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Bar, ristoranti e nuovo dpcm: penalizzato l’asporto, si teme la chiusura anticipata alle 22

La Redazione
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L'intervista a Anita Iurilli
L'associazione Ci.Bevan.Do ieri si è riunita con il sindaco De Benedittis per un confronto. Ne abbiamo parlato con Anita Iurilli, vice presidente dell'associazione
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Il dpcm firmato martedì scorso potrebbe non essere l’ultimo giro di vite nei confronti della movida. L’attuale decreto impone la chiusura dei locali alle 24 e vieta la consumazione di cibo e bevande, in piedi al di fuori degli esercizi, dalle 21. Il comitato tecnico scientifico sta monitorando il numero di contagi e dovrebbe, nei prossimi giorni, consigliare nuove restrizioni al Governo come la chiusura anticipata alle 22.

In attesa del weekend, primo test per capire come bar, pub, pizzerie e ristoranti si adatteranno a queste nuove misure, i pareri degli esercenti coratini disegnano un quadro abbastanza chiaro. Molto penalizzate saranno le attività che non hanno posti a sedere e che fanno asporto. Chi fa servizio ai tavoli dovrà ricalibrare gli orari sperando che l’utenza faccia altrettanto, magari andando a cena prima.

La chiusura anticipata alle 22, rimbalzata sugli organi d’informazione come possibile misura da introdurre nel prossimo dpcm, spaventa parecchio. Il rischio è quello di perdere buona parte della clientela, soprattutto i più giovani che stanno tornando ad affittare piccoli locali dove passare le serate invernali, vanificando gli sforzi fatti per adeguarsi ai protocolli anti covid.

Intanto ieri si è tenuta una riunione indetta da Ci.Bevan.Do, associazione di categoria che raccoglie buona parte di bar e ristoranti della città. Presente anche il sindaco Corrado De Benedittis che ha ascoltato le richieste degli esercenti su temi caldi come quello dei controlli da parte della polizia locale e le responsabilità che i gestori hanno sugli assembramenti oltre la porta del locale.

Per approfondire il tema, con Anita Iurilli, vice presidente dell’associazione, abbiamo fatto il punto della situazione facendoci spiegare bene cosa prevede il dpcm e quali sono le idee emerse dalla riunione.

sabato 17 Ottobre 2020

(modifica il 20 Luglio 2022, 19:47)

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Luigi Desk
Luigi Desk
3 anni fa

Ci vuole solo e tanto buonsenso. Dobbiamo convivere con questo flagello sociale ed economico. Trovare soluzioni idonee e indirizzare il cliente a nuove forme di consumo. Soprattutto bisogna essere solidali…chi ha la fortuna di uno stipendio fisso (magari statale) non deve girare la testa e far finta di nulla. L'egoismo e la non condivisione non possono che peggiorare l'equilibrio morale e sociale. In bocca al lupo ragazzi e non mollate mai!

Stefania
Stefania
3 anni fa

Perdonatemi…..ma in estate vi siete dimenticati del virus?Sempre pieno ovunque e niente distanziamento.Mi rendo conto della difficoltà a gestire le capre,ma dovevate prevederlo.Per non parlare dei controlli.Io Le macchine delle forze dell’ordine adesso le vedo in giro.

Un esercente
Un esercente
3 anni fa

Se TUTTE le attività chiudono alle 22, e le forze dell’ordine vanno in giro per controllare che ciò venga fatto, il danno è minimo. Chi vuole mangiare sa che fino a quell’ora si potrà fare quindi si adeguerà! Meglio feriti che morti.

Olga
Olga
3 anni fa

Secondo me dovrebbe essere semplicemente chiuso l'asporto “fai da te”, ossia dovrebbe essere esclusiva cura dei locali a fare consegna a domicilio. È l'unica possibilità di sopravvivenza che hanno moltissimi locali a Corato

C B
C B
3 anni fa

La solidarietà non esiste più da una vita…. Poveri ragazzi che hanno investito su locali serali…. Ma come fanno a chiudere alle 22:00??? Purtroppo mi dispiace dirlo ma stiamo andando incontro ad una situazione tragica… Che solo con il tempo molti riusciranno a vedere…. Altro che virus….

Tittina
Tittina
3 anni fa

Un idea potrebbe essere che alle 22 coprifuoco per tutti….nn dovrebbe più eesrci nessuno in giro così nn si creerebbero assembramento nei locali ( abusivi) a discapito dei commercianti che giustamente devono chiudere alle 22 e se poi i ragazzi si ritrovano tutta la durata in un locale nn ha senso…

ALDO GRAMMATICA
Grammal
3 anni fa

Tutti impiegati statali, comunali o di enti inutili. Che bello dire:” chiudiamo tutto, ci dobbiamo proteggere, poveri noi.” che vi frega di chi deve arrovellarsi il cervello per arrivare a fine mese.
La sinistra una volta era quella che proteggeva chi lavorava, ora è quella parassita e lassista che preferisce leggere libri piuttosto che affrontare i problemi veri. Gente come lo sceriffo pazzo campano pensasse a potenziare i suoi ospedali piuttosto che chiudere e buttare in mezzo ad una strada chi lavora.

Haha
Haha
3 anni fa

Questo danneggia i locali serali tipo i cocktail bar, che aprono dalle 21.. che praticamente non avrà senso aprire per loro e dato che lavorano sui cocktail, drink after dinner saranno obbligati a rimanere chiusi.. mentre i bar diurni avranno sovraffollamento per l’aperitivo delle 18, però evidentemente il virus esce solo di sera.. danneggiando i locali serali che pur essendosi adeguati ai corretti distanziamenti, alle sanificazioni, protezioni ecc.. dovranno rimanere chiusi con gravi danni Economici alla loro categoria

Umberto R
Umberto R
3 anni fa

Signori tutti, la diligenza ed il rispetto delle regole, tutela l'intera comunità.
Fino a quando ci saranno ignoranti, negazionisti e gente che non rispetta le tre regole (mascherina, igiene e distanziamento), gli esercenti pagheranno dazio, soprattutto coloro che gestiscono attività “serali”. Semplicemente perché non credo sia possibile spiegare decine di pattuglie per la strada per tenere a bada i minus habens che creano assembramenti e non usano DPI.
L'approccio è culturale, purtroppo.

ALDO GRAMMATICA
Grammal
3 anni fa

Spero che stasera il DittaConte non infierisca ancora di più nelle chiusure e che il DittaEmiliiano non si lasci prendere la mano come il suo omologo: lo sceriffo pazzo campano.
Dubito, però

Death Bed
Death Bed
3 anni fa

Poi vorrei qualcuno mi spiegasse come mai il virus si puó contrarre andando al pub la sera, ma NON ammassati nelle fabbriche per 9 ore al giorno con la stessa mascherina.

carlo mazzilli
carlo mazzilli
3 anni fa

poveri esercenti! povere persone che si rompono il …cuore in un lavoro certo non facile, diverso dagli altri, senza orari, senza certezze, solo rischi e ambiguità. povero chi ha scelto di lavorare per la gioia deli altri. non potendo farlo davvero mi stringo idealmente a loro.