La quarantena spiegata ai più piccoli

Bambini supereroi contro il Coronavirus. Parola di pediatra

La Redazione
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I consigli arrivano dai pediatri di Corato a tutte le mamme, perché «è importante aiutare i bambini a crescere insegnando loro a confrontarsi con le avversità e la noia, ma anche con le piccole quotidianità»
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Come affrontare il problema Coronavirus con i bambini? I consigli arrivano dai pediatri di Corato a tutte le mamme, perché «è importante aiutare i bambini a crescere insegnando loro a confrontarsi con le avversità, i limiti, la noia ma anche con le piccole quotidianità per assaporare calma e gioia».

«I bambini in queste settimane potrebbero sperimentare stress sia per gli improvvisi cambiamenti dello loro routine sia per le tensioni che potrebbero originarsi in casa. Per queste ragioni potrebbero richiedere maggiori attenzioni mostrandosi più capricciosi, ansiosi, agitati, irritabili o silenziosi, forse qualcuno è ritornato a bagnare il letto, a voler dormire con voi, alterando (in eccesso o in difetto) i ritmi sonno-veglia e dell’alimentazione. Qui di seguito riportiamo una raccolta di suggerimenti, estrapolati dai numerosi documenti pubblicati in queste settimane da fonti autorevoli, selezionati per essere di ausilio a pediatri, operatori del settore e famiglie».

1. Invitiamo il bambino a parlarne e ascoltiamolo. L’ascolto dei bambini è il primo passo per comprendere quale sia il loro stato emotivo e i loro bisogni. È fondamentale capire i bisogni per poter dare risposte adeguate alle loro richieste. Se il bambino non riesce ad esprimersi con il linguaggio, invitiamolo a utilizzare il disegno, a creare storie o filastrocche o a ricorrere ad altre attività per mantenere aperta la comunicazione. Il bambino si sente sollevato se può esprimere i suoi sentimenti in un ambiente supportivo.

2. Prestiamo attenzione ai contenuti delle informazioni condivise. Se il bambino è molto piccolo, puoi mostrargli un video o leggergli una favola; non è il caso di spiegare cos’è un’epidemia, ma piuttosto rammentargli l’importanza del rispetto delle misure igieniche, senza introdurre nuove paure. Se il bambino è di età scolare, è bene spiegare cos’è il coronavirus, cos’è un’emergenza sanitaria globale, cosa sono e a cosa servono le misure restrittive, i rischi per la salute e le possibilità di guarigione. Anche includendo possibili scenari, come l’eventualità di un ricovero, rassicurandolo al tempo stesso che serve per guarire e stare meglio. Questa circostanza potrebbe diventare occasione di approfondimento per i più grandi, relativo sui temi scientifici legati alle caratteristiche del virus; questo li aiuterà a sentirsi più consapevoli e a comprendere maggiormente anche le indicazioni dei comportamenti da adottare che sono stati indicate dalle autorità sanitarie.

3. Prestiamo attenzione alle modalità della comunicazione delle informazioni. Usare parole semplici, chiare, adeguate all’età e realistiche è il modo migliore per tranquillizzare il bambino e facilitare la comprensione di ciò che sta accadendo. È importante trasmettere gradatamente i contenuti, osservare le reazioni del bambino ed essere sensibili al suo livello di ansia. Non serve passare troppe informazioni ma lasciare spazio a domande successive di approfondimento, che potranno arrivare anche nelle ore e nei giorni che seguiranno. È importante, inoltre, comunicare con un tono di voce tranquillo, in grado di trasmettere fiducia. Questo favorisce una migliore regolazione dei propri livelli di stress, connessi alla situazione contingente.

4. Cerchiamo di essere di esempio I primi a dover seguire i comportamenti corretti dobbiamo essere proprio noi adulti: è importante prestare attenzione a come esprimiamo le nostre emozioni di fronte ai bambini, che potrebbero essere influenzati dagli adulti che li circondano. È, inoltre, essenziale che siano proprio gli adulti a seguire con scrupolo le regole e i comportamenti indicati dalle istituzioni competenti, coinvolgendo i bambini a fare altrettanto.

5. Evitiamo commenti e affermazioni di discriminazione. Evitiamo affermazioni discriminatorie nei confronti dei contagiati o delle persone che provengono da una determinata area geografica; spiegate al vostro bambino che il virus può colpire chiunque e le persone contagiate non hanno nessuna responsabilità.

6. Evitiamo la sovraesposizione alle informazioni. Evitate di far trascorrere ai bambini troppo tempo davanti ai media e ai social, per non amplificare la confusione o i livelli di paura/ansia. Le continue immagini di ospedali, mascherine e il costante aggiornamento del numero dei contagi e delle morti, non aiutano, anzi, possono aumentare lo stress, le fantasie e i pensieri negativi.

