello riservato agli ospiti, aggredendo una donna di Fasano colpita alla testa (per lei 10 giorni di prognosi), e un quattordicenne di Corato che, a causa degli spintoni ricevuti, è caduto dai gradoni della curva. Per lui, varie escoriazioni medicate dagli operatori sanitari in servizio nello stadio.
Uno dei tre tifosi, C.A., è stato denunciato anche per aver dato fuoco a una sciarpa sottratta a un sostenitore dell’Inter e sventolata poi come trofeo all’indirizzo del settore ospiti.
Doppia la mia interpretazione dinanzi a tutte le manifestazioni e gli atteggiamenti, attivi (da parte di chi li compie) e passivi (da parte di chi assiste o tifa) sulle competizioni di ogni genere: una sensazione di profondo fastidio o di disgusto, nel vedere come emerga, in tali circostanze, la parte peggiore dell'uomo; la constatazione, da studioso del sociale, di come ci sia stato inculcato proprio dalla Natura l'istinto di misurarci continuamente con qualcuno o qualcosa, di cercare di prevalere, di irretire lo sconfitto di turno, esultando o appagandoci con un'intima soddisfazione. La vita è tutta una sfida: è l'istinto che ci spinge a cercare sempre il meglio, usando tutti i mezzi. Leciti o moderati, illeciti o sguaiati: dipende dal carattere, dall'educazione, dalla cultura.