La “casa delle biciclette”. È l’idea architettonica alla base del progetto della velostazione che, in questi giorni, sta prendendo forma; è la risposta a quanti si stanno chiedendo cosa siano le costruzioni in legno che stanno realizzando in prossimità della stazione ferroviaria, all’interno della pinetina tra viale Armando Diaz, via Bernini e via Ardigò.
I lavori sulla piazza, con la rimozione della pavimentazione precedente, sono cominciati tempo fa mentre, da pochi giorni, sono in fase di costruzione le casette in legno.
Il progetto preliminare redatto dall’ing. Francesco Capogna è stato finanziato all’epoca dell’amministrazione Mazzilli con 294mila euro ottenuti grazie al Por Puglia Fesr 2014-2020 – Asse IV – Azione 4.4 “interventi per l’aumento della mobilità sostenibile nelle aree urbane e sub urbane” nell’Avviso Pubblico su “Interventi per la realizzazione di velo stazioni all’interno o in prossimità di stazioni ferroviarie”.
Come sarà la velostazione?
Il progetto – seguito dalla squadra dei progettisti guidata dall’architetto Giuseppe dell’Aquila – è in fase di esecuzione e si ispira all’archetipo della “fiaba”, con le strutture per i ciclo-veicoli immaginate come delle “capanne” che richiamano il tema della “casa delle biciclette”, per intercettare le fasce più giovani.
La struttura sarà completamente coperta e chiusa, pensata con un sistema di gestione tecnologicamente avanzato, videosorvegliata ed ecosostenibile. Potrà contenere 66 posti/bicicletta su rastrelliere e 10 posti per le biciclette elettriche in box chiusi.
La zona scelta per costruire la velostazione non è casuale: strategicamente è stata pensata in prossimità della stazione ferroviaria perché possa diventare un utile strumento di sviluppo della mobilità ciclistica; si ipotizza che possa diventare una zona di parcheggio delle bici in condizioni di maggiore sicurezza garantendo anche un minore ingombro degli spazi pubblici. La progettazione, fin dall’inizio, ha puntato sull’idea di favorire lo sviluppo dell’intermodalità con il trasporto pubblico, treno e bus extraurbani.
Secondo il alla velostazione sarà affiancata una Ciclofficina, un ambiente dotato di attrezzatura specifica per la riparazione delle biciclette, per svolgere attività di manutenzione e per far capire soprattutto ai giovani l’importanza dell’attenzione per l’ambiente e quanto utile può essere la bicicletta nel dare loro autonomia e libertà di movimento.
La velostazione occuperà una superficie complessiva di quasi 200 mq, fra l’area destinata al ricovero bici e l’area con il servizio di ciclo-officina, i servizi igienici e gli spazi esterni attrezzati coperti. Per la gestione del flusso degli ingressi e delle uscite e per il pagamento del servizio, verranno utilizzati sistemi ispirati alle ormai diffusissime smart technologies: sarà possibile usufruire comodamente delle biciclette grazie ad una semplice app e ad un qr code.
Tra gli indirizzi progettuali spiccano l’utilizzo di materiali eco compatibili e riciclabili, nel segno del rispetto per l’ambiente; l’inserimento “mimetico” nel contesto, in piena armonia con i luoghi e con la natura; la introduzione di misure anti vandalismo ed anti intrusione.
Anche il logo della velostazione sarà “sostenibile”, scritto in linguaggio “Easy Reading”, il font accreditato per gli individui affetti da dislessia, quale sintomo di attenzione al tema dell’inclusione sociale.
“Misure anti vandalismo e anti intrusione” all'archetipo della fiaba…e sì, di favole a Corato ne sentiamo di nuove ogni giorno. E non tutte a buon fine.
Che brutta fine farà…spero vivamente che sarà sorvegliata in qualche modo…
Ottimo progetto, che segue la direzione “green” in cui, ormai, viaggia il mondo.
Molto bello il progetto e l' iniziativa, sprecato per Corato che nn apprezza e nn rispetta questi progetti.tempo qualche mese e sarà assaltato dai vandali!
Credo che ci siano lavori molto più importanti..
E' curioso che non sia fatto nulla per incentivare l'uso delle bici nel periodo delle piste o corsie ciclabili quando c'erano, ma abbiamo necessità di una velostazione. mi da tanto di mossa giusto per attingere ai fondi senza una reale necessità.
Invece di fare questa spesa inutile perche non si asfaltano le strade non si può piu circolare
Spero che incrementino anche l’illuminazione della piazzetta… più luce più deterrenza !
Opera inutile, brutta, eccessivamente costosa e impattante vista la limitata superficie della pineta e l'eccessiva altezza delle installazioni. E per giunta a rischio incendio, visto il materiale utilizzato e la vicinanza della parte superiore delle capanne, alla chioma degli alberi. Insomma un vero e proprio obbrobrio, che la città si sarebbe tranquillamente risparmiata. Per cui, più che archetipo della fiaba, io direi archetipo degli orrori !
Una città buia, brutta, sporca e morta. Non riescono a progettare un opera pubblica bella e degna della città. Un oscar ai progettisti e ai geni del Comune.
È orrenda e inutile
Inutile,brutta, a rischio d'incendio
A proposito di sicurezza, ricordo a tutti che da un bel po' Corato è terra di nessuno. Neanche il ferro bollente riesce a stare tranquillo. Vedrete che fine farà questa struttura con tutte le bici. Soldi buttati
Non servirà ad altro se non deposito di rifiuti e cianfrusaglie……come tutte le cose a Corato……non parliamo della educazione stradale di piccoli e grandi,contromano, su marciapiedi, senza rispetto dei semafori e senza alcun controllo della polizia locale……..e chi li vede………ma che comunque vengono pagati!!!!!
Leggere i commenti qui sotto è avvilente. Vi meritate il parcheggio di piazza Indipendenza.
Sono soldi sprecati perché corato non ha questa cultura della bici tanto andrà tutto in abbandono invece di fare questo lavoro inutile fate l'asfalto a tutto corato che fa schifo vergogna la terra di nessuno che schifo
Ma come ? solo a Corato prima si fanno le piste ciclabili , poi si tolgono perché inutili e ora si sponsorizza l' uso delle bici.
Avremo la velostazione da 300.000 euro (ex 600 milioni) ma non abbiamo le strade per andare in sicurezza sulle biciclette! Mi chiedo quanti chilometri di strade si potevano sistemare con euro 300.000 alias lire 300 milioni?