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Velostazione, parola d’ordine “sostenibilità”: tutti i dettagli del progetto che fa spazio alle bici

La Redazione
Velostazione
Anche nel logo quasi 200 mq di spazio. Le bici si pagheranno con un'applicazione
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Inclusione sociale, partecipazione civica, sostenibilità ambientale: sono questi i pilastri della velostazione che sorgerà a Corato, nell’area compresa fra viale Diaz, via Ardigò, via Mercalli e via Bernini, nei pressi della stazione ferroviaria. Il progetto è stato svelato ufficialmente al pubblico nella Sala Consiliare del Comune, alla presenza dell’arch. Pasquale Antonio Casieri, funzionario del Comune di Corato, e della squadra dei progettisti guidata dall’architetto Giuseppe dell’Aquila.

“Questa occasione può essere l’avvio di una nuova fase in cui i cittadini partecipano attivamente alla fase decisionale delle opere pubbliche. L’inizio di un percorso di miglioramento della mobilità sostenibile può portare a un risparmio energetico e a un uso più consapevole delle risorse e si potrebbe inserire in un percorso di rigenerazione della città” ha spiegato Casieri.

Insieme alla velostazione, l’intenzione è quella di inaugurare una nuova stagione partecipativa, nei processi legati alla mobilità urbana, un aspetto – ha sottolineato Dell’Aquila, illustrando i dettagli tecnici del progetto – che “diventa trasversale a politica, istituzioni rappresentanze, dai privati agli enti pubblici, assolutamente da incrementare e da promuovere”. Mobilità sostenibile e rigenerazione urbana, strategia e innovazione. Di qui l’importanza del coinvolgimento attivo della cittadinanza. “È fondamentale – ha aggiunto Dell’Aquila – istituire a Corato momenti di dibattito pubblico sul tema delle grandi opere, intercettando il sentimento delle comunità locali”.

Dai banchi della Sala Consiliare è intervenuto l’ex sindaco Massimo Mazzilli, durante la cui amministrazione il Comune ha ottenuto i finanziamenti regionali destinati a sostenere il progetto, nell’ambito del Por Puglia 2014-2020, Asse IV “Energia sostenibile e qualità della vita”, Azione 4.4 “Interventi per l’aumento della mobilità sostenibile nelle aree urbane e sub-urbane”. Mazzilli ha parlato della velostazione come “ultimo tassello di una strategia complessiva”. “Ci sono tracce profonde progettuali” – ha aggiunto l’ex sindaco – “e quello della velostazione è un punto di partenza che aveva anche l’obiettivo di creare pochi, mirati e strategici posti di lavoro”.

Come sarà la velostazione

Il progetto della velostazione si ispira all’archetipo della “fiaba”, con le strutture per i ciclo-veicoli immaginate come delle “capanne” che richiamano il tema della “casa delle biciclette”, per intercettare le fasce più giovani.

Si è cercato di salvaguardare il contesto circostante, evitando l’abbattimento degli alberi presenti e prevedendo strutture edili lievi per impedire al tessuto urbano di essere snaturato. I lavori di realizzazione cominceranno tra poche settimane e vedranno destinare una superficie complessiva di quasi 200 mq, fra l’area destinata al ricovero bici (40 posti e 5 stalli di bike elettriche) un’area con il servizio di ciclo-officina, per offrire assistenza e piccoli interventi di riparazione oltre a svolgere un ruolo di presidio del nuovo manufatto, i servizi igienici e gli spazi esterni attrezzati coperti. Per la gestione del flusso degli ingressi e delle uscite e per il pagamento del servizio, verranno utilizzati sistemi ispirati alle ormai diffusissime smart technologies: sarà infatti possibile usufruire comodamente delle biciclette grazie ad una semplice app e ad un qr code.

Tra gli indirizzi progettuali: l’utilizzo di materiali eco compatibili e riciclabili, nel segno del rispetto per l’ambiente; l’inserimento “mimetico” nel contesto, in piena armonia con i luoghi e con la natura; la introduzione di misure anti vandalismo ed anti intrusione.

Anche il logo della velostazione sarà “sostenibile”, scritto in linguaggio “Easy Reading”, il font accreditato per gli individui affetti da dislessia, quale sintomo di attenzione al tema dell’inclusione sociale.

mercoledì 30 Ottobre 2019

(modifica il 21 Luglio 2022, 11:30)

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Marco
Marco
4 anni fa

Ma come si fa a parlare di “trasparenza” e a non dare nemmeno una cifra sui costi della operazione delle bici?

Claudio Piccarreta
Claudio Piccarreta
4 anni fa

2 di 2 ) L'attuale piazza scelta, seppure non nella sua migliore forma, pecca solo di manutenzione, di visione urbana e di civiltà del cittadino, non di certo, a mio umile avviso, di installazioni che possano cambiarne il destino. Inoltre un insediamento del genere, con eventuali strutture tensostatiche, colori nuovi, materiali riflettenti dal punto di vista termico, muri e delimitazioni, comporterebbe l'alterazione di un luogo che offre una certa visuale, che ha guadagnato un certo equilibrio e che potrebbe essere uno spazio di quartiere già estremamente limitato allo stato attuale.

