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Open Arms, la Diocesi sposa l’appello di don Ciotti e mons. Ricchiuti

La Redazione
L'imbarcazione di Open Arms
"Non vogliamo intrometterci nelle valutazioni della Procura né nelle questioni partitiche, in questi giorni molto tese. Vogliamo però ribadire che le persone si soccorrono e si accolgono"
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«Quello che sta avvenendo con le 138 persone da troppi giorni stipate sulla Nave Open Arms senza possibilità di essere sbarcate ci sembra una provocazione impietosa e disumana», scrivono don Luigi Ciotti, presidente nazionale di Libera e mons. Giovanni Ricchiuti, presidente nazionale di Pax Christi.

«Un anno fa, il 22 agosto, avevamo scritto: “La situazione in cui versano le 177 persone imbarcate nella nave Diciotti, a cui viene impedito di mettere piede a terra, ci retrocede – come tante altre vicende recenti e meno recenti – nel grado di civiltà e di umanità.”

Oggi ci ritroviamo a dire le stesse cose per la Open Arms. E ancora oggi le persone continuano a morire in mare! Non vogliamo intrometterci nelle valutazioni della Procura né nelle questioni partitiche, in questi giorni molto tese. Vogliamo però ribadire che le persone si soccorrono e si accolgono. È questo il dovere della politica, ma è anche il compito di un popolo che ha dimostrato tante volte la sua vocazione all’ospitalità».

La lettera dei due prelati è stata condivisa dalla pagina della Diocesi di Trani che sposa l’appello fatto al mondo della politica. «Fino a quando dovremmo assistere a queste impietose e disumane provocazioni? Le inadempienze della politica non possono ricadere sulle spalle degli ultimi e degli indifesi, usati oggi come strumenti di ricatto per bassi giochi di potere.

lunedì 19 Agosto 2019

(modifica il 21 Luglio 2022, 14:58)

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salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
4 anni fa

E' un argomento delicato, che non può essere affrontato con poche parole, e chiaramente di parte. E' lo scontro tra i principi ispiratori di ogni Stato, la cui storia è permeata di realizzazione di confini sicuri, entro i quali ogni popolo che si riconosce come tale, cioè nella sua unicità, vuole vivere e prosperare, e la generosissima etica emigratoria attuale, che vuole incidere esclusivamente sullo Stato, si fa per dire, italiano, tenendo ai margini della vicenda le altre nazioni. Chi ha torto, chi ha ragione? Proprio nell'incertezza di questa domanda nessuno, né tanto meno la faziosissima Chiesa, può permettersi di pontificare. La realtà di uno Stato assai “anomalo” come il nostro deciderà, senza influenze retoriche, il nostro destino futuro. Tribù siamo, e ancor più tribù diverremo.

Marco
Marco
4 anni fa

Open Arms è una nave di Ong spagnola che batte bandiera spagnola, può salvare migranti ma non può pretendere di portarli dove vuole, ovvero in italia per provocazione politica anche se gli è stato vietato. Poteva andare in Spagna senza,attendere tanto difronte a Lampedusa e sbarcare finti minorenni che non erano tali e finti malati che stavano benissimo. Non si può costringere i cattolici a credere a queste narrazioni in nome della carità. Don Ciotti dovrebbe occuparsi delle mafie, quelle che trafficano in esseri umani per portarli in Europa a essere sfruttati.

Pino Risi
Pino Risi
4 anni fa

È vero! Le persone si soccorrono e si accolgono, però con i propri di soldini, e caso strano 18 giorni e nessuno li vuole.
Per il resto bla bla bla.