Cronaca

Magistrati arrestati, iniziato l’incidente probatorio nel tribunale di Lecce

La Redazione
Il tribunale di Lecce
In tutto sono dodici le persone indagate, per reati che vanno dall'associazione a delinquere alla corruzione, falso (materiale e ideologico in atto pubblico), abuso d'ufficio, estorsione, minacce
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È iniziato nel Tribunale di Lecce l’incidente probatorio, disposto dal gip Giovanni Gallo, nell’ambito dell’inchiesta su una presunta associazione a delinquere finalizzata alla corruzione in atti giudiziari, che negli anni passati avrebbe operato negli uffici giudiziari di Trani.

All’udienza partecipano il procuratore della Repubblica di a Lecce, Leonardo Leone de Castris, e la pm Roberta Licci, che hanno coordinato le indagini dei carabinieri. In tutto sono dodici le persone indagate, per reati che vanno dall’associazione a delinquere alla corruzione, falso (materiale e ideologico in atto pubblico), abuso d’ufficio, estorsione, minacce.

In carcere sono finiti il 14 gennaio l’ex gip di Trani Michele Nardi, l’ex pm Antonio Savasta e il sovrintendente di polizia Vincenzo Di Chiaro. Misure interdittive erano state disposte invece per gli avvocati Simona Cuomo e Ruggero Sfrecola (che ne ha poi ottenuto la revoca) e per l’immobiliarista barlettano Luigi Dagostino.

Secondo le tesi della Procura di Lecce, i magistrati Nardi e Savasta – insieme a colleghi sui quali sono ancora in corso le indagini – avrebbero asservito la funzione giudiziaria a interessi personali, favorendo alcuni imprenditori coinvolti in procedimenti giudiziari, dai quali avrebbero ricevuto cospicue tangenti.

Il primo a rivelare l’esistenza di un “sistema Trani” è stato l’imprenditore di Corato Flavio D’Introno. Dopo l’arresto, anche Antonio Savasta ha deciso di collaborare con gli inquirenti, ammettendo alcune delle sue responsabilità e rendendo dichiarazioni accusatorie su altri magistrati. È stato proprio Savasta a tirare in ballo l’ex collega Luigi Scimè (attualmente in servizio a Salerno), che risulta indagato per corruzione in atti giudiziari.

L’incidente probatorio è stato chiesto dalla procura e disposto dal gip per Flavio D’Introno, Antonio Savasta e Vincenzo Di Chiaro. Per il primo si ritiene necessario cristallizzare le dichiarazioni rese negli interrogatori del 2 febbraio davanti al pm e del 4 febbraio davanti alla polizia giudiziaria. Per Savasta si considerano gli interrogati del 29 gennaio, 6 febbraio e 19 marzo, nonchè del memoriale depositato. Per Di Chiaro gli interrogatori del 17 gennaio e 21 febbraio.

Inoltre, gli indagati saranno chiamati a rispondere delle dichiarazioni rese dall’imprenditore Paolo Tarantini, anch’egli individuato come vittima delle presunte richieste di denaro da parte dei magistrati. All’udienza sono presenti anche il pm Luigi Scimè e l’imprenditore Luigi Dagostino. Oltre a Nardi, Savasta, Di Chiaro, Dagostino, Scime, Cuomo, Sfrecola, D’Introno sono indagati anche il presunto falso testimone Gianluigi Patruno, l’avvocato Giacomo Ragno, il carabiniere Martino Marancia e l’ex cognato di Savasta, Savino Zagaria.

lunedì 13 Maggio 2019

(modifica il 21 Luglio 2022, 19:34)

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