Da domani

Zona “rosso scuro”, nuova ordinanza regionale: negozi chiusi alle 18 e asporto su prenotazione

La Redazione
Via Duomo
Ad eccezione delle attività di vendita alimentari, carburante, combustibile per uso domestico e riscaldamento, edicole, tabaccai e farmacie​. Stop alle seconde case fuori città. Negozi chiusi anche alle Palme, Pasqua e Pasquetta
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Il presidente della Regione Puglia ha emanato l’ordinanza numero 88 “Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19” con decorrenza da domani, 27 marzo, sino al 6 aprile. Il provvedimento dispone quanto segue (clicca qui per scaricarlo):

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Seconde case
nCon decorrenza dal 27 marzo e sino al 6 aprile: sono vietati gli spostamenti dal Comune di residenza, domicilio o abitazione verso altri comuni della Puglia per raggiungere le “seconde case”, salvo che per comprovati motivi di necessità o urgenza; sono vietati gli ingressi e gli spostamenti in Puglia delle persone non residenti, per raggiungere le seconde case in ambito regionale, salvo che per comprovati motivi di necessità o urgenza.

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Attività commerciali
nCon decorrenza dal 27 marzo e sino al 6 aprile, tutte le attività commerciali consentite dal DPCM del 2 marzo 2021 in zona rossa (art. 45), chiudono alle ore 18, ad eccezione delle attività di vendita di generi alimentari, di carburante per autotrazione, di combustibile per uso domestico e per riscaldamento, delle edicole, dei tabaccai, delle farmacie e delle parafarmacie.

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Nei giorni 28 marzo (domenica della Palme), 4 aprile (Pasqua) e 5 aprile (Lunedì dell’Angelo) sono sospese tutte le attività commerciali consentite dal DPCM del 2 marzo 2021 in zona rossa (art.45) ad eccezione delle attività di vendita di carburante per autotrazione, di combustibile per uso domestico e per riscaldamento, di fiori e piante, delle edicole, dei tabaccai, delle farmacie, delle parafarmacie.

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Le attività commerciali si svolgono a condizione che sia assicurato, oltre alla distanza interpersonale di almeno un metro, che gli ingressi avvengano in modo dilazionato e che venga impedito di sostare all'interno dei locali più del tempo necessario all'acquisto dei beni. Le suddette attività devono svolgersi nel rispetto dei contenuti di protocolli o linee guida idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in ambiti analoghi, adottati dalle regioni o dalla Conferenza delle regioni e delle Province autonome di Trento e di Bolzano nel rispetto dei principi contenuti nei protocolli o nelle linee guida nazionali e comunque in coerenza con i criteri di cui all'allegato 10 del DPCM del 2 marzo 2021 Si raccomanda altresì l'applicazione delle misure di cui all'allegato 11 del medesimo DPCM. Resta fermo l’obbligo nei locali pubblici e aperti al pubblico, nonché in tutti gli esercizi commerciali di esporre all'ingresso del locale un cartello che riporti il numero massimo di persone ammesse contemporaneamente nel locale medesimo, sulla base dei protocolli e delle linee guida vigenti.

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Attività di somministrazione fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie
nCon decorrenza dal 27 marzo e sino al 6 aprile, l’attività di asporto dei servizi di ristorazione, ove consentita dal DPCM 2 marzo 2021 (art.46, co.2), è svolta, dalle ore 18 in poi, tramite prenotazione preventiva on-line o per telefono ed a condizione che siano adottate modalità organizzative che limitino al massimo code, file o assembramenti. Resta fermo l’obbligo di esporre all'ingresso del locale un cartello che riporti il numero massimo di persone ammesse contemporaneamente nel locale medesimo, sulla base dei protocolli e delle linee guida vigenti.

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Attività lavorativa
nI datori di lavoro pubblici limitano la presenza del personale nei luoghi di lavoro per assicurare esclusivamente le attività che ritengono indifferibili e che richiedono necessariamente tale presenza, anche in ragione della gestione dell'emergenza. Il personale non in presenza presta la propria attività lavorativa in modalità agile. È fortemente raccomandato ai datori di lavoro privati di limitare la presenza dei dipendenti nei luoghi di lavoro per assicurare esclusivamente le attività che ritengono indispensabili e che richiedano necessariamente tale presenza, utilizzando per il restante personale la modalità di lavoro agile, compatibilmente con le modalità organizzative adottate.

