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La quarantena di Vito e Michele, fratelli bloccati in due oceani diversi

La Redazione
La quarantena di Vito e Michele
Il lockdown ha imposto alle navi da crociera di non effettuare più viaggi. Nel frattempo si cerca il modo di riportare i dipendenti a casa
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Due fratelli, due navi. O meglio, due transatlantici in due oceani differenti. Vito Ventura sosta al largo di Manila, nelle Filippine. Michele è a Ponte Dalgada, nelle Azzorre, in pieno Oceano Atlantico. Entrambi lavorano su due giganti del mare e da mesi sono chiusi all’interno, isolati dal mondo da quando l’emergenza sanitaria ha reso impossibile gli sbarchi.

Vito (32 anni) lavora sulle navi da crociera da 12 anni. Il suo ruolo è quello di “safety officer”. Ovvero è il responsabile dei sistemi antincendio, delle lance di salvataggio e in generale di tutti i sistemi di sicurezza. A metà febbraio è arrivato a Sydney dove ha preso servizio per una serie di crociere nelle isole del Pacifico.

«Quando l’Australia ha deciso di chiudere i porti (il 1° aprile, ndr) racconta Vito – siamo rimasti qualche giorno al largo di Sydney. Poi ci siamo diretti verso le Filippine». La Carnival Cruise, colosso delle crociere per la quale lavora, ha dato il via ad un grande piano di rientri del personale rimasto bloccato sulle navi. Parliamo di circa 1.000 persone per nave che, dopo i primi sbarchi, si sono ridotti ad un terzo.

Non c’è grande preoccupazione a bordo. «Fortunatamente non c’è stato nessun caso di Covid 19 – spiega Vito – quindi siamo abbastanza tranquilli. Le misure di sicurezza sono elevate anche se siamo isolati dal mondo. Mascherine, guanti e controllo della temperatura due volte al giorno».

Intanto Corato sembra tanto lontana. «Il mio contratto scade il 20 maggio, ma non so ancora accadrà. Si pensa ad un rientro tra giugno e luglio anche per effettuare le turnazioni con gli altri ufficiali. Magari per quella data sarà più semplice prendere l’aereo per fare ritorno a casa».

Per Michele, 29 anni, il ritorno a casa dovrebbe arrivare prima. Lui è chef de rang (cameriere responsabile di una parte di sala) sulla Disney Magic, nave da crociera della Walt Disney Company. Due anni e mezzo fa ha deciso di intraprendere quest’avventura. Il 6 dicembre è arrivato a Port Canaveral, in Florida, per l’ennesimo viaggio: rotte settimanali nei Caraibi.

«Il 13 marzo, in mattinata, il comandante ci ha avvisato che avremmo attraccato per lasciare i clienti in porto e che saremmo stati fermi a largo della Florida fino a data da destinarsi». A differenza di suo fratello Vito, Michele ha terminato il contratto il 29 marzo. Da quel momento è diventato ospite della nave, come un turista qualsiasi, ovviamente con vitto e alloggio pagati.

Anche per lui sono scattate rigide misure di controllo nonostante l’isolamento e gli zero casi a bordo. «All’inizio eravamo preoccupati ma, passati 14 giorni e verificata l’assenza di contagiati, ci siamo tranquillizzati. Fortunatamente questa quarantena la vivo in una vera e propria città, con tante cose da fare. Evitiamo, però, le attività da fare vicini. Per dirne una, giochiamo al bingo attraverso la radio interna della nave».

Intanto la nave, ieri notte, ha raggiunto le Azzorre. Il 18 maggio la Disney Magic attraccherà in Inghilterra e lì Michele capirà come poter raggiungere la sua famiglia a Corato. Anche se c’è voglia di ritornare subito a lavorare. «L’esperienza che ho fatto in questi due anni e mezzo è stata fantastica. C’è un po’ di amarezza nel sapere che probabilmente passerà del tempo prima di poter tornare su una nave».

venerdì 15 Maggio 2020

(modifica il 21 Luglio 2022, 3:12)

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