Corato, come tutta Italia, entra nella seconda parte della fase due. Ma il risveglio dal torpore è lento. Alle 9 di questa mattina, sul corso, ancora poca gente. Bar semivuoti, senza fila. Non tutti sono tornati a lavoro e molti, ancora, si fidano poco a frequentare locali pubblici.
Alle 8, all’Incoronata, si celebra la prima messa post lockdown. Molti banchi sono accatastati all’entrata perché la geografia della navata è stata ridisegnata per consentire un maggior distanziamento. Due metri tra un banco e l’altro. I fedeli si siedono alle due estremità di ogni seduta. Sono 165 i posti disponibili, ma sono presenti solo circa trenta persone rispetto ai soliti cinquanta.
Ai due ingressi i dispenser di disinfettante gel. C’è l’obbligo di indossare la mascherina e un addetto spiega tutte le norme da seguire. Anche la confessione è anti-Covid. Don Gino De Palma indossa una visiera e una mascherina. La funzione è preceduta dalla spiegazione di don Francesco Del Conte sulle modalità di svolgimento. Non c’è il segno di pace, c’è distanziamento anche per andare a ricevere l’eucarestia e l’ostia consacrata può essere solo poggiata sulle mani.
Oggi riaprono anche barbieri ed estetisti che devono adeguare le misure igieniche agli ultimi decreti. All’interno del salone i clienti possono accedere solo su appuntamento preso via Whatsapp o attraverso app specifiche. La visiera di plexigass – la vedremo spesso nei prossimi mesi – è indossata dal barbiere o dall’estetista che riduce al minimo i rischi di contatto. Guanti, mascherine, gel igienizzante, materiale monouso e postazioni segnate sono regola. Divieto assoluto per le riviste d’attesa. C’è chi opta anche per il copriscarpe.
Così si torna a quella che può essere considerata una sorta di normalità, ma che normalità ancora non è. Prima bisognerà vincere la paura evitando, nello stesso tempo, di abbassare la guardia.
Sono state recepite acriticamente anche norme totalmente prive di senso come quella di tenere distanti anche i coniugi. Se i conviventi potessero sedere insieme la capienza raddoppierebbe o quasi, senza pericolo.
La realta' e' purtroppo che in giro c'e' un buon 40% di gente (almeno), che non rispetta le regole, non indossa la mascherina correttamente (naso scoperto) o non la indossa proprio anche al chiuso (ho assistito a gente senza mascherina a cui il gestore ha consentito l'ingresso in barba alle regole e agli altri clienti rispettosi); Ci si sente immortali fino a che non si tocca con mano ed in prima persona il virus…e devo constatare purtroppo che la fascia d'eta' piu' indisciplinata, superficiale, irrispettosa e maleducata e' la 60 – 70…spero solo che il virus si attenui da se, (come sembra), che se dovesse dipendere dal comportamento umano sara' davvero lunga…e spero che in giro, si esorti ad indossare i dispositivi anche rimproverando, e che i gestori facciano rispettare le regole.
Il parrucchiere in questione se la foto è di ora non sta seguendo le linee guida e protocollo di sicurezza , non indossa il kimono monouso e spero che segue tutto il resto.
ha pienissima ragione Ss…”lo schifo è assai…”…le messe potevano aspettare ancora, Dio, dicono, sia dappertutto….un lettore di Coratolive, qualche giorno fa diceva che “scarseggiano le offerte dei devoti nelle chiese..” credo abbia totale ragione. discorso diverso per bar, barbieri, estetisti, negozi in genere…a loro non ci pensa il Vaticano.