Attualità

Indagine sierologica, a Corato solo il 13,5% ha partecipato al test

La Redazione
Lo staff della Croce Rossa di Molfetta con i dottori del centro analisi Corvasce&Ferrante durante i test
96 le persone scelte nella nostra città. Con 63 di loro la Croce Rossa non è riuscita a parlare. 15 hanno rifiutato
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Sono stati solo 13 i coratini che si sono sottoposti all’indagine sierologica indetta dal Ministero della Salute e dall’Istat in collaborazione con la Croce Rossa. Tra venerdì e sabato sono stati effettuati i prelievi nel centro di analisi privato Corvasce & Ferrante che ha messo a disposizione il laboratorio per i test. Come dicevamo, 13 in tutto, pari al 13.5%. Un numero molto basso, inferiore alla percentuale nazionale, ma che va analizzato.n

Sono 96 le persone inserite nella lista coratina fornita dall’Istat, poi contattate dalla sezione molfettese della Croce Rossa. Di queste: 22 non avevano numeri di telefono attivi, 41 non hanno risposto, 15 hanno rifiutato e 4 non sono state computate per altri motivi. Dei 14 che hanno confermato la propria presenza un selezionato non si è presentato.n

Il numero più significativo è quello delle 41 persone che non hanno risposto alla chiamata, probabilmente insospettite dallon06.5510 usato dalla Croce Rossa, simile a molti numeri utilizzati dai call center. «Da oggi ricominceremo a chiamare – spiega Giovanni Spagnoletta, presidente della Croce Rossa molfettese – magari utilizzando un numero locale per poter arrivare a più persone». Come chiarito da un volontario, le persone che non hanno risposto sono state contattate più volte. A fronte di 96 numeri a disposizione, sono state effettuate centinaia di telefonate.

E chi ha rifiutato invece? «Alcuni hanno interrotto subito la chiamata – racconta Spagnoletta – perché credevano si trattasse di un call center, altri hanno affrontato il questionario preliminare che poniamo prima di chiedere la disponibilità al test e hanno declinato».

L’indagine di sieroprevalenza ha lo scopo di capire quanto il virus sia circolato in relazione a fasce d’età e attività svolta. Viene effettuato un prelievo del sangue che, conservato in frigo a 4 gradi, viene portato al Policlinico e di lì finisce allo Spallanzani. L’esito viene comunicato all’Istat in forma anonima e recapitato in busta chiusa alla persona che si è sottoposta al test. Se c’è il sospetto di un’infezione ancora in corso viene informato il paziente e viene eseguito un tampone.

La percentuale di chi accetta di prendere parte all’indagine in Italia è piuttosto bassa. Nella nostra zona la media è del 20%. Può bastare per avere un quadro esaustivo? «L’obiettivo era raggiungere 20.000 test in Puglia – precisa Spagnoletta – ma siamo molto al di sotto. Da domani (oggi ndr) quelli che non siamo riusciti a raggiungere telefonicamente saranno richiamati. Abbiamo segnalato all’Istat la bassa percentuale di partecipazione ma non sappiamo se ci forniranno altri numeri. Ricordo che è inutile proporsi spontaneamente, l’obiettivo dell’indagine non è quello di fare test a tappeto».

lunedì 8 Giugno 2020

(modifica il 21 Luglio 2022, 2:22)

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M.g
M.g
3 anni fa

Peccato ..noi che speravano di essere chiamati…in quanto oltre ad essere soggetti a rischio abbiamo lavorato anche se con le vite precauzioni. .niente!

Robby
Robby
3 anni fa

Che vergogna e ignoranza, chi ha paura di rispondere, chi rifiuta, ma il senso civico dov'è finito?? Senza parole

Franco
Franco
3 anni fa

È normale che la gente si rifiuti, nulla si sa su quello che succede dopo e se i contagiati vengano messi in quarantena da soli o con tutta la famiglia e per quanto tempo. Ci potrebbero essere falsi positivi o contagiati asintomatici che non sono più infetti. Come sarebbero trattati? I rifiuti sono la conseguenza della cattiva comunicazione.

Consiglia varesano
Consiglia varesano
3 anni fa

Come fare

Falco m
Falco m
3 anni fa

Chedde alte mo , dei quaratini dare una goccia di sangue gratuitamente ?

FELICE SCARCELLI
FELICE SCARCELLI
3 anni fa

IO SAREI DISPOSTO A FARE IL TEST, MA NESSUNO CI HA CONTATTATO

Maria P.
Maria P.
3 anni fa

Viene “fatto il tampone”? Anche se sei asintomatico? E com'è poi questo tampone? Obbligatorio o no? La gente non si fida perché è tutto ambiguo.

carlo mazzilli
carlo mazzilli
3 anni fa

se non so cosa succede dopo…col cappero che mi sottopongo!!! se per caso esco positivo, che devo fare ? bloccare tuto famiglia e lavoro? per quanto tempo? perchè non si è chiari?

Flora Strippoli
Flora Strippoli
3 anni fa

Credo sarebbe meglio CHIEDERE chi vuole aderire, un po come per le donazioni. Moltissima gente dona sangue ma molto probabilmente se si facessero telefonate random per cercare donatori ol risultato sarebbe negativo…
Aprite una sorta di bando di adesione e troverete certamente tantissima gente disposta a sottoporsi al test, me per prima…

Marco
Marco
3 anni fa

Grande improvvisazione in questa campagna, si scaricano sui cittadini “renitenti” palesi carenze organizzative.