Boom ciclabile

​Bonus bici: anche Corato può utilizzare l’incentivo. Ecco come funziona

Roberto Ferrante
Escursione in bici
L'emergenza Covid lascia in eredità una città che riscopre l'amore per la bicicletta. Tutti i dettagli su come ottenere il bonus e il parere dei commercianti del settore
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Incentivo sì o incentivo no? Corato rientra o non rientra? 50mila abitanti o Città Metropolitana? Tra le domande più frequenti in città, da circa una settimana, ci sono quelle relative a una delle misure previste dal Decreto Rilancio: il bonus per l’acquisto di biciclette.

Ieri il decreto è stato finalmente pubblicato in Gazzetta Ufficiale (Supplemento ordinario n. 128 del 19 maggio 2020 – Serie generale) e la bella notizia è che anche Corato potrà usufruire dell’incentivo per l’acquisto delle biciclette, grazie alla sua appartenenza alla Città Metropolitana di Bari.

La proposta del governo ha così contribuito a pompare aria sulla fiamma della passione per la bicicletta, che Corato e tante città limitrofe stanno letteralmente riscoprendo da quando è stato possibile rimettere il naso fuori di casa con (relativa) sicurezza. La bici è simbolo per antonomasia di libertà e in tantissimi stanno apprezzando la praticità di muoversi in città senza l’automobile e i suoi stressanti condizionamenti o anche solo di apprezzare le bellezze della vicina Murgia.

Bonus bici: come funzione chi ne usufruisce. L’articolo 229 “Misure per incentivare la mobilità sostenibile” del Decreto Legge 19 maggio 2020, n. 34 apporta delle modifiche alla legge 12 dicembre 2019, n. 141 e consente, nei limiti della dotazione del fondo di bilancio destinato (70 milioni di € per l’anno 2020 più conto residui) “la concessione e in favore dei residenti maggiorenni nei capoluoghi di Regione, nelle Città metropolitane, nei capoluoghi di Provincia ovvero nei Comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti, di un “buono mobilità”, pari al 60 per cento della spesa sostenuta e, comunque, in misura non superiore a euro 500, a partire dal 4 maggio 2020 e fino al 31 dicembre 2020, per l’acquisto di biciclette, anche a pedalata assistita, nonché di veicoli per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica”. Il “buono mobilità” può essere richiesto per una sola volta ed esclusivamente per una delle destinazioni d’uso previste.

Il fine è chiaro: incentivare la mobilità alternativa e ridurre le emissioni di inquinanti, come specificato nel testo dell’articolo, sono infatti previsti anche buoni per altre misure, come le rottamazioni dei veicoli a motore più inquinanti. Il decreto introduce inoltre la figura del Mobility Manager per imprese e pubbliche amministrazioni con il compito di redigere un piano di spostamento sostenibile casa-lavoro per i dipendenti e ridefinisce anche alcune caratteristiche tecniche delle piste ciclabili. La misura è valida dal 4 maggio (quindi retroattiva) sino al 31 dicembre di quest’anno.

Come si può richiedere? Lo spiega in una nota il Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti: occorrerà conservare il documento fiscale di acquisto e, non appena sarà on line un’applicazione web in via di predisposizione da parte del Ministero dell’Ambiente, accedervi tramite credenziali SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale – clicca qui se non sai come richiederla).

Alternativamente alla procedura a rimborso, una volta che l’applicazione sarà operativa (entro 60 giorni dalla pubblicazione del provvedimento in Gazzetta Ufficiale) il buono mobilità potrà essere fruito attraverso un buono spesa digitale che i beneficiari potranno generare sull’applicazione web. In pratica gli interessati dovranno indicare sulla piattaforma il mezzo o il servizio che intendono acquistare e la piattaforma genererà il buono spesa elettronico da consegnare ai fornitori autorizzati, insieme al saldo a proprio carico, per ritirare il bene o godere del servizio individuato.

