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​Come prevenire bullismo e cyberbullismo? Se ne parla nella scuola Cesare Battisti

La Redazione
Bullismo
L'incontro, previsto per il 9 gennaio alle 16.30, si terrà nell'Auditorium della scuola Battisti e sarà aperto a tutta la cittadinanza
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«La strategia migliore per combattere il bullismo è la prevenzione, alla base della quale c’è la promozione di un clima culturale, sociale ed emotivo in grado di scoraggiare sul nascere i comportamenti di prevaricazione e prepotenza». Queste le parole della dirigente scolastica Maria Giuseppa Modeo che introdurrà un pomeriggio di dibattito sul tema del bullismo.

L’incontro, previsto per il 9 gennaio alle 16.30, si terrà nell’Auditorium della scuola Battisti e sarà aperto a tutta la cittadinanza. Tra i relatori la psicologa Wanda Sernia, l’avvocato Roberta Del Giudice – esperta di reati minorili – e per la polizia di Stato, il direttore tecnico superiore dottor Andrea Carnimeo.

La “Cesare Battisti” si conferma una scuola vitale, sensibile alle delicate tematiche che interessano la psiche dei bambini. Il bullismo è un vero e proprio “livido nell’anima” esacerbato dalle nuove tecnologie di cui molte volte bambini e ragazzi fanno un uso improprio.

Questo convegno, per un uso consapevole di internet e dei social media, «mette in atto politiche d’informazione necessarie destinate alle famiglie, ai ragazzi, alla comunità scolastica e alla società civile, con lo scopo di intraprendere azioni solidali e sinergiche, e cercare soluzioni condivise» commenta la dirigente Modeo.

Il cyberbullismo è un fenomeno sempre più pervasivo dinanzi al quale l’Istituto Cesare Battisti sceglie di non restare inerme. Il web può facilmente veicolare l’aggressività, gli insulti e forme di discriminazione che spesso rimangono sotto silenzio. Conferma Modeo: «riconoscere il bullismo non è sempre facile. Da parte di insegnanti e genitori sono necessari ascolto e osservazione». In famiglia e a scuola è fondamentale mantenere un’attenzione vigile sulla dimensione sociale e relazionale dei più piccoli pertanto, il convegno cercherà di analizzare le possibili modalità per prevenire questo fenomeno che associa all’insicurezza del bullo la fragilità di chi gli è succube.

«La scuola è il primo luogo di relazioni sociali per i bambini e, in virtù del suo ruolo educativo, ha la responsabilità di farsi portavoce di alcuni valori che possono aiutare a prevenire il bullismo, come promuovere la conoscenza reciproca, favorire l’autostima dei ragazzi, insegnare l’apertura verso la diversità e il rispetto degli altri, insegnare ad affrontare i conflitti invece di negarli, spiegare l’importanza del rispetto di regole di convivenza condivise».

Con queste parole Maria Giuseppa Modeo aprirà le porte della scuola a tutta la cittadinanza, per educare ed educarsi al reciproco rispetto, secondo i valori della civile convivenza che dovrebbero connotare sempre gli ambienti sociali in cui viviamo.

mercoledì 8 Gennaio 2020

(modifica il 21 Luglio 2022, 8:38)

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salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
4 anni fa

“…se ne parla…”: bravissimi nel parlarne, pessimi nel comprendere il perché di certi fenomeni sociali negativi. E' una pigrizia mentale quasi voluta, dato che ci si dovrebbe poi vergognare tutti nell'essere stati, in pochi decenni, da quando cioè la società ha cominciato a fare acqua, passivi osservatori di una realtà che, anno per anno, andava peggiorando, senza che nessuno muovesse un dito per ostacolarne l'avanzamento, per lanciare l'allarme, per stimolare le Istituzioni ad intervenire in tempo. Che fare ora, che il bubbone è scoppiato? Si organizzano convegni, tavole rotonde, simposi, del tutto inutili. Magari facendo appello, per la soluzione, a famiglie inesistenti o fallimentari, dove proprio si concretizza l'humus favorevole al manifestarsi e al progredire di tali fenomeni.