Durante la festa per i 50 anni dell’istituzione delle regioni, il Capo dello Stato ha ribadito la necessità di riconoscere pari dignità alle regioni del Nord e del Sud.
Un richiamo che, purtroppo, mette in evidenza l’enorme divario esistente tra il Mezzogiorno d’Italia e il resto del Paese.
Tra i tanti esempi che si potrebbero fare vi è quello del ponte “Morandi” e la ferrovia “Bari Nord”. Entrambe le opere riportano alla mente vere e proprie stragi in cui hanno perso la vita numerose persone. Eppure, mentre il ponte di Genova è stato ricostruito in pochi mesi, la tratta ferroviaria su cui viaggiavano numerosi pendolari è ancora bloccata nonostante siano passati 4 anni da quel maledetto 12 luglio.
In più occasioni è stata rilanciata la possibilità di far tornare funzionanti quei binari ma, ad oggi, tutto è fermo. Oltre al danno, c’è anche la beffa di impiegare ore per raggiungere il capoluogo pugliese.
È doveroso chiedersi perché nel nostro Paese ci siano due Italie che viaggiano a velocità diverse contro quelli che sono i principi costituzionali e gli articoli 2 e 3 della Costituzione citati da Mattarella proprio durante i “festeggiamenti”.
Fino a quando continueranno ad esistere queste disparità di trattamento, più che parlare di Italia unita dovremo parte di una Italia del Nord che viaggia ad alta velocità su un’autostrada e una Italia del Sud che viaggia lenta su un unico binario interrotto per un tempo indefinito.
Promesse promesse paroloni che si riempono la bocca e tutto tace e poi verranno a chiedere il famoso voto ……………………………
Fino a quando ci saranno meridionali che sbavano e tifano per il leader del partito del Nord, io non mi sorprenderò di nulla. Quanto è corta la memoria degli italiani…
Le proporzioni non sono opltional: Genova è una delle città più importanti d'Italia e del mondo mentre Corato è un piccolo comune.
L'impatto economico di quel ponte è ben diverso da quello della “nostra” ferrotramviaria.
Tuttavia il centro di tutto non è il divario nord sud ma, il valore che si dà alle PERSONE ch'è minore dei numeri….
Quello che mi sorprende è che fino a tutti gli anni '80 al governo si sono alternati moltissimi ministri e capi di governo meridionali. Ma il divario tra nord e sud è aumentato continuamente. Anche nelle successive esperienze governative questo divario non ha subito inversione di tendenza. Allora mi sorge un dubbio! Vuoi vedere che i traditori del nostro meridione stiano proprio tra di noi, e che i politici scelti in casa nostra abbiano dedicato le loro attenzioni ad aumentare il bacino di clientela che la condizione di bisogno inevitabilmente alimenta?