Storie da lontano

Rossella e l’amore per lo slow food. Riscoprire la lentezza dall’altra parte del mondo

Francesco De Marinis
Francesco De Marinis
Rossella Diaferia
Da 11 anni la chef coratina vive in Australia dove ha riscoperto ritmi lenti e i piaceri della cucina etica che fa assaporare agli altri anche attraverso il suo progetto: "The Pink Pot"
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Ritrovare la lentezza a migliaia di chilometri da casa. «Qui da Harvest, da oltre 100 anni, esiste una sorta di forno comune che la gente del posto utilizza per cuocere le proprie pietanze. Mi ha ricordato i pochi forni a legna rimasti a Corato che facevano la stessa cosa. Mi ci portava mia madre quando, di tanto in tanto, doveva cucinare il pane».

La storia che vi raccontiamo viene dall’Australia, da Byron Bay, piccola cittadina balneare nel punto più a est dell’isola. Per decenni è stata considerata una sorta di comunità hippy prima di venire assaltata dai turisti. Conserva ancora un fascino particolare perché da quelle parti si rinasce e ci si riscopre. Qui, Rossella Diaferia ha trovato il suo porto felice dove coltivare la sua idea di cucina.

34 anni, da metà in giro per il mondo. Prima la Toscana, poi Londra per tre anni, infine l’Australia dove è arrivata nel 2009. «Dopo aver passato del tempo a Londra, un giorno mi sono accorta che mi mancava il sole ma non volevo tornare a casa. Allora ho messo il dito sul mappamondo che ha scelto per me».

Prima tappa Sydney con il working holiday visa, un visto di un anno utile per familiarizzare con la città. Il titolare del ristorante dove lavora come chef de partie le fa da sponsor, da garante, che le permette di continuare a lavorare prolungando il visto, fino a quando nel 2012 diventa cittadina australiana.

A Sydney, come in tutte le metropoli, si vive a cento all’ora e Rossella ha bisogno di altro: «Nelle grandi città mi sento quasi invisibile». Nel 2015 si trasferisce a Byron Bay dove l’inverno dura due mesi e le estati sono lunghissime. «Questo luogo ha un significato spirituale per gli aborigeni. È il primo dell’Australia ad essere toccato dal sole quando sorge».

Non solo splendide spiagge che hanno fatto innamorare i surfisti di mezzo mondo, Byron Bay è immersa in una grande foresta pluviale e nell’entroterra spuntano diverse farm, aziende agricole che spesso allevano e coltivano seguendo i ritmi della natura. Harvest, dove Rossella lavora, è nell’ancora più piccola Newrybar, una manciata di case e tre strade in croce. Su una di queste si affaccia il bungalow tipicamente australiano con l’ampio porticato di legno e i tetti di lamiera. Da Harvest si mangia slow food, coltivato in loco.

Qui e con questa cultura del mangiare etico, due anni fa Rossella ha dato vita a The Pink Pot, a metà tra il catering e lo chef a domicilio. «Una persona mi chiese se conoscessi qualcuno che cucinasse a domicilio. Chiesi al manager di Harvest e lei mi disse: “Perché non lo fai tu?”. Da allora mi divido tra il ristorante e il mio progetto».

Cene private, prematrimoni, compleanni e yoga retreat, ritiri spirituali dove si pratica lo yoga e si riallinea il karma che durano anche diversi giorni. A gennaio è stata private chef di Miranda Kerr, la supermodella di Victoria’s Secret. «La mia è una cucina che si ispira non solo a quella italiana ma anche ai sapori del sud-est asiatico. Gli ingredienti che scelgo sono prodotti secondo criteri etici e qui c’è l’opportunità di farlo. Di tanto in tanto vado a trovare un amico che ha un free ranch con un allevamento di mucche. Le conosce tutte per nome e le accudisce con attenzione fino alla macellazione».

Sul suo account Instagram prova, sperimenta e mostra i suoi lavori. Proprio oggi ha pubblicato dei biscotti con fiori eduli. Qualche giorno fa dei marshmallow al parmigiano e gazpacho. E ancora, ecco dei baklava con noci Pecan. «La cucina è sempre stata la mia grande passione, sono nata in una famiglia di cuochi. Quando non sono qui o a cucinare per qualcuno, sono al mercato della frutta e verdura o con altri colleghi chef».

Inevitabile chiederle se ha fatto assaggiare i panzerotti agli australiani. «Li preparai tempo fa in una serata dedicata agli italian street foods. Dopo un’ora erano finiti tutti. Gli australiani amano il cibo italiano e sanno apprezzare la differenza tra un piatto della nostra tradizione e la sua copia scialba. Questo perché viaggiano molto e l’Italia è in cima alla loro lista dei posti da visitare. Un piatto che propongo spesso sono le olive marinate. Anche da queste parti sono grandi produttori di olive».

Uno degli obiettivi del progetto è educare al mangiar sano ed etico. «Vorrei insegnare ad altre persone come e cosa mangiare. Bisogna seguire la stagionalità e la provenienza dei prodotti in un mondo dove ormai abbiamo a disposizione tutto in tutti i mesi dell’anno. È l’unico modo per sopravvivere».

mercoledì 22 Luglio 2020

(modifica il 21 Luglio 2022, 0:44)

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Lisa
Lisa
3 anni fa

Brava Rossella… Ti ho conosciuta da piccola…sei una ragazza da ammirare.. ????

carlo mazzilli
carlo mazzilli
3 anni fa

bravissima! siamo tutti orgogliosi di te!!!… l'unica cosa che non riesco a capire è come fai a cucinare a testa in giù…

franco
franco
3 anni fa

per rossella ip ip hurrah comunque sia la comunità italiana/coratina credo abbia almeno un'altra persona in Australia…credo si chiama Carnicella