Il collegio dei docenti del liceo artistico “Federico II, Stupor Mundi” il 4 luglio scorso ha approvato una mozione critica verso il Piano Scuola governativo del 26 giugno.
Il documento, approvato dopo alcune premesse di richiamo alla Costituzione italiana e alla situazione venutasi a creare con l’emergenza Covid 19, si esprime in modo critico ma anche propositivo circa la ripresa dell’anno scolastico e, più in generale, «in difesa del sistema pubblico di istruzione considerato non come organizzazione di servizi, ma come vero e proprio “organo costituzionale” da cui dipende gran parte del futuro del nostro Paese».
In particolare, viene stigmatizzato «il concreto pericolo di uno snaturamento della impostazione della scuola italiana fondata sulla centralità del gruppo classe, che verrebbe integrato e/o sostituito da imprecisati “gruppi di apprendimento” con caratteristiche e conseguenze imprevedibili come:
Di fronte a tutto ciò, il collegio docenti del liceo artistico di Corato ha riaffermato «alcuni punti fondamentali della scuola della Repubblica italiana: la laicità e inclusività, oltre la necessità che essa si svolga esclusivamente “in presenza”, in strutture pubbliche sicure ed idonee e con docenti dello Stato sulla base di indicazioni e programmi fissati dalla legge e adottati secondo i criteri di autonomia concessi alle singole istituzioni scolastiche; la necessità che essa sia “il luogo delle relazioni umane in presenza, le uniche che possono determinare costruzione di coscienza e conoscenza critica. Nessun orario può essere ridotto, nessuna parte di orario può essere sostituita da attività gestite da enti esterni, terzo settore o altri privati”; la inderogabilità che essa sia intesa come scuola della Repubblica, scuola democratica dove “tutte le decisioni in merito alla sua vita e all’organizzazione siano prerogative degli Organi Collegiali”; la necessità di una scuola della Repubblica che tenda “a rimuovere le diseguaglianze e, per far ciò, deve essere uguale per tutti, dal Nord al Sud del Paese” senza degenerare in forme regionali di autonomia differenziata»
Infine si riafferma che «per garantire sicurezza e rilanciare la scuola, il governo deve ridurre gli alunni per classe, ristrutturare gli edifici, elaborare un piano serio di edilizia scolastica, programmare un adeguato piano di assunzioni.
È auspicio del collegio dei docenti del liceo “Federico II” che tale iniziativa di sollecitazione al Governo del Paese sia condivisa ed adottata da altre istituzioni scolastiche».