7. Offriamo costanti rassicurazioni. Spieghiamo al bambino che gli adulti e soprattutto le istituzioni stanno facendo di tutto per proteggere lui e le persone che gli sono vicine. Rassicuriamolo che le limitazioni richieste dal Governo, come la distanza sociale, la chiusura della scuola, la sospensione della gita scolastica o della prima comunione, sono provvisorie ma utili per garantire la protezione adeguata.

8. Favoriamo, per quanto possibile, la vicinanza con il bambino. In momenti di crisi o stress il bambino ricerca più vicinanza e attenzione, pertanto è consigliabile ridurre al minimo le sue separazioni dal genitore. In caso di separazione forzata, per necessità lavorative, evidenziamo al bambino il valore sociale del lavoro del genitore; nel caso di un ricovero ospedaliero, rassicuriamo il bambino rassicurandolo sull’impegno dei medici e degli infermieri nel combattere la malattia, garantendo, se possibile, contatti telefonici. In ogni caso è importante sollecitare il bambino ad esprimere i suoi sentimenti dedicando, al genitore lontano, dei disegni, dei lavoretti o dei pensieri scritti.

9. Costruiamo una routine giornaliera e settimanale. Cerchiamo, nei limiti del possibile, di conservare le abitudini del bambino per non creare ulteriori fonti di ansia e stress. Nel tempo resosi libero è importante pianificare una nuova routine, con scadenze regolari e prevedibili, in grado di ri-orientare il bambino nel tempo della giornata e nello spazio della casa, includendo un tempo per gli apprendimenti, per il gioco e per la socializzazione, oltre che la continuità dei legami attraverso i mezzi di telecomunicazione.

10. Valorizziamo le opportunità che arrivano dai nuovi media. Per ridurre il senso di isolamento, soprattutto laddove il bambino è unico genito o abbia fratelli molto più grandi o piccoli, le tecnologie digitali possono essere uno strumento utile alla socializzazione e all’apprendimento. È però necessario che genitori e adulti promuovano un utilizzo consapevole e corretto di questi ausili.

11. Condividere l’impegno di tutto il mondo per sconfiggere il Coronavirus. Spieghiamo che gli scienziati stanno lavorando, senza tregua da settimane per scoprire la cura anti coronavirus, che tantissimi medici e infermieri stanno lavorando notte e giorno per curare tutti gli ammalati, che il Presidente del Consiglio dei Ministri, il Presidente della Regione e i Sindaci, le Forse Armate e dell’Ordine stanno convincendo la gente a restare a casa per evitare il contagio, che le maestre e i genitori si stanno impegnando per proporre al bambino poesie, filastrocche ed attività nuove. Spieghiamo che anche il bambino ha due grandi compiti: rispettare le regole di prevenzione per sconfiggere il coronavirus e collaborare, per quanto possibile, a creare un clima sereno e favorevole in famiglia. È importante che il bambino sappia che tutti si stanno aiutando reciprocamente con atti di generosità e collaborazione.

12. Grandi e bambini salviamo il mondo dal coronavirus con questi super poteri!
– Se starnutisci o tossisci copriti la bocca con un fazzoletto o il braccio… e lavati le mani!
– Lavati regolarmente le mani con acqua e sapone;
– Evita di uscire di casa;
– Troviamo insieme attività per gestire lo stress, per distrarci, per imparare cose nuove, per divertirci e per non sentirci soli;
– Esprimiamo le nostre emozioni e ascoltiamo le emozioni degli altri;
– Manteniamo la calma e tranquillizziamo chi ci sta accanto;
– Mettiamoci in contatto con gli affetti che sono distanti;
– Andiamo alla ricerca dei veri tesori: scopriamo le positività di questo periodo.

venerdì 27 Marzo 2020

(modifica il 21 Luglio 2022, 5:10)

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giuseppe scaringella
giuseppe scaringella
4 anni fa

Complimenti sinceri e vivissimi con sentimenti di generosa gratitudine per il servizio specialistico gratuitamente reso ai genitori con diligente, responsabile e eccellente professionalità. Ad maiora semper. Con sentimenti di profonda stima, Prof. Giuseppe Scaringella, già Dirigente scolastico e Assessore alla Pubblica Istruzione

Rossana De Palma
Rossana De Palma
4 anni fa

Grazie di cuore… splendido atto di comunicazione

salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
4 anni fa

Porca miseria! Ci voleva il virus, per elencare comportamenti ed attenzioni, nei confronti dei bambini, che dovrebbero costituire invece un normale atteggiamento giornaliero. Peccato che, terminato (solamente con la scoperta del vaccino) il momento critico, tornerà con loro tutto come prima, ritrovandoci dei nonnetti saputelli e smaliziati di sette/otto anni.