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L'ordinanza è il frutto di un approfondito confronto con i sindaci, i presidenti delle province pugliesi e con il partenariato istituzionale: Confartigianato Imprese, CNA, Confindustria, Confcommercio, Confesercenti, Confcooperative, Legacoop, Confapi, Casartigiani, CLAAI, Coldiretti, Confagricoltura, CIA, Copagri, Ugl e Cgil, Cisl e Uil della Puglia.

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«Abbiamo recepito le istanze arrivate da sindaci, presidenti delle province e partenariato – dichiara il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano – che avevano espresso l’esigenza di misure più stringenti rispetto a quelle nazionali per arginare la diffusione dei contagi in vista delle festività. Abbiamo fatto in modo che le regole siano uniformi su tutto il territorio regionale, senza creare disparità tra territori e comunità. Stiamo attraversano la terza ondata del coronavirus, con l’incognita delle varianti del covid che ci tiene sempre in allerta. Queste misure temporanee hanno lo scopo di tutelare al meglio la salute pubblica».

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«Questa ordinanza è frutto di un grande lavoro di condivisione con i presidenti delle province e i sindaci delle città capoluogo, che a loro volta hanno consultato i sindaci dei territori» aggiunge il presidente Anci Puglia, Domenico Vitto. «È un provvedimento omogeneo, con regole chiare per tutti, che evita che ci siano iniziative di singoli comuni che avrebbero potuto creare disparità. L’invito che rivolgiamo ai cittadini è sul senso di responsabilità di ciascuno, che è l’arma migliore per affrontare questo periodo. Questo significa che bisogna evitare in ogni modo assembramenti di più persone che non sia lo stretto nucleo familiare. Il senso della nostra proposta, recepita dall’ordinanza, di limitare gli spostamenti fuori dal proprio territorio cittadino anche per raggiungere le seconde case, si fonda sull’esperienza dello scorso anno, che ha fatto registrare proprio in quell’ambito il mancato rispetto delle regole di prevenzione».

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«Comuni, Province e Regione lavorano insieme per la tutela della salute dei cittadini» conclude Stefano Minerva, presidente regionale Upi». «E insieme decidono le misure da prendere per limitare i contagi ed evitare l’innalzamento della curva. Le proposte sono nate da un attento e continuo confronto al fine di rendere più stringenti ed efficaci le strategie di contenimento. La Puglia è un luogo in cui il confronto tra Regione, Upi e Anci è diretto e continuo».

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venerdì 26 Marzo 2021

(modifica il 3 Agosto 2022, 10:16)

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X corato
X corato
3 anni fa

Finalmente hanno capito (ma con netto ritardo) che se vogliono abbassare i contagi devono chiudere prima! Alle 18 è corretto perché così non si ha il motivo fasullo di girare per la città e multare gli scorretti. È giusto lasciare gli alimentari e le farmacia aperte perché bisogna garantire la salute e la spesa per chi lavora. Finalmente così i controlli possono essere più efficaci. Forse a molti non è chiaro che il nostro fregarcene costa a noi stessi perché più salgono i contagi e più ci bloccano. La Puglia è la peggior regione in Italia per ingressi in terapie intensive e qui sembrava che il covid era scomparso. Forse ora lo iniziano a capire.

Aldo
Aldo
3 anni fa

Due considerazioni. La prima: e moh come faranno tutte quelle persone che andavano il lunedì di Pasquetta, affannandosi, a fare la spesa dopo che i negozi di generi alimentari il sabato avevano chiuso alle 23? Seconda: ma sigg. Presidenti di regione (so che non è facile etc etc, i ristori non arrivano, tutto in giro è sicuro, il virus si becca alla posta… Etc etc) ma anziché fare queste misure che sembrano senza senso ora per tre giorni di festa, non sarebbe stato meglio chiudere tutto fino a Pasqua a decorrere da gennaio, anziché fare prendi e lascia, indice rt zero virgola, zona bianca, poi gialla, poi dietrofront pandemia zona rossa, rosso scuro, profondo… Ci avete e avete negato alle attività il Natale, tiravate fino a Pasqua e poi si pensava… Poi fate Voi…

Franco
Franco
3 anni fa

Questa volta Emiliano, plenipotenziario in Puglia, ha pensato bene di nascondersi dietro una miriade di sigle che non si sa a nome e per conto di chi suggeriscono restrizioni.

