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«Responsabilità, ospitalità e comunità»: alla scoperta della “Scuola senza zaino”

La Redazione
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L'incontro, promosso dall'Istituto Comprensivo Battisti-Giovanni XXIII, ha permesso di informare i genitori del modello di ispirazione montessoriana
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Un modello di scuola differente che prende spunto dalle idee di Maria Montessori e che l’Istituto Comprensivo Battisti-Giovanni XXIII ha ormai adottato da tre anni. Stiamo parlando della “Scuola senza zaino” che ieri, nell’auditorium del liceo artistico, è stata protagonista di un dibattito tra esperti dell’argomento e i genitori.

Il confronto, introdotto dalla preside del “Battisti-Giovanni XXIII” Maria Giuseppa Modeo, ha visto parlare come relatori Angela De Santo, dirigente scolastica dell’Aristide Gabelli di Bari Santo Spirito, la formatrice Flora Guastamacchia e Maria Paolo Pietropaolo, tra le fondatrici del metodo assieme ad un gruppo di docenti toscani e responsabile per il Sud Italia della “Scuola senza zaino”.

La “Scuola senza zaino” prende il suo nome proprio dall’eliminazione simbolica dello zaino, visto come un pesante fardello che rimanda ad una scuola formale e nozionistica. Alla base del metodo ci sono tre valori fondamentali: l’ospitalità, la responsabilità e la comunità. Tra le novità più importanti il ripensamento degli spazi scolastici, differenti metodi di valutazione e l’incoraggiamento ad uno studio autonomo. A contribuire economicamente alla realizzazione del progetto per l’annualità 2019-2020 è anche il pastificio Granoro.

Il modello è stato sostenuto dall’azienda Corgom sin dall’avvio del progetto nell’anno scolastico 2017-2018. Quest’anno, oltre al contributo economico dato per il terzo anno scolastico per la realizzazione e l’arredo delle nuove aule, l’azienda ha donato a ciascun alunno del progetto, uno zaino appositamente realizzato da un artigiano coratino facendo in modo che i 120 alunni che frequentano le “Classi senza Zaino” siano identificabili con uno zaino uguale per tutti a costo zero per le famiglie.

venerdì 29 Novembre 2019

(modifica il 21 Luglio 2022, 9:49)

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salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
4 anni fa

Intorno agli “zaini” vi è un certo giro d'affari, che sarebbe un peccato eliminare. Vederli pieni zeppi di libri, lì sta l'errore. Creare dei testi “a dispense” (tre, come i trimestri), con copertine non rigide, in modo da portare a scuola solo quelle relative agli argomenti da studiare, sarebbe la soluzione. Riguardo all' “uguali per tutti”, dovremmo allargare il discorso a qualunque bene di consumo, specie se voluttuario. Certo non è possibile, ma la scuola ha la grande opportunità di omologare eticamente, culturalmente e spiritualmente, gli individui che si affacciano alla vita. L'importante è anteporre questo impegno ad ogni altro programma non professionalmente indispensabile, destinato spesso a svanire, una volta usciti definitivamente dalla classe.