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Il Disability Pride colora le strade: «Affermiamo l’orgoglio di essere diversi!»

La Redazione
Il Disability Pride colora le strade di Terlizzi: «Affermiamo l'orgoglio di essere diversi!»
Centinaia di persone si sono riversate nelle strade del centro per partecipare alla manifestazione. Tra i partecipanti anche il liceo artistico di Corato
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Colore, allegria, voglia di stare assieme e – soprattutto – consapevolezza, passione, desiderio di incidere, di essere parte attiva della comunità, al di là degli stereotipi. Sono stati questi gli ingredienti di una mattinata che, a memoria recente, Terlizzi non viveva da tempo.

Centinaia di persone si sono riversate nelle strade del centro per partecipare al Disability Pride, una manifestazione organizzata dall’associazione WondeRadio, una web-radio terlizzese fatta assieme alle persone con disabilità, dal Collettivo Zebù per il Mat, da Progetto Icaro e dal Comune di Terlizzi con l’obiettivo di rivendicare l’orgoglio della diversità provando ad abbattere i pregiudizi, le discriminazioni e le molte barriere ancora presenti nel senso comune, oltre che nella sfera della partecipazione pubblica.

Scolaresche, associazioni, enti, organizzazioni, collettivi informali, cittadini di ogni estrazione hanno colorato con cartelloni, canti, slogan, messaggi e performance a tema il tragitto da viale Roma alla centrale piazza Cavour, accompagnati dall’auto celeste a capo della parata e dalle performance della Ludoscuola Bim Bum Bam. Presenti anche le telecamere di Rai Tre e di Sharing Tv.

Tra i partecipanti anche il liceo artistico di Corato. «La mescolanza dei colori genera tinte “uniche”, la mescolanza degli individui crea la forza dell’“originalità”» commentano dalla scuola che in piazza ha portato gioia e spensieratezza attraverso l’arte.

«L’arte è un’attività piacevole che rianima, stupisce, favorisce la fantasia e la creatività, incoraggia la collaborazione e l’interazione diventando un potente veicolo di aggregazione e inclusione sociale perché nell’arte la diversità si trasforma in una opportunità di condivisione e di conoscenza reciproca. Con partecipazione attiva gli alunni e le docenti in rappresentanza del dipartimento d’Inclusione, si sono uniti al coro unanime di voci e colori che in spensieratezza, vivacità e allegria hanno marciato per sostenere i diritti delle persone con disabilità e abbattere soprattutto le barriere mentali e i pregiudizi che spesso ne impediscono l’accesso alla piena partecipazione sociale.

In piazza, hanno reso questo momento unico, giocando con i partecipanti, al “Gioco dell’ISA” (Istituto Statale d’Arte) gioco dell’oca rivisitato in chiave federiciana e, constatando al contempo, come l’espressione artistica sia il mezzo più diretto ed adeguato per superare la cultura del “diverso”. I partecipanti hanno avuto la possibilità di confrontarsi con la poliedricità dell’arte anche colorando, sfumando, personalizzando i dadi,espressione di diversità e uguaglianza allo stesso tempo. La diversità cromatica ha reso ciascun dado unico, come l’identità di ciascuno di noi. Si ringraziano per la collaborazione i docenti del dipartimento inclusione, il prof. Di Zanni, il prof. De Santoli, la falegnameria D’Introno Angelo e gli organizzatori dell’evento».

Il corteo – il cui ritmo è stato scandito in maniera magistrale dai percussionisti della Bandita Officina del Ritmo – è stato un trionfo di partecipazione e ha segnato un grosso punto di partenza nella lunga marcia verso l’emancipazione piena delle persone con disabilità, che risente ancora di alcuni resistenti tabù, uno su tutti il mito della “categoria protetta”, che troppo spesso trasforma un diritto che dovrebbe essere acquisito in un luogo comune burocratico, creando inutili separazioni, ma pure la sensibile tendenza a un peloso professionismo da parte di alcuni enti istituzionali che si occupano della disabilità, tendente a creare un’autoghettizzazione che non fa bene agli utenti per primi. Il Pride è stato un modo di rivendicare l’orgoglio, non solo il diritto, di essere diversi, oltre le definizioni e gli schemi pregiudicanti.

In una piazza Cavour raggiante, gremita dai tantissimi alunni dei circoli didattici terlizzesi, hanno preso la parola i portavoce delle delegazioni e degli organizzatori. Annalisa Albanese, Gianpaolo Altamura e Serena De Candia per WondeRadio, Mauro Preziosa e Michele Pappalardi per Icaro e Nico Vallarelli per il Mat hanno tirato le fila della giornata, parlando della necessità di superare i preconcetti puntando sulla “chimica”, cioè sul desiderio di stare insieme, realmente a contatto, guardandosi in faccia. “Bisogna evitare il conformismo della diversità”, hanno dichiarato gli organizzatori. “‘Pride’ ricorda la nostra parola “priscio”, che deriva dal latino “pretium”, quasi a indicare la necessità di darsi e dare un valore, stimare le persone e le situazioni che viviamo, oltre il concetto paternalistico di ‘categoria protetta’”.

A seguire sono intervenuti il garante della disabilità Pino Tulipani, che ha rimarcato in particolare il valore cristiano della convivialità, e, in rappresentanza del Comune di Terlizzi, il sindaco Ninni Gemmato e l’assessore alla Cultura e alle Pari Opportunità Lucrezia Chiapparino, che hanno ribadito la volontà della giunta di adottare ufficialmente la Manifestazione d’Interesse stilata da WondeRadio in merito al tema del superamento delle barriere psicologiche e relazionali verso le persone con disabilità. Hanno anche la parola nel corso della manifestazione anche i rappresentanti dell’Unione Italiana Ciechi, dell’Arci La Garra, del Polo Liceale, della Caritas, della Fidas, di Libera Presidio Antimafia, di Puliamo Terlizzi, delle scuole terlizzesi e degli altri istituti aderenti, tra cui il liceo artistico di Corato “Federico II”, che ha impreziosito l’iniziativa con laboratori e attività dedicate ai più piccoli.

La musica di The Vinyl Breakfast Club ha chiuso, infine, in bellezza una giornata che sarà ricordata a lungo dai partecipanti per l’atmosfera festosa ma non superficiale e la capacità di trattare un tema così delicato in maniera profonda, non patetica, non retorica.

martedì 3 Dicembre 2019

(modifica il 21 Luglio 2022, 9:42)

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salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
4 anni fa

Tutta la mia solidarietà a chiunque soffre: anche una persona brutta, o ingenua, o dal corpo sgraziato viene emarginata e derisa da coloro che seguono i dettami cinici inculcatici dalla Natura, che ci vorrebbe, per la teoria della “selezione”, tutti belli e perfetti. Solo che mi sconcerta, in questo discorso di un certo “spessore”, osservare il mutuare dell'uso di espressioni di visibilità inventati dalla realtà, pur degna di considerazione e rispetto, dei gay. L'orgoglio, in questo caso, di “essere diversi” è infatti una coniazione concettuale esplicata da coloro che “diversi” non lo sono e che vorrebbero, con eccessivo entusiasmo, compenetrarsi nell'animo dei veri “diversi” che, probabilmente, sarebbero stati invece più felici di non esserlo. Un pochino più di sobrietà…