Claudio Piccarreta
Claudio Piccarreta
4 anni fa

1di 2) Contestualizzando il progetto, nella realtà Coratina, povera di verde e di aree calpestabili verdi, credo che un insediamento del tipo possa massimizzare la sua utilità venendo ubicato in un'area ancora più prossima alla stazione, maggiormente idonea alla finalità prevista e ancora più bisognosa di una riqualificazione. Si tratta di un area al termine di Via Mercalli, in prossimità del passaggio a livello e luogo di ritrovo per pratiche dedite all'alcol e consumo di droghe, oltre ad altre pratiche losche che da anni deturpano la zona. Questa area, più povera dal punto di vista urbano e dal punto di vista del verde troverebbe maggiore vantaggi e minore impatti nella riqualificazione.

Aldo da milano
Aldo da milano
4 anni fa

Forse c'è qualcosa che non riesco a capire:anni fa hanno tolto le piste ciclabili e ora vogliono fare una velostazione….mi chiedo se si farà (per me cosa giusta),non credete che Corato abbia bisogno di una vera pista ciclabile è sopprattutto di una grande zona pedonale???senza poi parlarne di tutto quello che c'è da fare in città…..

DE ROSSI
DE ROSSI
4 anni fa

TROVO ALQUANTO STRANO CHE A CORATO SI PENSI AD UNA VELOSTAZIONE DOPO CHE SI E' FATTA UNA LOTTA PER ELIMINARE LE PISTE O CORSIE CICLABILI CHE DI SI VOGLIA. CORATO E' UNA CITTA' CHE NON HA FATTO NULLA PER ICREARE DELLE PISTE CICLABILI IN ZONE DI NUOVA CONCEZIONE VEDI VIA S. FAUSTINA, VIA NAZIONALE, VIA GIGANTE ECC ECC CORATO NON HA MAI FATTO NULLA PER INCENTIVARE LA MOBILITA' IN BICI ED ADESSO NECCESSITIAMO DI UNA VELOSTAZIONE?

carlo mazzilli
carlo mazzilli
4 anni fa

ora vi dico e predico come andrà finire: bici rotte, rubate, impianti vandalizzati, colonnine devastate. e quello che non faranno i vandali lo faranno le buche di corato… prima prevedere sistemi di controllo, alla davera, naun a chiacchier, poi avviare qualsiasi attività. e prima di tutto sistemare le buche, se no le biciclette e qualsiasi altro mezzo a ruote… s'sfascn…

fc
fc
4 anni fa

La città ha anche bisogno di questo, ma anteporre tale investimento (si fa perchè è finanziato, quindi doppiamente inutile) ai veri problemi della mobilità, dell'inquinamento, delle strade impraticabili, del caotico quanto anarchico traffico e del caos totale, mi sembra che si stia facendo l'ennesima pubblicità politica senza un minimo di pianificazione.

salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
4 anni fa

Corato non è adatta allo sviluppo delle due ruote. L'uso indisciplinato e senza regole della bici (assenza di fanali, di campanelli, di educazione stradale e generica), specie da parte di frotte di giovani che si considerano, a ragione, visto che nessuno li redarguisce, padroni delle strade, la mancanza di cultura ecologica e la struttura non pianeggiante del suolo, che obbliga a seguire sempre gli stessi percorsi, oltretutto non tutelati dal traffico automobilistico, inibisce ogni lodevole iniziativa, incanalandola verso l'anarchia o il fallimento. Riguardo alle piste ciclabili, ho sempre disapprovato quelle attuali, mortificanti, di notte e quando piove o fa freddo, i parcheggi delle auto. Vanno assolutamente regolamentate. Ma forse, chi dovrebbe farlo, non ha mai usato una bicicletta.

Gaetano Bucci
Gaetano Bucci
4 anni fa

Corato soffre di traffico eccessivo e di inquinamento ambientale severo. Ogni iniziativa atta ad alleviare tale situazione è benvenuta. L'esperienza delle piste ciclabili è stata deludente, ma ciò deve spingerci a riprovare non a desistere. Il progetto della velostazione è molto valido, nonostante i rischi e le difficoltà da molti evidenziate. Lo è anche in funzione di ridare fiducia alla iniziativa pubblica, vista la grave crisi di cui soffre da anni la città. D'altra parte perdere una occasione di finanziamento per un'opera di cui si potrebbero avvantaggiare i giovani è un vero peccato. Pertanto, si promuova la mobilità in bici e si faccia la velostazione ma si stia anche molto attenti alla sua corretta gestione.