Cronaca

Ruba la borsa ad una donna e scappa, 16enne fermato dalla polizia locale

La Redazione
La nuova livrea delle auto dei vigili
Per il minore è scattata la denuncia a piede libero; il Tribunale di competenza ha stabilito l'affidamento ai genitori che già in precedenza si erano rivolti ai servizi sociali
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Pensava di farla franca e invece gli è andata male. Ieri sera, intorno alle 20, un ragazzo poco più che sedicenne ha sottratto la borsa ad una signora ed è scappato via a piedi.

La donna era appena salita a bordo della sua auto in sosta nei pressi della scuola “Luisa Piccarreta”, zona Barbaschello. Stava per mettere in moto e andar via quando il reo le ha rubato la borsa poggiata sul sedile del passeggero. Dopo i primi attimi di smarrimento, la signora ha chiesto aiuto ad alcuni passanti per capire in quale via si fosse diretto il ladro. L’arrivo di una pattuglia di vigili urbani, impegnata in attività di monitoraggio del territorio, ha permesso di risolvere in breve tempo il caso e recuperare la refurtiva.

Gli uomini della polizia municipale hanno perlustrato la zona e, grazie alla descrizione dettagliata fornita dalla donna, hanno individuato il ragazzo. Dopo averlo rincorso, lo hanno raggiunto e fermato. Il ritrovamento della refurtiva, abbandonata dal ladro a pochi metri dal luogo del furto, è stato un ulteriore elemento di prova. Il ragazzo, accompagnato nel commissariato dei vigili urbani, è stato riconosciuto dalla donna e non ha potuto fare a meno di ammettere di essere colpevole.

Per il minore è scattata la denuncia a piede libero; il Tribunale barese di competenza ha stabilito l’affidamento ai genitori che già in precedenza si erano rivolti ai servizi sociali.

«L’intervento compiuto dimostra che l’impegno e l’attenzione della Polizia Locale, sul versante della tutela della sicurezza dei cittadini, rimangono alti e saranno concentrati con la professionalità e l’esperienza dei propri operatori alla prevenzione e repressione dei comportamenti che turbano la tranquillità della comunità cittadina» scrivono dal Palazzo di Città.

martedì 16 Luglio 2019

(modifica il 21 Luglio 2022, 16:28)

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salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
4 anni fa

L'incapacità crescente nell'educare i figli ha diverse radici. Tutte però sono ascrivibili alla fine della tradizione familiare, che comportava il dialogo tra i componenti del nucleo e il rispetto verso l'anziano o il più esperto. Il crollo della cultura umanistica in favore della tecnologia ha impedito la maturazione dei genitori, le cui basi formative rimangono ancorate ai cartoni animati giapponesi, alle discoteche, alle promozioni facili a scuola, ai videogames. Questo comporta il distacco tra genitori e i figli, condizionati entrambi sempre di più dal freddo modernismo. I padri e le madri vorrebbero sicuramente essere dei buoni educatori, ma mancano ormai i presupposti adeguati per agevolare il loro arduo compito.