«Ricordo la seconda guerra mondiale, quando i tedeschi bombardarono Corato. Si viveva la paura, come oggi».
Alla veneranda età di 91 anni nonno Vincenzo ha tanto da raccontare, tra cui molte pagine di storia da paragonare con quella che stiamo vivendo oggi. Lui è uno dei tantissimi nonni che in questo momento stanno avvertendo in maniera particolare la distanza dai propri nipoti, sparsi nel resto della Puglia e dell’Italia. Eppure, nonostante tutto, riesce a dire: «andrà tutto bene».
Affacciandosi dal balcone della casa in cui vive con le sue due figlie, può ascoltare l’inatteso silenzio delle strade senza traffico, ma anche il cinguettio degli uccelli; può ricambiare il saluto dei bimbi che abitano lì vicino e questi giorni stanno a casa con mamma e papà; può vedere sventolare gli arcobaleni sui balconi e decidere di disegnarne uno, magari simile a tutti quelli che ha ammirato nella sua vita. Può decidere di rovistare nei cassetti, armarsi di pastelli colorati, forbici e colla, e disegnarne uno per i suoi nipoti e per i nipoti di tutti i nonni d’Italia.
Nonno Vincenzo può, e lo fa. Trova un’immagine di San Cataldo e la incolla al centro di un cartellone bianco, come fosse il punto di ritrovo di tutti i suoi Vincenzo (sparsi tra Roma, Padova, Giulia, Trani e Milano) e poi di Mara, Marika e Davide (che non porta il suo nome solo perché è il fidanzato di una sua nipote, è bene precisarlo).
Tra fiori, cuori, nomi e città che si incrociano, sboccia un sorriso. Il suo e di tutti quelli che hanno guardato con tenerezza questa fotografia, metafora di un’Italia che non si arrende, oggi come ieri. Simbolo dell’immenso tesoro nascosto in quei grandi che sanno tornare bambini, per far spazio alla meraviglia ed alla instancabile voglia di vivere. Icona di chi oggi combatte, anche quando può scegliere di non farlo più.
Persone così nobili di cuore ci danno la forza per andare avanti e sperare che tutto andrà bene! Un abbraccio caro nonnino, da tutto il paese! ❤
Se ben ricordo, e Pasquale Tandoi potrebbe confermarlo, i tedeschi bombardarono Corato dopo che un cecchino uccise il militare seduto sopra un sidecar che si stava allontanando verso Andria. Le rappresaglie hanno sempre caratterizzato tutte le guerre e tutti gli eserciti, nessuno escluso…
Anche se solo con le parole,un abbraccio al caro zio Vincenzo e alla mia meravigliosa famiglia! In questo momento storico e drammatico questo messaggio è una carezza per l'anima.
Un Bovino doc! Ciao Vincenzo, un forte abbraccio….