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Turismo, le difficoltà degli alberghi coratini: «Pioggia di disdette, ora timido risveglio»

Stefano Procacci
Turismo
Abbiamo chiesto a tre titolari di altrettanti alberghi e B&B siti nella nostra città qual'è la situazioni delle strutture ricettive
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Dopo due mesi di lockdown e conseguenti misure restrittive, già parzialmente allentate con la cosiddetta “fase 2” scattata il 4 maggio, l’Italia dal 3 giugno si appresta a tornare alla normalità. Il drastico e costante calo di casi registrato nella nostra penisola (eccezion fatta per Lombardia e Piemonte, che continuano a registrare numeri preoccupanti) da alcune settimane, ha spinto il governo a mitigare alcune norme.

Da mercoledì 3 giugno, infatti, è possibile spostarsi da una regione all’altra senza presentare alcuna autocertificazione e senza validi motivi. Ovviamente restano vietati gli assembramenti e nei luoghi pubblici resta obbligatoria la mascherina, ma questa “apertura dei confini regionali” cambia inevitabilmente la storia di tutti coloro che lavorano nel settore del turismo, certamente tra i più colpiti e penalizzati in questi ultimi mesi.

Per tutto il ramo turistico sono stati due mesi da dimenticare: come hanno vissuto questa quarantena le nostre strutture ricettive? In che modo il Covid-19 ha influito sulle loro vite? Come affronteranno la riapertura e i mesi a venire? L’abbiamo chiesto a tre titolari di altrettanti alberghi e B&B siti nella nostra città.

«Il lockdown ha tarpato le ali alla nostra attività e al nostro settore in generale. – spiegano dal bed and breakfast Il Borgo – Per nostra sfortuna è arrivato in un periodo dell’anno in cui solitamente i turisti pianificano l’estate e prenotano i loro soggiorni. Da febbraio già abbiamo assistito ad un insolito picco di cancellazioni di prenotazioni. Con le già note restrizioni abbiamo praticamente perso ogni camera prenotata per questa estate».

«Non è stato affatto facile perché siamo nati l’anno scorso e dopo una prima annata soddisfacente, il 2020 sarebbe dovuto essere quello della consacrazione. Ad oggi contiamo poche prenotazioni per giugno e luglio, ma dopo il “via libera” del governo non abbiamo ancora avuto alcun cliente. Abbiamo già provveduto a sanificare gli ambienti e ci stiamo dotando di mascherine e igienizzanti da mettere a disposizione dei nostri clienti».

Sulla questione rincari: «Noi de Il Borgo abbiamo deciso di non incrementare i prezzi. Siamo già in un periodo difficile, in cui la gente ha ancora paura di spostarsi, la concorrenza sul territorio è molta, sarebbe davvero il colpo di grazia aumentare i prezzi dei pernottamenti».

Anche per Vigna del Noce il lockdown è stato un duro colpo da sopportare. «Subito dopo il decreto di marzo, – esordisce la titolare, Floriana Iannone – abbiamo deciso di chiudere per il bene nostro e della comunità. Certamente è stato molto triste vedere la struttura spenta, vuota, soprattutto in questo periodo in cui di solito era sempre invasa da ospiti. Il nostro è un bed and breakfast a conduzione familiare, abbiamo cinque stanze e solitamente con gli ospiti si crea un feeling particolare e intimo. Questo ci è mancato tantissimo, il contatto con il cliente, la voglia di far vivere loro un’esperienza a 360 gradi nella nostra bella Murgia».

Il futuro è ancora incerto ma ci sono i segnali di una timido risveglio. «Parlare di ripresa ora è davvero complicato ma negli ultimi giorni abbiamo avuto alcune richieste di prenotazioni per la nostra piccola spa e sinceramente questo ci ha rincuorato molto e ci fa guardare con fiducia al futuro. Oltre alla sanificazione e tutte le accortezze come amuchina e mascherine, sfrutteremo tantissimo i nostri grandi spazi esterni che rendono il soggiorno assolutamente sicuro ed a prova di assembramenti. Molta gente è ancora spaventata, ma sono sicura che con la bella stagione torneremo pian piano alla normalità».

Anche la cancellazione di eventi come i matrimoni ha influito fortemente sulle strutture ricettive, come racconta Giuseppe Piccarreta di Graffiti Apartments: «Questo periodo è stato durissimo per tutto il settore turistico e, ovviamente, anche noi ne abbiamo risentito tantissimo. La nostra attività ricettiva è strettamente legata a matrimoni, eventi e feste. L’interruzione, sacrosanta, di ogni tipo di evento in piena emergenza sanitaria mondiale, ha di fatto bloccato tutto. La struttura è stata sanificata e da qualche giorno siamo ripartiti, ma molto lentamente».

«Rispetto all’anno scorso abbiamo registrato un nettissimo calo delle presenze in struttura – conclude Giuseppe Piccarreta – e, soprattutto, abbiamo riscontrato un altissimo numero di cancellazioni di soggiorni nel periodo maggio, giugno, luglio. In questa situazione non è facilissimo essere positivi, in quanto la gente ha ancora molta paura. La ripresa sarà molto lenta, ma confidiamo nella stagione estiva per ripartire al meglio».

sabato 6 Giugno 2020

(modifica il 21 Luglio 2022, 2:22)

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