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Ecco il defibrillatore “Con Nico nel cuore”: il sogno di Gianni Battafarano diventa realtà

La Redazione
Il defibrillatore "Con Nico nel cuore" adesso c'è: il sogno di Gianni Battafarano diventa realtà
La consegna ufficiale della postazione è avvenuta ieri sera, all'angolo tra viale Vittorio Veneto e via Castel del Monte. Contestualmente sono stati consegnati gli attestati a chi si è formato con i corsi bls heartsaver
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Il sogno di Gianni è diventato realtà: in città adesso c’è un nuovo defibrillatore dedicato alla memoria del suo papà Nicola Battafarano, scomparso a cinquant’anni il 30 dicembre 2018 per un arresto cardiaco irreversibile.

La consegna ufficiale della postazione acquistata grazie alla campagna “Con Nico nel cuore” è avvenuta ieri sera, all’angolo tra viale Vittorio Veneto e via Castel del Monte. Contestualmente sono stati conferiti gli attestati agli amici di Gianni e ai commercianti della zona sono stati formati con corsi i bls heartsaver. La colonnina Aed (defibrillatore automatizzato esterno) è simile a quella già inaugurata su via Duomo dall’associazione “Due mani per la vita” che da anni continua a lavorare per rendere Corato una città completamente cardioprotetta.

«Avere questo strumento a disposizione è fondamentale ma l’azione dell’uomo lo è ancora di più – ha commentato il cardiologo Pippo Diaferia, guida dell’associazione – Non si può improvvisare: questa catena umana non deve fermarsi, abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti».

«Piano piano in città si sta imparando a capire cosa è il 118, a cosa serve. Questo forse sta avvenendo anche grazie alle persone che abbiamo formato: ne contiamo quasi 1000 in due anni, con a disposizione 38 defibrillatori – ha detto Giovanni Papagno dell’associazione “Due mani per la vita” – Non possiamo che ringraziare tutti gli operatori del 118, chi ha contribuito a raggiungere questi risultati e chi inizierà a lavorare per averne altri».

Piene di emozione le parole di Gianni Battafarano: «30 dicembre 2018. Un giorno che per me, per mia madre, per la nostra famiglia e per tutte le persone che conoscevano mio padre Nico Battafarano simboleggia tanto.

La fine di una vita, ma l’inizio di un qualcosa; un qualcosa che nemmeno io so spiegare. L’inizio di una nuova vita, l’inizio di un percorso che è quello della maturità, l’inizio del voler cambiare. Non provo rabbia per quello che è successo, ma provo un grande dispiacere per non essere stato pronto a un momento che dopotutto prima o poi doveva arrivare. Dovevo fare qualcosa, dovevo reagire, ma purtroppo le sfide della vita sono più grandi di quelle che chiunque può insegnarci su un libro.

Oggi è un giorno particolare. È un giorno che conclude un piccolo step della mia vita: non rendere vana la morte di Nico. Fin da subito mi sono chiesto come poter avere una sorta di riscatto e penso che questo defibrillatore, nel momento in cui salverà una sola vita, sarà quel riscatto.

Un sogno che nasce da una mia idea, ma che senza il continuo lavoro di mia madre Nuccia De Palma, mia zia Beatrice De palma, l’associazione “Due mani per la vita Corato” in primis Giuseppe Cialdella e Giovanni Papagno non si sarebbe mai realizzato.

Questo defibrillatore non rappresenta una semplice macchina che fornisce una scossa al momento utile, ma una speranza, la speranza di portare via dalla morte un uomo. Ogni qual volta qualcuno vedrà questa colonnina si ricorderà a chi è stata dedicata, ma anche e soprattutto il progetto che con il contributo di tante persone, ha portato un ragazzo a trovare una sorta di sollievo da quel grande dolore.

Vorrei trovare un’altra parola invece che grazie, una parola più intensa, una parola che non abbia perso così tanto valore nel tempo. Ormai grazie si dice in tante occasioni, anche per cose futili, però data l’assenza di un sinonimo adeguato, voglio che tutti voi diate peso a questo grazie. Un grazie che parte dalla mia famiglia, da Nico e che sicuramente partirà da chi sarà salvato».

domenica 24 Novembre 2019

(modifica il 21 Luglio 2022, 10:04)

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Giovanni RANDOLFI
Giovanni RANDOLFI
4 anni fa

Dire un semplice grazie alla fam. Battafarano è poca cosa, perché il Vs. dono a disposizione della collettività può salvare una vita e come si dice “Se salvi una vita essa poi ti appartiene” per prendersene cura, ovvio. Caro Gianni io nel lontano 2000 mi sono trovato nella situazione di dover prestare soccorso per mio zio infartuato e pur mettendo in pratica le dovute manovre di rianimazione con massaggio cardiaco e respirazione in prima battuta ero riuscito a rianimarlo… poi di lì a poco un secondo attacco e non c’è stato più nulla da fare. Il vostro dono sarà un modo per rendere Nico “vivo” e un simbolo in quella colonnina… CI SONO E SE SERVE TI AIUTO ecco a me piace pensare di vedere lui, lì come una sentinella pronto ad intervenire. Un abbraccio forte a tutti voi.