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Grup Yorum: il canto solidale si leva anche da Corato

Roberto Ferrante
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Italian Freedom Fighters: BEAT OF RESISTANCE
L'artista coratino Antonio Frualdo, in arte Tony, partecipa al brano collettivo "Beat of Resistance" in difesa dei diritti civili in Turchia. 20 artisti cantano una "International call fi solidarity"
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Come Jan Palach e i cinque di Praga. Come Thích Quảng Đức e i monaci buddisti a Saigon. Anche Helin Bölek, Mustafa Koçak e Ibrahim Gökçek si sono lasciati morire per protesta contro un regime oppressivo. Al vorace calore delle fiamme hanno preferito un lungo sciopero della fame, che desse modo al governo turco di Erdoğan di riflettere ogni giorno, grammo dopo grammo in meno.

La vicenda del popolare gruppo folk anatolico “Grup Yorum” è arrivata, rocambolesca, alla ribalta della cronaca internazionale man mano che i suoi membri hanno cominciato a morire al termine di un estenuante sciopero della fame nato per protestare contro diverse misure anti-democratiche del governo turco, inaspritesi dopo il fallito tentativo di colpo di stato del 2016.

Migliaia di persone in tutto il mondo si sono mobilitate per amplificare la voce dei membri di Grup Yorum, alcuni dei quali a lungo anche in carcere per le loro idee politiche, tra loro anche “i colleghi” artisti, ad ogni livello. Dalla Puglia, nei giorni scorsi, una chiamata internazionale per la solidarietà si è levata nel canto corale di un collettivo di musicisti, che ha pubblicato un brano composto e musicato per l’occasione. Sono in 20 e tra loro c’è anche un coratino, Antonio Frualdo, in arte Tony, membro del gruppo “Cattivo Sangue” che ha prestato alla causa voce e chitarra acustica.

Cantato in inglese, in arabo, in italiano e in diversi dialetti pugliesi (in preminenza il salentino), unendo stili musicali differenti, “Italian Freedom Fighters: Beat of resistance” – questo il titolo del brano disponibile gratuitamente su Youtube – è un inno alla libertà e alla caduta di ogni dittatura, che come gli artisti cantano “sono già state condannate da storia molto tempo fa”.

Il testo, scritto a più mani e musicato secondo l’esperienza di ciascuno dei sei musicisti impegnati agli strumenti, tra cui il coratino Tony, è stato cantato rigorosamente singolarmente e da remoto – tempi di Coronavirus imperanti – e poi montato in un’unica, riuscita corale, da Antonio Petrachi (conosciuto come “Lu Professore”, componente storico dei Sud Sound System. Tra gli artisti anche il trombettista Luigi Miacola, che ha suonato nella band di Dolcenera, il gambiano Chala Dz Cham (The Dangeroots) e la partecipazione speciale della Nurgül Cokgezici, mediatrice culturale e interprete presso il Tribunale di Milano. Se nel progetto artistico curato da Valentina Rubino la maggior parte degli interpreti sono salentini, per la provincia di Bari c’è anche la cantante ruvese Filomena De Leo, dei Medinabox.

L’arte è tra i più alti strumenti di protesta: il web permette che faccia il giro del mondo e serve a scuotere le coscienze lì dove si sono assopite, non solo al fronte di una battaglia. Tony, cosa ci insegna la vicenda del Grup Yorum?

«Dalla vicenda Grup Yorum abbiamo tutti tantissimo da imparare. Qui non parliamo solo di musica, parliamo di libertà di pensiero, espressione, di manifestare esprimere il proprio ideale, il proprio consenso e dissenso rispetto ad un’opinione, senza il timore di essere giudicati – ci spiega l’artista coratino – Bene, quando questa libertà viene meno, si farebbe di tutto pur di portare avanti le proprie idee e i propri sogni, anche morire. Sì, morire. Come Helin e Ibrahim, che hanno voluto fino alla morte che le loro richieste fossero accolte. In modo che tutti coloro che fossero venuti dopo di loro non avrebbero dovuto battersi per ottenere dei diritti così naturali. Grup Yorum ci insegna a non avere paura e a lottare contro ogni abuso».

Se la protesta di Praga non sortì effetto, quella di İbrahim Gökçek e dei due compagni del Grup Yorum ha seguito le orme di Thích Quảng Đức, dalla cui morte scaturirono misure più tenere nei confronti della maggioranza buddista del Vietnam. In modo analogo il governo turco sembra aver ceduto alle richieste, e il 5 maggio ha revocato il divieto di esibirsi in pubblico. Troppo tardi per il leader del gruppo, che debilitato da 323 giorni di astinenza dal cibo, è morto ad Istanbul, in ospedale, tre giorni dopo. Non prima di aver sorriso in foto alzando indice e medio della mano destra a formare il simbolo della vittoria.

I Grup Yorum torneranno in concerto, dopo la tempesta Coronavirus, e Helin, Mustafa e Ibrahim saranno sostituiti a rotazione da tanti altri artisti. La battaglia per la libertà non è ancora finita: La moglie di Gökçek, Sultan Gökçek, è ancora in carcere con altri membri del gruppo e da tutto il mondo, sulla scia del collettivo musicale Italian Freedom Fighters, continuerà ad alzarsi la voce di protesta. Anzi, il canto, l’urlo, della protesta, in difesa della libertà e del diritto di espressione.

Perché, come cantano, “continueremo a lottare per ciò che amiamo / fare musica non un crimine / facciamo musica per la rivoluzione, le rime di lotta sono rime d’amore / Grup Yorum per la ribellione, contro chi nega la libertà di espressione”.

La musica, incalzano nel brano (prodotto da Yeahjasi-Brindisi con artwork di Daniele “Speaker Tex” Francioso), “arriva dritta, quella vera raggiunge il cuore, non l’orecchio, e il messaggio nasce e cresce di nuovo, e l’ora è giunta, per sentirla di nuovo!”. Che arrivi in Turchia, dunque, portata veloce dalle ali di un forte vento di ponente.

sabato 30 Maggio 2020

(modifica il 21 Luglio 2022, 2:46)

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Gigi Gusto
Gigi Gusto
3 anni fa

Solidarietà agli antifascisti turchi e alla loro battaglia per liberarsi dall'autoritarismo di Erdogan

Ippazio Antonio Luceri
Ippazio Antonio Luceri
3 anni fa

Ciao Tony. Un abbraccio. Grazie.
Patì

Riot Forever
Riot Forever
3 anni fa

Conosco Tony e la sua compagna…persone meravigliose con un animo puro e nobile…sempre a favore delle persone più deboli e isolate dalla società misantropa e galoppante sul benessere economico. Ce ne fossero persone così! Complimenti anche per questa perla di musica e cultura! Sempre così ragà!

Libero pensatore
Libero pensatore
3 anni fa

Iniziativa lodevole… Speriamo che ci sia qualche artista anche in Italia che inizi a cantare x i diritti civili calpestati anche nel nostro Paese che ha scambiato questa emergenza mascherandola in dittatura sanitaria!!!

Sabina Lobascio
Sabina Lobascio
3 anni fa

Una canzone, un grido per denunciare
le angherie della dittatura, grande coraggio…bravi.

Alex
Alex
3 anni fa

FREE grup YORUM!!