Boom ciclabile, il punto di vista del settore. L’effetto-incentivo su una città come Corato, che sta riscoprendo, per certi versi inaspettatamente, l’amore per la bicicletta è ben reso da Maurizio Carrer, pluricampione italiano di ciclocross e titolare di un negozio con officina nella zona artigianale di Corato. «L’idea stessa dell’incentivo, prima ancora che l’incentivo stesso, ha l’effetto di un vulcano in eruzione. Tantissima gente sta aspettando che la lava esca per poter dare il via all’acquisto della bicicletta. C’è tanta euforia in città e c’è già chi compra, a prescindere dalla sicurezza o meno sul contributo governativo. C’è tanta acqua in questo pentolone e bolle già da diversi giorni: sto vivendo una situazione mai vista a Corato per quel che riguarda la mobilità sostenibile. Il bello è che non acquistano solo gli appassionati o i cicloamatori, ma vano a ruba tutti gli articoli e gli accessori: per bambino, donna, da passeggio, da città. Si sta sviluppando quello che ci aspettavamo da almeno quattro anni e tutto questo, per assurdo, grazie al Covid». Carrer però, con lucidità, mette in guardia e offre una visione critica: «La bacchetta magica, però, non c’è ancora e mi auguro che se tutto andrà a buon fine. Lo stato sarà capace di gestire tutte le richieste e non lasciare nessuno a bocca asciutta? Solo io ne ho monitorate tantissime, anche da parte di clienti nuovi. E se in media ogni città ha due negozi, la montagna di richieste sarà enorme. Speriamo alta almeno quanto il vulcano».

«Questa nuova tendenza ci riempie di speranza. Che sia la volta buona che Corato riscopra una passione per questo mezzo di trasporto divertente ed ecologico?» si domanda il circolo coratino di Legambiente commentando l’elevato numero di concittadini che in questi giorni sceglie la bicicletta. «Sarebbe bello – scrive ancora l’attivo circolo intitolato ad Angelo Vassallo – poter sfruttare questa contingenza per fare pressione sui nostri politici e ottenere finalmente un piano urbano del traffico che preveda anche tutte quelle infrastrutture utili all’uso della bici in sicurezza».

Anche nelle città limitrofe la situazione è simile. Ruvo, per esempio, dove ha il suo negozio il coratino Antonio Giaconella, è in fermento. Una città in cui già in passato si erano sperimentati con successo degl’incentivi per la mobilità dolce promossi dall’amministrazione comunale. Due mesi di clausura forzata in casa e in città scoppia la passione bicicletta. Nuova linfa per il settore dopo un periodo di stasi? È la pedalata assistita che fa gola? «La pedalata assistita è uno spettacolo – spiega Giaconella – Una mountain bike con la pedalata assistita da motore elettrico permette di divertirsi su tutti i nostri terreni, di scoprire anfratti di natura non raggiungibili con l’automobile e godere a pieno delle meraviglie della natura».

Situazione analoga nella vicina Andria, in cui abbiamo incontrato l’ex professionista Giuseppe Muraglia, per anni compagno di squadra dell’indimenticato Michele Scarponi. Giuseppe, un insolito maggio senza il Giro d’Italia, non succedeva dal 1945. Da ex professionista pensi che la bicicletta possa essere un motore della ripartenza di questo Paese? A cosa attribuisci questa rinnovata passione dei cittadini per le due ruote? Quali sono le maggiori richieste?

