Il ritratto

Ricardo Cusanno, nuovo presidente degli imprenditori nel Venezuela della crisi

La Redazione
Ricardo Cusanno
Da agosto l'imprenditore "coratino" è il nuovo presidente della Fedecámaras, la più importante organizzazione del Paese che mette assieme tutti i settori produttivi
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Nel Venezuela di Maduro, schiacciato da una profonda crisi economica e sociale, Ricardo Cusanno occupa una posizione non facile. Ad agosto ha giurato come presidente della Fedecámaras, la più importante organizzazione del Paese che mette assieme gli imprenditori di tutti i settori produttivi. Un ruolo ricoperto sotto un governo fortemente anticapitalista e che, a più riprese, ha dichiarato guerra al settore privato.

Ricardo ha sangue coratino ma è nato in Venezuela. Suo padre Riccardo lavorava in una bottega di barbiere con suo zio Mauro in largo Plebiscito e lasciò il paese a 16 anni. L’11 luglio del ’57, in nave, si unì ai tanti italiani che nel secondo dopoguerra cercarono fortuna nel paese sudamericano. In 130.000 partirono a cavallo tra gli anni ’50 e ’60, andando a creare la comunità più importante del Venezuela, all’epoca terra di grandi opportunità, baciata dal boom petrolifero con una densità di popolazione molto bassa.

Abbandonata l’attività di barbiere, iniziò a dedicarsi ad un piccolo ostello in un paesino fuori Caracas. Fu quello il primo passo di una lunga e fulgida carriera imprenditoriale nel settore turistico che gli permise di gestire diversi alberghi e a divenire presidente della categoria degli albergatori. Qualità trasmesse al piccolo Ricardo che, a 21 anni, riuscì ad aprire la sua prima attività. Anche l’impegno con la Fedecàmaras, svolto gratuitamente, è una promessa fatta al papà. «Mio padre mi ha sempre spinto a lavorare nel settore pubblico, per restituire al Venezuela quello che questa meravigliosa terra ci ha donato in tutti questi anni».

Dopo l’università, alcuni lavori nel settore pubblico e l’esperienza nell’ambasciata venezuelana a Londra, continua a sviluppare le sue capacità imprenditoriali in Venezuela e non solo. Sul suo profilo Twitter si definisce gremialista che può essere tradotto in italiano con sindacalista. «Non ha la stessa accezione – chiarisce – il gremialista non difende solo i diritti dei lavoratori ma traccia politiche pubbliche, disegna il Paese di domani».

Tra il 2013 e il 2015 rappresenta il settore turistico della nazione. «Un settore che, da solo, potrebbe trainare la nostra economia. Il Venezuela è un paese meraviglioso e molto vario. Passa dalla foresta Amazzonica al Salto Angel, la cascata col dislivello più alto del mondo, fino ai monti di Pico Bolivar. Nel 2015 si candida alla vicepresidenza di Fedecàmaras con un progetto innovativo per l’epoca, dotare l’organizzazione di una radio e di un sito d’informazione in costante dialogo con le università. Nel 2017 diviene vicepresidente e nel 2019, come candidato unico, viene eletto presidente.

Un compito non facile, considerata la fortissima crisi in atto. «Giusto per rendere chiara la gravità della situazione economica del Venezuela – spiega Ricardo Cusanno – basti pensare che nel 1998 sul territorio operavano 620 mila aziende. Oggi sono 250mila con 10 milioni di abitanti in più e producono tra il 10 e il 15% rispetto al loro potenziale. Il Pil è in calo da 22 trimestri, più di cinque anni. Le banche venezuelane, forti alla fine degli anni novanta oggi possono contare su risorse così esigue che non potrebbero permettersi di comprare neanche Messi o Cristiano Ronaldo».

Intanto l’iperinflazione galoppa tanto da costringere il governo, un anno fa, a introdurre il nuovo bolivar sovrano in sostruzione del bolivar forte, eliminando cinque zeri dalla moneta. Oggi un dollaro vale 20.000 bolivares e il salario minimo si aggira sui 40.000 bolivares al mese, quindi ci sono tanti venezuelani che percepiscono 2 dollari al mese di stipendio o di pensione. Basti pensare che un pacco di farina di mais può arrivare a costare fino a 5.000 bolivares per capire perché siano milioni i venezuelani ridotti alla fame. Tra di loro anche tantissimi italio-venezuelani che vengono aiutati economicamente dai parenti trasferitisi in Italia.

