Cronaca

Una mano tesa per superare il trauma del disastro ferroviario. Encomio per gli psicologi

Lucia M. M. Olivieri
«Trauma difficile da superare senza aiuto». Un encomio per gli psicologi intervenuti nel disastro del 12 luglio
Gli psicologi pugliesi si sono impegnati a fornire un supporto a tutti coloro che ne avessero fatto richiesta, sia personalmente sia attraverso un servizio telefonico territoriale dedicato per far fronte alle necessità d'aiuto
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Un lutto difficile da elaborare: può essere definito così il sentimento scaturito nell'intera comunità dopo quel maledetto 12 luglio, dopo che una calda mattina d'estate ha lasciato un marchio indelebile in tutti.

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Un contributo è venuto, nell'immediatezza del tragico evento e nei mesi successivi, dagli psicologi pugliesi che si sono impegnati a fornire un supporto a tutti coloro che ne avessero fatto richiesta, sia personalmente sia attraverso un servizio telefonico territoriale dedicato per far fronte alle necessità.

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Ieri si è svolta a Bari la cerimonia di consegna degli attestati di encomio per l’altruismo, la solidarietà e lo straordinario impegno professionale a tutti gli psicologi che hanno contribuito nelle diverse fasi di psicologia dell’emergenza, sia durante la tragedia ferroviaria dello scorso 12 luglio in Puglia, sia durante le operazioni di soccorso a seguito del terremoto in Centro Italia.
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nNon è la prima volta che in Puglia viene attivato nell’immediatezza dell’evento traumatico, ma anche nelle fasi successive all’emergenza, un piano di intervento che coinvolge Protezione Civile, Ordine degli Psicologi e Associazioni di psicologia dell’emergenza. Tra i precedenti si ricorda l'incidente all'Atr 72 in viaggio verso Djerba nel 2006, il naufragio della Norman Atlantic nel 2014, la strage a seguito dell’esplosione dell’azienda Bruscella nel 2015. 

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Sarebbero 33, al momento, le telefonate giunte ai numeri attivati dall'ordine degli psicologi pugliesi per offrire consulenza e ascolto dopo il disastro del 12 luglio, in particolare: questo è un dato incoraggiante, come emerso nel convegno svoltosi dopo la consegna degli attestati, perché significa che ora si segue anche il post-trauma, cioè i mesi successivi ad un evento drammatico. Inoltre è stato giudicato molto soddisfacente il coordinamento tra associazioni e grande importanza è stata data al tema della formazione, non solo degli psicologi, ma anche dei volontari, dei soccorritori, protezione civile, vigili del fuoco, che dopo gli eventi traumatici hanno dovuto "fare i conti" con gli strascichi psicologici. 

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«Mi sono trovata ad entrare in campo, quel 12 luglio, con i colleghi volontari del consultorio diocesano: io stessa ho rappresentato il consultorio ai funerali che si sono svolti presso il Palasport di Andria» racconta la psicologa Monica Guglielmi, presente alla cerimonia.

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«Quel giorno ho saputo la notizia perché le persone pensavano che fossi su quel treno: mi hanno contattato il mio compagno dal Belgio e mia sorella da Roma, chiedendomi affannosamente se stessi bene. Lì ho capito che la cosa era più grave di quello che sembrasse in un primo momentoe ho deciso di mettermi al servizio delle persone coinvolte. Io sono psicodrammatista dinamica e questo mi permette di essere pronta ad affrontare situazioni traumatiche con metodiche che mi sono familiari, con il contatto e il contenimento anche fisico, per rassicurare per esempio la mamma di una delle vittime, che mi era stata affidata».

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Una pausa e il racconto riprende: «È stato difficile pensare a quei treni, che prendevo ogni giorno: mi sono fatta aiutare anche io, dopo, da alcuni miei colleghi perché era la mia terra, la mia gente ad essere stata colpita così duramente. Io ho seguito un ragazzo, uno dei sopravvissuti: il "post", il dopo, prima o poi arriva, le persone iniziano ad avere problematiche successivamente, ad avere fastidi che non subito si ricollegano alla tragedia. Ci sono anche persone che scientemente hanno rifiutato l’aiuto ma che probabilmente ricorreranno a qualcuno. Il trauma è difficile da superare, senza un aiuto: questo vale per l'intera cittadinanza, siamo stati colpiti tutti e tutti abbiamo bisogno di elaborare un grande lutto».

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«Gli psicologi pugliesi – afferma il presidente dell'Ordine, Antonio Di Gioia – hanno dimostrato ancora una volta di essere disponibili ad intervenire in situazioni critiche confermando professionalità, senso di responsabilità, spirito di solidarietà al servizio dell’intera comunità. Questo evento vuole essere anche un modo per ringraziare l'intera rete istituzionale e professionale che ha messo in campo alte competenze per attivare operazioni di sostegno sociale nell'emergenza e nelle fasi successive. Vogliamo pensare di attivare un percorso che continui. E soprattutto ricordare l'importanza della formazione. Non ci si improvvisa psicologi dell'emergenza».

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giovedì 16 Febbraio 2017

(modifica il 23 Luglio 2022, 16:12)

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