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​«Non è troppo amore, è femminicidio»: in città volantini contro la violenza di genere

La Redazione
​«Non è troppo amore
A Corato sono diverse le azioni messe in campo in risposta contro il fenomeno della violenza di genere. A illustrarle è l'equipe multidisciplinare integrata di Ambito per il contrasto al maltrattamento e alla violenza
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«Non è mai troppo amore, gelosia, raptus o follia: si chiama femminicidio». È una delle frasi che compaiono su alcuni volantini affissi lungo le strade di Corato. Su tutti, campeggiano messaggi in occasione della Giornata mondiale contro la violenza di genere.

In città, intanto, sono diverse le azioni messe in campo in risposta contro il fenomeno della violenza di genere. A illustrarle è l’equipe multidisciplinare integrata di Ambito per il contrasto al maltrattamento e alla violenza a danno di donne e minori”, con i consultori familiari del distretto socio sanitario 2, i servizi sociali professionali dell’Ambito 3 (Comuni di Corato Ruvo Terlizzi), il centro antiviolenza Riscoprirsi e la dr.ssa Rosy Paparella.

Tra questi, «spazi di ascolto e sostegno alle donne, sole e/o con minori , che decidono di intraprendere un percorso di fuoriuscita dalla violenza , sia essa caratterizzata da soprusi, denigrazioni, maltrattamenti psico-fisici, limitazioni all’autonomia e all’indipendenza economica, abusi sessuali; percorso di reinserimento sociale e lavorativo, attraverso il corso attivo di formazione professionale per la qualifica di “Tecnico di cucina”, in ATI tra Ciofs Puglia, Cav “Riscoprirsi “ e Ambito 3; sostegno all’autonomia abitativa e / o economica attraverso le misure di sostegno al reddito della Regione Puglia (RED 3.0) e altri finanziamenti pubblici locali e regionali; accoglienza temporanea in case rifugio, qualora sia necessario e sia volontà della donna mettere in sicurezza sé stessa e i propri bambini; supporto legale da parte delle avvocatesse del Cav “Riscoprirsi”; spazi di ascolto e sostegno in favore di uomini maltrattanti per l’attivazione di percorsi di cambiamento; progetti di contrasto alla violenza, con particolare riguardo al bullismo, nelle scuole di ogni ordine e grado; progetti di aiuto in favore di minori vittime di violenza domestica, compresa la violenza assistita; lavori di rete con tutti i servizi specialistici, le forze dell’ordine, i tribunali al fine di favorire l’emersione del fenomeno, la valutazione delle condizioni di rischio e di violenza esistenti, la presa in carico integrata delle donne e dei minori vittime di maltrattamento e percorsi virtuosi di fuoriuscita dalla violenza; interventi di prevenzione e sensibilizzazione al tema e di diffusione di una cultura non violenta sui territori, affinché sempre più cittadini facciano propria la cultura del rispetto, della parità, del riconoscimento delle differenze».

«Il fenomeno della violenza contro le donne è un crimine e rappresenta una grave violazione dei diritti umani, per questo è necessario che tutti, il mondo istituzionale, il privato sociale e l’intera società civile, condanni questo fenomeno ogni giorno, con impegno, determinazione e collaborazione tra più professionisti» spiegano le referenti dell’equipe integrata di Ambito violenza e maltrattamento Angelamaria D’Amato, Mariagrazia Spione e Mara Greca Quinto. «Solo riconoscendo l’orrore della violenza si potrà ribaltare la visione del fenomeno e garantire il diritto alla piena autodeterminazione e libertà di scelta delle donne. Ascoltare, accogliere, mettersi in relazione con l’altro è una pratica quotidiana dei servizi sociali e consultoriali attraverso azioni e misure rivolte a destinatari diretti e indiretti, finalizzate all’emersione del fenomeno della violenza, al contrasto dello stesso e, in una visione più ampiamente preventiva, con lo scopo di scardinare luoghi comuni e false credenze, nella promozione e diffusione di una cultura non violenta».

mercoledì 25 Novembre 2020

(modifica il 20 Luglio 2022, 17:34)

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