Italia che è anche una delle due anime di Ricardo. La prima volta a Corato ad appena un anno, l’ultima un anno fa. «In tutta la mia vita sarò tornato lì da voi almeno 150 volte. Praticamente ogni volta che sono venuto in Italia. A Corato conservo tantissimi ricordi: a Natale mi dividevo tra le nottate con gli amici di mio cugino e le partite nella sala giochi di largo Plebiscito. Ricordo quando mio padre mi lasciava la macchina e guidavo fino a Castel del Monte. Una volta ho partecipato anche ad uno sciopero studentesco. Sono molto legato al centro italo-venezuelano e a Vincenzo Agatino, un secondo padre».

Ricardo è sposato e ha tre figli, due dei quali hanno come secondo nome Alessandro, un omaggio ad Alex Del Piero e alla sua Juve. «L’Italia è un paese molto importante per me anche se ultimamente mi ha deluso. Ha tanto da offrire ma non lo sa sfruttare. A quale Paese sono legato di più? Da giovane mi sentivo più italiano ma la crisi ha accresciuto la mia venezuelanità e il senso di responsabilità per il Paese dove sono nato. Le cose importanti della mia vita, però, le penso in italiano e sogno di portarci i miei figli per un paio d’anni dopo il mandato alla Federcàmara perché l’Italia bisogna viverla e vorrei dar loro l’opportunità di farlo».

venerdì 13 Settembre 2019

(modifica il 21 Luglio 2022, 13:47)

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Francesco Saverio Vangi
Francesco Saverio Vangi
4 anni fa

Ho avuto il piacere di conoscere Ricardo, la sua mamma ed il suo papà, persone di un garbo ed una gentilezza oramai rare. Un grande in bocca al lupo a Ricardo ed un caloroso abbraccio alla famiglia. Hasta pronto ! Enoteca Vangi

nerdrum
nerdrum
4 anni fa

ricardo cusanno prossimo candidato sindaco di corato. la sua esperienza maturata in una nazione profondamente schiacciata da una crisi economica e sociale, può far comodo ad una cittadina profondamente schiacciata da una crisi economica, sociale e politica. ma avvisatelo, perchè se pensa di aver visto tutto con maduro…. vuol dire che nn ha visto quelli che ci sono qua.

Vincenzo Quinto
Vincenzo Quinto
4 anni fa

Ho conosciuto Ricardo nel 2007 in Venezuela, sono stato ospite di suo padre nel suo grande albergo. Ho conoscito sua madre , una donna bellissima, inteligente e molto raffinata. Una straordinaria mamma e moglie. Ricardo e' una persona molto per bene, educato e competente. Caratteristiche che ha ereditato dal suo papa' Sig. Riccardo: unvero SIGNORE e GALANTUOMO come non ne ho mai visti e conosciuti. Una persona verso il quale ho un grosso debito di riconoscenza e non solo. Un debito che mi dara' pace solo quando lo avro' ripagato in toto. Una storia molto complessa e triste ma molto intensa, unica e degna di ogni lodevole menzione. Ricardo, ti faccio i miei piu grandi complimenti, un forte in bocca al lupo e un abbraccio immenso a quell'UOMO che e' tuo padre. Un uomo a cui devo MOLTISSIMO.

Michele Zaza
Michele Zaza
4 anni fa

Ho avuto il piacere di conoscere il Padre del sig Ricardo, presentatomi dal sig. Vincenzo Agatino, veramente un signore !!!

Carla Cusanno
Carla Cusanno
4 anni fa

Se permettete faccio una correzione: il padre Riccardo Cusanno lavorava in un salone da barba dello “zio Paolo Cusanno” e non Mauro, in “Piazza Vittorio Emanuele” a Corato, e non largo Largo Plebiscito. Chi vi scrive è Carla Cusanno, cugina di Riccardo senior nonché nipote di zio Paolo, grande uomo d'altri tempi.

Angela  Mazzilli  Ventura-Corato
Angela Mazzilli Ventura-Corato
4 anni fa

Ha (purtroppo e tristemente) assai ragione Nerdrum… I nostri politici locali ne “combinano” QUASI più di Maduro… Il “quasi” era d'obbligo…