Quattro anni dal disastro ferroviario

12 luglio, Tiziana Tedone: «Mi dedico all’associazione per ricordare Francesco»

La Redazione
12 luglio
La sorella del giovane studente che perse la vita nel disastro ferroviario del 2016: «Quest'anno Komorebi si farà lo stesso, ma in una forma più intima»
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Dopo quattro anni dall’incidente ferroviario del 12 luglio 2016, Tiziana Tedone continua a costruire nel nome di Francesco, suo fratello, giovane studente morto in quella tragica estate nelle campagne al confine tra Andria e Corato. A tre mesi da quella lunga giornata nacque Komorebi, che in giapponese vuol dire “la luce del sole che filtra attraverso i rami degli alberi”, ovvero la bellezza mostrata al mondo portata avanti dallo spirito di Francesco. Poco dopo venne inaugurata l’associazione che porta il suo nome e che Tiziana e i suoi amici continuano a foraggiare con idee, iniziative e attività culturali.

Quattro anni dopo cosa è cambiato?
Si dice che il dolore e la rabbia con il tempo si affievoliscano, invece non è così, aumentano.

Intanto è in corso il processo per stabilire le responsabilità di quel maledetto giorno.
La mia famiglia lo segue ma io preferisco non farlo. Personalmente non credo che verrà fatta vera giustizia. Ho scelto di dedicarmi completamente all’associazione perché mi fa stare bene ricordare Francesco così. Dopo quattro anni sono sempre più convinta che l’intenzione di proseguire questo percorso non andrà più via, anzi, diventerà sempre più forte.

Un percorso che si arricchisce.
Dopo due anni dall’apertura dell’associazione abbiamo notato maggiore voglia di partecipare, più coinvolgimento da parte della comunità. Oltre agli eventi culturali e artistici abbiamo dato vita ad una squadra di ultimate frisbee, uno sport poco noto ma molto inclusivo che non fa differenza di genere, ma soprattutto autoarbitrato quindi alla base deve esserci onestà e correttezza in ogni singolo giocatore.

Prossime iniziative?
Il Covid-19 ha fermato anche noi. Difficile porsi obiettivi senza certezze, proveremo a farlo dopo il Komorebi di quest’anno.

A proposito di Coronavirus, tuo fratello Natale è rimasto in Giappone per tutta la quarantena.
Sì, a febbraio era andato a trovare la famiglia Yokono che aveva ospitato Francesco quattro anni fa. Ha vissuto la cameretta che è stata di nostro fratello nella sua permanenza a Oita. È riuscito a tornare solo a maggio. La cosa che l’ha colpito è il ricordo ancora vivo che la città ha di Francesco, l’affetto e la voglia di fare qualcosa per noi che non sono mai andati via. Tempo fa avevamo proposto un gemellaggio tra Oita e Corato che non s’è ancora fatto. Speriamo di riuscirci.

Come sarà Komorebi quest’anno?
L’emergenza sanitaria ci ha impedito di organizzare qualcosa di più grande. Abbiamo scelto di fare comunque il nostro Komorebi, in una forma più intima. Familiari e amici, in un terreno privato. Posteremo qualcosa sui social. Dispiace non condividere le cose che Francesco amava con tutti coloro che ci vogliono bene ma sentiremo comunque la loro vicinanza.

domenica 12 Luglio 2020

(modifica il 21 Luglio 2022, 1:08)

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Antonia Piccarreta
Antonia Piccarreta
3 anni fa

Tiziana…ti sono vicina, purtroppo quella iniziativa che ci eravamo promesse non si può fare per quest'anno. Un abbraccio a te e ai tuoi cari

M.g
M.g
3 anni fa

Continuate così……Non dobbiamo e non possiamo dimenticare…….un abbraccio a questi due ragazzi e alla famiglia!