Attualità

Per bar e ristoranti timida riapertura. Banco di prova nel weekend

La Redazione
Per bar e ristoranti timida riapertura. Banco di prova a partire dal weekend
Sono stati pochi i professionisti della ristorazione che hanno deciso di riaprire ieri sera. Molti si stanno ancora attrezzando
2 commenti 3437

Il giorno 1 per bar e ristoranti è cominciato ieri sera, un pigro ma godibile lunedì popolato da giovanissimi che da qualche giorno sono tornati a riappropriarsi delle piazze cittadine, talvolta senza il rispetto delle misure introdotte dall’ultimo decreto.

In pochi hanno riaperto, complice il fiacco inizio settimana che, da sempre, è il giorno in cui la ristorazione lavora meno. Sull’extramurale le attività aperte si contano sulle dita di una mano. Rubio’s è tornato a far sedere i clienti all’interno, ma ha perso il 40% dei coperti. Un lungo cordone separa lo spazio destinato agli avventori dal bancone. Alle 9 e mezza solo due tavoli sono occupati.

La preoccupazione c’è, così come la speranza di poter tornare alla normalità. «Riaprire significa farsi due conti in tasca e capire se conviene o meno farlo perché meno coperti e osservare scrupolosamente le misure significa meno introiti e più spese», spiega Felice Di Tommaso.

In centro c’è più movimento, soprattutto in piazza Di Vagno, ma sono poche le insegne accese anche perché, con le misure comunicate a ridosso delle riaperture, c’è chi ancora si sta attrezzando e chi ne ha approfittato per fare dei lavori di ristrutturazione. Walter Ventura della pizzeria Zorba ha servito i primi tavoli dopo il lockdown ma il boom delle prenotazioni è per sabato prossimo.

«L’appello che rivolgo ai coratini – spiega Walter – è quello di scegliere di mangiare fuori anche in settimana, ad orari diversi dai soliti e possibilmente qui a Corato. Il distanziamento sociale non permetterà l’affollamento di bar, pizzerie e ristoranti nel weekend e questo significa che sarà più difficile ottenere un tavolo il sabato alle 9, così come sarà più difficile per noi gestire la situazione. Con le prenotazioni spalmate su tutta la settimana, invece, gli avventori potranno godersi la serata e noi ristoratori lavoreremo meglio».

Anche i bar stanno lavorando per poter arrivare preparati all’estate. Il Quanto Basta fa solo asporto. Una lastra di plexigass su un tavolino all’ingresso separa il bartender dal cliente. «Stiamo pensando ad un modo per poter prenotare i cocktail via smartphone ed evitare di creare fila», anticipa Christian, il titolare.

In attesa di indicazioni comunali sull’occupazione di suolo pubblico, uno dei pochi bar, se non l’unico che ha messo i tavolini fuori è l’After. Con il distanziamento sociale ha perso almeno la metà dei coperti che aveva di solito su piazza Sedile. «Abbiamo avuto una buona affluenza considerando i tempi, non ci possiamo lamentare», commenta uno dei collaboratori.

Ma è solo lunedì, il grande banco di prova è atteso per il weekend e nelle prossime due settimane.

martedì 19 Maggio 2020

(modifica il 21 Luglio 2022, 3:04)

Notifiche
Notifica di
guest
2 Commenti
Vecchi
Nuovi Più votati
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti
Aldo
Aldo
3 anni fa

Spero tanto che ognuno di noi dia una mano alle attività rispettando le regole, perché, vorrei ricordarlo, il virus non è affatto sparito come molti credono (vedasi focolaio a Ruvo di Puglia, appena sette kilometri da noi). Soprattutto le fasce più giovani, che durante il periodo di quarantena non sempre ha rispettato le regole anticipando la possibilita di incontrar “l'amore stabile”, e che vedo in giro non curanti di quello che noi più adulti e genitori abbiamo costruito in questo periodo di lockdown. Come se il sacrificio fosse solo a carico nostro. Confido anche degli stessi esercenti che, nella voglia di recuperare il terreno perso, non comincino ad eludere le regole, coadiuvati dalla pressante voglia di consumare in loco di chi è poco responsabile. In bocca al lupo a tutti.

giacomo masi
giacomo masi
3 anni fa

mi dispiace contraddirti, ma non sono i giovani il problema….bensi' gli over 60….guardati intorno e ti accorgerai che almeno il loro 30 per cento porta il naso scoperto o non porta proprio la mascherina…ne ho visto di tutti i colori…