Cronaca

Pubblicata la sentenza del Consiglio di Stato: il Comune perde il ricorso e il palazzo Gioia

La Redazione
Palazzo Gioia
Nel 2016 il Tar Puglia accolse il ricorso di Giovanni Roberto annullando il provvedimento con cui il Comune rinnovò il diritto di prelazione per l'acquisizione dell'edificio. Il Comune fece ricorso
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«È ufficiale, respinto il ricorso del Comune di Corato. Palazzo Gioia, torna di proprietà di chi l’aveva acquisito». A scriverlo, sulla sua bacheca facebook, è il consigliere Cataldo Mazzilli. La sentenza è stata pubblicata nella giornata di oggi: per leggerla basta cliccare qui.

Il 25 novembre del 2016 si seppe che il Tar Puglia aveva accolto il ricorso di un privato cittadino annullando il provvedimento con cui nel 2010 il Comune rinnovò il diritto di prelazione per l’acquisizione dell’edificio vincolato da un interesse storico.

«Il Consiglio di Stato con sentenza n. 1549/2011 in sede di giudizio di ottemperanza, si era già definitivamente espresso sulla legittimità della delibera di consiglio comunale n. 68/2010 per il rinnovo dell’esercizio del diritto di prelazione da parte del Comune nell’acquisto di palazzo Gioia, confermando quindi la validità degli atti dell’amministrazione comunale.

Pertanto – replicò il giorno successivo il sindaco Mazzilli – l’ultima sentenza del Tar Puglia, peraltro non ancora notificata al Comune, sarà impugnata dal Comune dinanzi al Consiglio di Stato con istanza di sospensiva cautelare». Pochi giorni dopo, il 3 dicembre del 2016, Palazzo Gioia fu inaugurato.

«Adesso – prosegue nel post Cataldo Mazzilli – mi pongo il problema, così come solitariamente avevo posto in consiglio comunale consigliando il sindaco Perrone a desistere dal fare i lavori di ammodernamento per la modica somma di tre milioni di euro, chi pagherà i danni cagionati alla cittadinanza tutta? A voi le giuste considerazioni».

«Non ho notizie o atti ufficiali» ha risposto il sindaco Massimo Mazzilli alla redazione di CoratoLive.it.

La vicenda
I fatti risalgono al 2007, quando il signor Giovanni Roberto acquistò l’immobile, venendo poi scavalcato dal Comune che – con una delibera di consiglio comunale – decise di far valere il proprio diritto di prelazione e di acquisire l’immobile per destinarlo a “contenitore culturale”.

Nel 2010 l’atto del Comune venne però annullato “per difetto di motivazione” dal Consiglio di Stato cui il sig. Roberto si rivolse per proporre ricorso.

Nel dicembre dello stesso anno, il Comune decise allora di rinnovare il diritto di prelazione per l’acquisto dell’immobile attraverso una nuova delibera di consiglio comunale. Ma Roberto si oppose anche a questo provvedimento e propose un duplice ricorso al Tar Puglia e al Consiglio di Stato. Quest’ultimo, tre mesi dopo, diede ragione al Comune in merito al giudizio di ottemperanza.

Nel ricorso al Tar Puglia, invece, il privato eccepì che l’atto di rinnovo della prelazione «avrebbe dovuto essere adottato e notificato all’alienante ed all’acquirente entro 60 giorni dalla pubblicazione o notifica della sentenza del Consiglio di Stato. Invece, la sentenza di secondo grado recante l’annullamento della prima prelazione risulta pubblicata il 26/7/10 e notificata al Comune presso il domicilio eletto l’11/8/10 nonché presso la casa comunale il successivo 12/8; la delibera gravata è stata adottata il 16/12/10 e notificata il successivo 27/12».

Nel giudizio, al quale il Comune di Corato ha ritenuto di non prendere parte, i giudici hanno ritenuto fondato il ricorso.

lunedì 30 Luglio 2018

(modifica il 22 Luglio 2022, 11:18)

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Nicola D. Co Vangi
Nicola D. Co Vangi
5 anni fa

Che ne farà questo privato cittadino di Palazzo Gioia? Un B&B o residenza privata? Oppure sala ricevimenti o abbandonarla? Il privato cittadino c'è lo faccia sapere al più presto, grazie!

Giò Gatto
Giò Gatto
5 anni fa

3 milioni di euro…T R E M I L I O N I. Quante altre cose si sarebbero potute fare…..fammi stare zitto và.

Cittadino coratino
Cittadino coratino
5 anni fa

Orbene, la giustizia ha fatto il suo corso, il cittadino giustamente ha visto riconosciti i propri diritti e………. e io pago……… Chi paga i 2000 €, le spese legali agli avvocati difensori del Comune di Corato, i fondi utilizzati per il restauro del palazzo…….. Vogliano gli amministratori pubblici comunali rendere conto ai cittadini contribuenti……..

Ettore miscioscia
Ettore miscioscia
5 anni fa

Date a Cesare quel che è di Cesare

Natale De Palma
Natale De Palma
5 anni fa

Sembra che non ci sia scampo, siamo destinati alla decadenza! Il buon senso, è il buon governo (!) vorrebbero che si faccessero lavori di ammodernamento quando il bene è acquisito definitivamente. Noi, (Comune) li facciamo nel pieno di un contenzioso giudiziario. L’atto, leggo, non è stato ancora notificato, la vergogna anche. A questo punto mi vengono alla mente tanti cattivi pensieri, nessuno benevolo, verso chi mi amministra. Sig. Roberto, auguri

carlo mazzilli
carlo mazzilli
5 anni fa

tre milioni??? gettati al vento??? STAAAAAAAAAAAPIIIIING!!!!!!

Nicola scarnera
Nicola scarnera
5 anni fa

Il 2018 che anno meraviglioso!!!

Amedeo Strippoli
Amedeo Strippoli
5 anni fa

Una sconfitta per tutta la cittadinanza, che fa, comunque, denotare il dillettantismo con cui si è affrontatato i problema

Francesco
Francesco
5 anni fa

La conferma della totale incapacità ai governare una città che aspira ad essere tale, ma è un paese di provincia senza futuro e senza investimenti. Le pagliacciate delle manifestazioni con tanto di pubblicità per Piazza Di Vagno e Piazza XI febbraio denota la completa pochezza di questa gente. Per non aggiungere strade pubbliche che sono private, strade dissestate, traffico, inquinamento, mancanza di sicurezza e vigilanza. Da qualunque lato di vede la questione, c'è mancanza di cultura politica e di gente seria che possa dare lustro e avviare quel processo di innovazione che la città attende ormai da oltre 30 anni. #cittamorta.

salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
5 anni fa

Francesco dipinge Corato con toni foschi: è facile fare della critica e stare poi a guardare alla finestra. Io non sono così drastico nell'esprimere giudizi, dato che la gestione di un paese è sempre difficoltosa. Corato, ed io non ci sono nato, raccoglie il gradimento della maggioranza delle persone, e se così non fosse non vedrei, fino ad ora tarda, tanta gente in giro, pur non possedendo il fascino e l'attrattiva di una località di mare. Occorre però togliere alle varie amministrazioni succedutesi, quell'aura di intoccabilità, di idea di “lesa maestà” di fronte ai rilievi fatti, di casta inviolabile, mutuata da quell'oggetto sconosciuto ai più, che è il Parlamento. Un sindaco deve stare la maggior parte del tempo in mezzo alla gente. Altrimenti, nessuno lo obbliga a candidarsi.