Marco
Marco
3 anni fa

Alto che inutili restrizioni, il vaccino Sputnik è efficace e versatile (no super frigo) ed è già usato in diversi Paesi europei. Solo Emiliano preferisce ignorarlo. Corsia preferenziale ed endorsement solo a Pfizer e AstraZeneca.

dina di
dina di
3 anni fa

Perchè l'insigne “Governatore” non si preoccupa di procurarsi i vaccini, che a Corato mancano,anzichè affamare commercianti ed artigiani e mandare in rovina le piccole attività imprenditoriali?

Aldo
Aldo
3 anni fa

In risposta a tutti coloro che invocano i vaccini come la manna dal cielo: oggi c'è stato un caso di persona infettata in passato, a cui avevano somministrato una dose di vaccino visto che era già entrata in contatto col virus ed è risultata nuovamente positiva con sintomi. Quindi a mio modesto parere se prolunghiamo il distanziamento sociale è meglio… Cercando di “esiliare” sto benedetto virus (e ora giù coi commenti: non sei un virologo, dove le leggi ste cose, dove hai studiato, etc etc etc)

Rinaldo Ventura
Rinaldo Ventura
3 anni fa

Secondo me, ci devono essere controlli serrati ovunque, non solo nelle nostre piazze rinomate, e aggiungo che i controlli da parte delle autorità competenti dovranno essere fatti in borghese e non in divisa. Io vedo gente con mascherine abbassate, e addirittura gente senza.

Lucia viterba
Lucia viterba
3 anni fa

Io dico o tutti o nessuno…a che serve che fate eccezione ai tabaccai che in quei posti c e sempre un affollamento di persone a giocare alla lottomatica anche i tabaccai dovrebbero chiudere alle 18 quella e una scusa uscire per le sigarette ed poi rimangono fissi per ore dentro quei posti..

Giuseppe Tarantini
Giuseppe Tarantini
3 anni fa

In un paese civile e con una classe dirigente all'altezza, la politica dovrebbe prevedere in questi decreti, contestualmente alle ore o ai giorni di chiusura per le varie attività, un rimborso per i mancati guadagni. Troppo facile non essere in grado di aumentare i posti di terapia intensiva o avviare una decente campagna vaccinale, scaricando questa incapacità, sulle piccole imprese. Da dipendente pubblico quale sono, mi ritengo un gran privilegiato a riscuotere ogni fine mese lo stipendio. Ma mi metto nei panni di tanti piccoli imprenditori che rischiano la chiusura. Dice.il detto:”chi visse sol per sé, non meritò di vivere”

Filippo
Filippo
3 anni fa

Scusate, al costo di passare da ignorante, mi dite la differenza?
Sono le stesse attività che possono stare aperte ora oltre le 18!
Mah!!

Mario Lupo
Mario Lupo
3 anni fa

Condivido in pieno il commento del signor Tarantini. Ma io dico di più ma avete per caso notato la zona rossa in questo periodo? Io no , fuori ai bar c’è gente così come dai negozi di prima necessità, hanno anche questa volta chiuso i parrucchieri uomo donna i negozi di abbigliamento, senza capire dov’è il pericolo contagio. Senza controlli e senza nessun ristoro vi posso garantire che ognuno cerca di fare da se : i parrucchieri uomo donna stanno andando in casa ,chi nei garage ,chi nei locali aprendo con lo squillo del telefonino ecc.ecc. I negozi di abbigliamento hanno aggiunto l’abbigliamento per bambini per restare aperti. È questo il governo che ci meritiamo.

Rosanna Prisco
Rosanna Prisco
3 anni fa

E mo…nn era colpa delle scuole i contagi?e adesso a chi diamo le colpe?

Tota salvatore
Tota salvatore
3 anni fa

Sempre con la scuola in bocca state? Cos’è non volete tenere i bimbi a casa al sicuro? Siete tutti esperti di dpcm certo che se stavate. Li la presidenza era tutto risolto ormai….