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Api in città, Roberto D’Introno: «Mappare gli alveari per salvaguardarle»

La Redazione
Api in città
Il progetto sta prendendo il via: «Coinvolgere gli apicoltori per la sicurezza delle api e dei cittadini»
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Mappare i grandi alveari nascosti in città per salvaguardare le api e rassicurare chi ci vive accanto. L’idea è di Roberto D’Introno, apicoltore e presidente dell’associazione IfinApulia.

È stato lui ad intervenire su corso Garibaldi una settimana fa, portando al sicuro uno sciame che aveva circondato la chioma di un albero sul corso cittadino. «Mi piacerebbe coinvolgere tutti gli apicoltori del territorio, ce ne sono diversi e molto validi. Collaborare sarebbe una buona cosa».

A Corato di “famiglie”, così vengono chiamate le colonie di questi insetti, ce ne sono diverse. «C’è un grande alveare in una vecchia casa diroccata in piazza Abbazia, una colonia di circa 90-100.00 api ma è difficile da recuperare perché si trova in una struttura pericolante. Un altro è posizionato in via don Minzoni ma ce ne sono tanti altri. Mappare può essere più facile con le segnalazioni dei cittadini».

E gli sciami che di tanto in tanto spuntano in città? «Sono gli effetti della sciamatura – chiarisce D’Introno – ovvero l’atto riproduttivo delle api. Quando nasce una nuova regina, la vecchia si sposta alla ricerca di nuovi spazi dando vita ad uno sciame primario. Ecco, quello su corso Garibaldi potrebbe provenire dal nucleo dell’Abbazia».

L’obiettivo, come detto, è fornire protezione alle api che sono un elemento fondamentale nel mantenimento della biodiversità. Sono loro gli attori principali dell’impollinazione che permette alle piante di riprodursi.

«Attualmente – spiega D’Introno – dobbiamo fare i conti con l’acaro varroa destructor, un acaro parassita che attacca le api mellifere. Una volta conviveva con le api orientali (apis cerana) ma con la globalizzazione e gli incroci incontrollati l’acaro ha fatto un salto di specie infettando anche le api ligustiche. L’ acaro si attacca all’insetto e ne succhia l’emolinfa, indebolendolo. Così, l’acaro,può trasmettere diversi tipi di virus – innocuoi per gli esseri umani – che portano alla morte dell’animale. Anche per questo motivo la mappatura può essere fondamentale».

Segnalare, controllare e magari recuperare gli alveari cittadini per poter mettere in condizioni ottimali le api e favorirne lo sviluppo.

«Nel progetto che stiamo avviando con l’associazione – continua l’apicoltore coratino – Cercheremo di fare corretta informazione, con avvisi opportuni affinché la gente non si spaventi. Vorremmo anche sensibilizzare gli operatori dell’agricoltura. La legge regionale impone che i trattamenti vadano fatti quando non ci sono le fioriture ma non tutti la rispettano. Ecco perché molte api si sono trasferite in città, più sicura delle campagne».

lunedì 6 Luglio 2020

(modifica il 21 Luglio 2022, 1:11)

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carlo mazzilli
carlo mazzilli
3 anni fa

iniziativa lodevole. spero che vada in porto ed aiuti a conoscere l'IMMENSA importanza di queste nostre piccole amiche nella nostra vita.

Gigi Gusto
Gigi Gusto
3 anni fa

Prima di mappare, bisognerebbe educare i cittadini. Spesso la gente ignora l'importanza di questo insetto. Ci sono ancora persone che confondono api e vespe…