Cronaca

Inchiesta appalti truccati, indagini chiuse. Sotto accusa la gara per la nuova Giovanni XXIII

La Redazione
Il progetto della nuova scuola Giovanni XXIII
Chiuse le indagini nei confronti dell'ex assessore regionale Filippo Caracciolo e altri otto, accusati a vario titolo di concorso in turbativa d'asta, corruzione e falso
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La Procura di Bari ha chiuso le indagini nei confronti di nove persone, tra le quali il consigliere regionale ed ex assessore regionale all’Ambiente Filippo Caracciolo, accusate a vario titolo di concorso in turbativa d’asta, corruzione e falso con riferimento a due presunte gare truccate per la costruzione della nuova scuola Giovanni XXIII a Corato e di un impianto per trattamento rifiuti ad Andria. Caracciolo rimise le deleghe da assessore nel febbraio 2018, all’indomani dell’avviso di garanzia da parte della magistratura barese.

Nell’inchiesta, coordinata dalla pm Salvina Toscani, sono indagati, oltre Caracciolo, l’ex direttore generale di Arca Puglia, Sabino Lupelli, gli imprenditori Massimo e Amedeo Marino Onofrio Manchisi, il dirigente comunale di Barletta Donato Lamacchia, gli imprenditori Alessandro Ermini e Rossano Dell’Innocenti, l’ex direttore generale di Amiu Puglia Antonio Di Biase, Il dirigente tecnico dell’Aro 2 Bat dei Comuni di Andria, Minervino Murge, Spinazzola e Canosa di Puglia Antonio Dibari.

L’inchiesta è nata da un altro procedimento su un presunto giro di tangenti in cambio di appalti dell’Arca Puglia, l’agenzia regionale che gestisce le case popolari, nell’ambito del quale l’ex dg Lupelli e l’imprenditore Massimo Manchisi hanno patteggiato la pena.

martedì 19 Novembre 2019

(modifica il 21 Luglio 2022, 10:28)

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