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Ripartire dallo sguardo, Nadia Ungaro: «Con la dermopigmentazione è possibile»

La Redazione
Ripartire dallo sguardo
«È un trattamento di infoltimento e/o ricostruzione parziale o totale delle sopracciglia realizzato per mezzo di un dispositivo elettromeccanico chiamato dermografo»
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Finita la pausa estiva il centro “Estetica di Nadia Ungaro” è pronto a coccolare i suoi clienti, a permettere a tutti di sentirsi rigenerati e a ripartire con i trattamenti di dermopigmentazione sopracciglia.

«Se da un lato le ferie estive sono un toccasana per la mente che si rilassa totalmente – commenta Nadia – dall’altro lato non si può dire la stessa cosa per la pelle: a volte viene stressata in modo eccessivo, presenta arrossamenti, macchie solari, secchezza, ruvidità e piccole rughette. Ecco perché consigliamo il trattamento di dermopigmentazione sopracciglia nei periodi più freschi lontani da sole, mare e piscina. L’obiettivo è preservare il colore, garantire una buona guarigione e una maggiore durata nel tempo».

È un servizio molto richiesto?
«Certo, e voglio approfittare di questo spazio per rispondere alle domande che ci vengono poste più di frequente».

Che cos’è la dermopigmentazione sopraccigliare?
«È un trattamento di infoltimento e/o ricostruzione parziale o totale delle sopracciglia realizzato per mezzo di un dispositivo elettromeccanico chiamato dermografo. Attraverso le cartucce monouso il pigmento viene spinto nel derma generando un vero e proprio tatuaggio».

Quale è la differenza tra la dermopigmentazione e il body tattoo?
«La composizione chimica del pigmento. Quelli utilizzati per i tatuaggi da corpo sono chimicamente formulati per permanere a vita nel derma, quelli da dermopigmentazione visagistica invece sono bio-riassorbibili: con i suoi tempi il sistema immunitario provvede allo smaltimento di tali pigmenti eliminandoli completamente o parzialmente».

Come si procede per il trattamento?
«Dopo la consulenza pre-trattamento e dopo aver fissato l’appuntamento, si svolgerà la prima seduta in cui verrà disegnata la forma e scelta la tecnica migliore. Solo dopo l’approvazione della forma da parte del cliente si procederà all’atto tatuatorio. Il tutto durerà circa 3/4 ore. A distanza di circa 40/50 giorni si procederà al ritocco di rinforzo».

Come si comporterà la pelle durante il processo di guarigione?
«La pelle è un organo assolutamente imprevedibile, tuttavia il comportamento del cliente durante i giorni post-trattamento è fondamentale e può di sicuro compromettere o aiutare la resa del trucco permanente. Verrà inviato un memorandum con una serie di consigli utili per la cura del trattamento non appena terminerà la seduta.

A fine seduta le sopracciglia appariranno più scure e così nei giorni successivi (per effetto dell’ossidazione del colore), fino a quando la pelle non produrrà delle piccole crosticine che dovranno cadere spontaneamente.

A quel punto il colore sembrerà essere sparito, per il naturale e fisiologico decorso; entro il 45-50 giorno dalla seduta lo si vedrà riaffiorare e si procederà con il ritocco di rinforzo. Questa procedura sarà indispensabile per fissare o addirittura ripristinare il colore laddove la pelle non dovesse avere una cicatrizzazione uniforme».

I farmaci possono interferire con il processo di assestamento del pigmento?
«Assolutamente sì, in maniera particolare farmaci immunostimolanti (antibiotici, cortisone, antinfiammatori, antistaminici). È bene che i clienti abbia cura di avvertire l’operatore nel caso in cui dovesse essere costretto ad assumere queste o altre tipologie di farmaci e soprattutto se portatore di una qualsiasi patologia».

Quanto tempo durerà il trucco permanente?
«A questa fatidica domanda nessun dermopigmentista che lavori nel pieno rispetto della salute dei propri clienti potrà mai rispondere. Faccio una importantissima premessa prima di procedere alla spiegazione di questo punto fondamentale.

Personalmente, come già detto sopra, ho scelto di lavorare con pigmenti Bio-Riassorbibili (composizione molecolare libera, fagocitabile dal sistema immunitario che provvede alla “pulizia” dei corpi estranei). Una volta inserito il pigmento nel derma, esso provvederà letteralmente a mangiarlo per eliminare queste molecole riconosciute come intruse.

Tuttavia ciò avverrà in tempistiche differenti e variabili da persona a persona, legate a fattori strettamente soggettivi; per esempio influisce l’età: più si è giovani e più veloce sarà lo smaltimento del pigmento; e poi la tipologia di pelle (pelli grasse, seborroiche, ispessite, alterate o sensibili avranno più probabilità che il pigmento venga smaltito più velocemente); il sistema immunitario, meglio funziona, più velocemente provvederà ad eliminare il corpo estraneo dall’organismo; cura domiciliare, un dettaglio non da poco del quale il cliente è pienamente responsabile; assunzione prolungata di farmaci.

Un buon trucco permanente deve avere una durata limitata nel tempo: ciò garantirà al cliente che il pigmento introdotto nel suo derma sia rispettoso della sua salute, privo di sostanze pericolose o cancerogene; inoltre ci sarà quel margine di adattamento della forma in base ai cambiamenti dei volumi del viso nel tempo.

Sarà fondamentale monitorarne l’evoluzione e sottoporsi nuovamente a quello che io chiamo “ritocco periodico” nelle giuste tempistiche per evitare il viraggio del colore o peggio la sparizione della forma».

Si può eseguire il trattamento in gravidanza o allattamento?
«Assolutamente no».

Appena terminato il trattamento, la zona trattata presenterà gonfiori o altro?
«Ogni pelle reagisce soggettivamente. Di solito si riscontra un più o meno lieve arrossamento della zona che scompare nelle ore successive. Tutto sarà direttamente proporzionale a quanto la pelle si infiammerà durante il trattamento».

lunedì 2 Settembre 2019

(modifica il 21 Luglio 2022, 14:13)

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