Massima sicurezza, amore per i prodotti locali e il nuovo orto biologico che fornirà verdura fresca e a chilometro zero. Riparte così Il Chiodo Fisso, da un’attenzione al cliente ancora più forte, sia in termini di salute che di gusto.
«Abbiamo riaperto rispettando pedissequamente la regolamentazione fornita dal decreto – spiega Antonio Di Zanni – per quanto concerne le norme di sicurezza e il distanziamento sociale. Siamo stati molto scrupolosi». Ovviamente è cambiata la disposizione dei tavoli con una distanza minima di 1 metro. Stessa misura anche tra una seduta e l’altra grazie alla plancia speciale di un metro per un metro montata sui tavoli. «I nostri clienti hanno apprezzato molto».
Durante il lockdown è stata rimbiancata tutta la pizzeria. Gli ambienti, il sistema di aerazione e l’impianto di aria condizionata vengono sanificati mediante nebulizzazione quotidianamente, a fine servizio o prima di iniziare. I bagni sono puliti più volte durante la serata. «Lavoriamo con materiale monouso come il tovagliato in carta – aggiunge Di Zanni – mentre lasciamo al consumatore la scelta di utilizzare o meno stoviglie e bicchieri di plastica».
L’attenzione per il cliente continua anche in cucina. «Puntiamo su materie prime ancor più selezionate, incentivando quelle locali, in un momento storico che richiede l’aiuto di tutti per far ripartire il territorio. Nel nostro piccolo contribuiamo scegliendo, ad esempio, il pomodoro foggiano di Rosso Gargano, le farine 100% pugliesi di Casillo, la mozzarella di Maldera, fatta con latte biologico munto a Putignano o l’olio di coratina dell’oleificio pugliese De Carlo. Il lievito madre ce lo facciamo in casa, rigenerandolo quotidianamente e facendolo decantare per tre giorni. Il risultato è una pizza molto digeribile che continua a essere molto amata da chi ci sceglie». Nel menu sono stati introdotti anche due primi tra i quali gli spaghetti all’assassina, un classico barese, realizzato grazie alla consulenza di un importante chef del capoluogo.
A proposito di chilometro zero, la novità più importante introdotta da Il Chiodo Fisso è senz’altro l’orto biologico da filiera integrata. Gli ortaggi vengono coltivati e raccolti in un terreno a completo appannaggio della pizzeria. Si trova in via Giappone e si estende su 3.300 metri completamente recintati. Zucchine, melanzane, pomodori, insalate che finiranno direttamente sulla tavola degli avventori conservando tutte le proprietà della verdura fresca e non trattata. Un prodotto unico che darà maggior lustro alla pizzeria.
L’esperienza del lockdown ha portato lo staff de Il Chiodo Fisso a potenziare l’asporto e a introdurre il delivery. «Abbiamo fatto le cose per bene – dice Antonio Di Zanni – perché nulla dev’essere lasciato al caso. Una smart personalizzata, acquistata esclusivamente per il servizio a domicilio porterà a casa dei nostri clienti una pizza calda e fragrante, grazie ai contenitori termici che abbiamo in dotazione».
Nonostante il 40% in meno di coperti dovuti al distanziamento dei tavoli, Il Chiodo Fisso ha riaccolto tanti dei suoi affezionati clienti. «Dopo un primo periodo di timore – conclude Di Zanni – ora le persone stanno tornando in pizzeria e apprezzano il lavoro che abbiamo svolto in questi mesi per permettere loro di gustare una pizza genuina in totale sicurezza».