La sentenza

Crac Ferri, dopo 16 anni la Cassazione dichiara la prescrizione

La Redazione
Un camion con le insegne del gruppo Ferri
Gli avvocati: «Agli imprenditori fu negata ogni possibilità di salvataggio dell'azienda»
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Annullamento senza rinvio della sentenza di condanna della Corte d’Appellondi Bari e dichiarazione di prescrizione delle diverse ipotesi di bancarotta. Sinè chiusa così, dopo 16 anni, la vicenda del Gruppo Ferri di Corato, il meganimpero del no-food travolto dal fallimento tra il 2002 e il 2003.

Ilnprovvedimento della massima Corte ha riguardato tutti gli imputati rimasti:novvero i fratelli Antonio, Francesco, Filippo e Riccardo Ferri, nonché ilnmanager Fabio Melcarne. La vicenda deflagrò nel 2003, quando otto persone trantitolari, amministratori e responsabili vennero arrestati con le accuse dinbancarotta fraudolenta e truffa. Tra loro c’era anche il maggiore dei fratellinFerri, Riccardo, mentre per gli altri tre scattò l’obbligo di dimora. Inprovvedimenti portavano la firma degli allora pm Antonio Savasta e gip delnTribunale di Trani, Michele Nardi, finiti in carcere il 14 gennaio scorso sundisposizione del gip di Lecce per corruzione in atti giudiziari (per Savastansono stati poi disposti gli arresti domiciliari).

Nel febbraio 2015, a conclusione del processo di primo grado davanti alnTribunale di Trani, sette dei 13 imputati erano già stati assolti, i quattronFerri erano stati condannati a pene tra i 6 anni e 4 mesi e i 7 anni dinreclusione e Melcarne (il manager chiamato nel 2002 dalla famiglia coratina perncercare di risollevare le sorti di un impero ormai in crisi) a 5 anni 4 mesi. Anottobre 2017, invece, la Corte d’Appello di Bari assolse un ottavo imputato (unnsindacalista che aveva seguito la vertenza dei lavoratori del gruppo),nriducendo le condanne per i rimanenti cinque imputati. Tra assoluzioni enprescrizioni per alcuni capi di imputazione, i quattro Ferri vennero condannatina pene variabili tra i 4 anni e i 5 e 4 mesi; e 4 anni per Melcarne.

Quello delnGruppo Ferri di Corato è stato uno dei più grossi fallimenti del Nord Barese. Inlegali, tra cui l’avvocato Massimo Chiusolo, in una nota sottolineano che «l’iniziativa della magistratura tranese, su cui sono in corsonapprofondimenti da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale dinLecce, che indaga nei confronti del dottor Savasta e del dottor Nardi determinònil tracollo del gruppo Ferri, atteso pure come agli imprenditori coratini funnegata ogni possibilità di salvataggio aziendale».

E ancora: «oggi del GrupponFerri, una volta uno degli imperi economici più floridi d’Italia, non resta – concludono – che questa decisione non essendo stato possibile recuperarenalcunché di quella che fu una gloriosa impresa».

mercoledì 8 Maggio 2019

(modifica il 21 Luglio 2022, 19:50)

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