«Dopo tanti anni non vedere un Giro d’Italia a maggio è stranissimo, ma magari si ripartirà ad ottobre e sarà un grande festa e simbolo della rinascita. Già c’era parecchia gente che andava in bici prima di questo periodo, ma oggi avendo anche delle biciclette con pedalata elettricamente assistita la gente è più invogliata ad usare questo mezzo di trasporto sia per lavoro che per comuni passeggiate. È molto confortevole e comoda e la gente la prende più in considerazione. Tantissimi in questi giorni pedalano anche sul quadrone e verso il boschetto con semplici bici da passeggio. Magari all’età di 50 anni non avevano mai inforcato prima una bicicletta, ma dopo questi due mesi tragici l’hanno riscoperta specialmente per la impagabile libertà che sa regalare, mettendo da parte la pigrizia. A livello commerciale nel mio negozio ho riscontrato tantissime richieste in ogni settore sia dai soliti appassionati che da tanti desiderosi di cominciare. E poi tanta gente che aveva “rottami” nei garage da più di 15 anni ha deciso bene di restaurarli per riscoprire il piacere di muoversi in città senza l’automobile In fondo la ripresa posta bellica è stata caratterizzata proprio dalla bicicletta, il regalo tipico per i bimbi era la bici o il pallone. Abbiamo tutte le carte in regola per sognare una società migliore, a misura di bici. E chissà che come nel ’46 un aiuto arrivi proprio dalle emozioni del Giro d’Italia».

Boom di accesso ai negozi di biciclette, non solo per acquistare, ma anche per rimettere in sesto vecchie due ruote ferme da anni. Il Covid-19 ha fatto riscoprire la mobilità alternativa? La nostra città saprà sfruttare questa occasione? Lo abbiamo chiesto a Dario di Raimondo, titolare di un negozio e officina di biciclette in centro a Corato. «Il post Covid ha rispolverato numerosissime biciclette, abbandonate forse per pigrizia, forse grazie anche ad una società ormai rivolta più al mondo virtuale che reale. La saturazione da dispositivo multimediale ha scatenato la voglia di tastare fisicamente il mondo naturale, ecco perché le prime vie prese d’assalto sono state proprio quelle di campagna. Una risposta semplice ed intuitiva per un mondo pulito e naturale, ora apparentemente assurda in un mondo dominato dall’automobile.

Una voglia però inaspettata e incontrollata, che per certi versi ha mandato in tilt noi negozianti in un momento così difficile, in cui non è facile distanziare i rapporti umani, ma occorre farlo – osserva severo il giovane commerciante e ciclista coratino – Ho avuto il piacere di svuotare il magazzino per vedere circolare i mezzi a due ruote, famiglie intere in sella alle proprie bici, ma anche sono rimasto piacevolmente sorpreso dai tanti che hanno riscoperto il piacere del fai-da-te, rimettendo in sesto da soli i propri mezzi. La mobilità su due ruote potrebbe funzionare se solo noi ci crediamo e siamo educati con il prossimo. Un’occasione questa per la nostra Corato: la rieducazione stradale!».

Un ragionamento a tutto tondo insomma. Serve una visione d’insieme: come vedi il futuro coratino a pedali? «Il comportamento da attuare è sicuramente quello del rispetto verso ciò che ci potrebbe essere d’aiuto. Se per esempio si strutturano delle stazioni di emergenza per la riparazione al volo dei mezzi è giusto non danneggiarle. Se usassimo la bici per andare a fare la spesa o piccoli servizi è giusto controllare che le non vengano sottratte ai legittimi proprietari».

Incentivo o bonus bici. Come la vedi? «Un incentivo all’acquisto delle bici elettriche o muscolari (così definite senza motore, ndr), dovrebbe coinvolgere anche in minima parte le assicurazioni, secondo me ormai necessarie per una bicicletta. Io mi auguro che si incentivi la riscoperta della nostra Murgia anche con visite guidate in sella: l’utilizzo cittadino è solo il primo step per combattere la sedentarietà. Altro discorso, ampiamente discusso, è la creazione di piste ciclabili, ma prima occorre, secondo me, un’ampia sensibilizzazione di base per esempio con domeniche intere dedicate all’uso della bicicletta, ha concluso Di Raimondo – con l’ausilio di biker e associazioni di volontariato – per riscoprire pedalando il piacere di certi paesaggi conosciuti solo attraverso i nostri social».

giovedì 21 Maggio 2020

(modifica il 21 Luglio 2022, 2:57)

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autofficina valsecchi alessandro
autofficina valsecchi alessandro
3 anni fa

Gli altri con meno di 50
000 abitanti si arrangino………