Lo speciale

“San Cataldo siamo noi”: la novità di un giornale per la festa patronale

Vincenzo Pastore
La lettura del giornale durante la conferenza stampa
Storia, tradizioni, fotografie e anche un cruciverba. Così riaffiorano i ricordi delle celebrazioni negli anni
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C’è una domanda che perseguita il coratino durante l’anno. Riguarda il calendario e non è il giorno di Carnevale, né quello di Pasqua. Ma è la festa patronale. «Quann è San Gatalle cus ann?», riecheggia continuamente tra le strade, tra i bar, in famiglia. Un interrogativo che si trasforma in dubbio perenne: si sa che è dopo Ferragosto, ma bisogna incrociare le date per indovinare la combinazione esatta. I tre giorni di luci e processioni, giostre e torroni, bancarelle e tradizioni. In quella festa ci siamo noi.

Noi che compravamo il gelato con il nonno quando eravamo bambini. Noi che sfoggiavamo il vestito migliore per il santo. Noi che imploravamo i nostri genitori per giocare con il parapalla. Noi che andavamo a caccia di biglietti per il Bruco o per il Crazy Dance. Noi che macinavamo chilometri per il corso prima di dirigerci verso via Sant’Elia. Noi che alle tre di notte il panino di San Cataldo non poteva mancare. Noi che poi ci aspettavano il diario e i compiti per la scuola che torna. Noi che volevamo dormire ma ci aspettava la salsa il giorno dopo. Noi che facevamo e facciamo ancora tutto questo. Perché la festa patronale è la nostra vita, la nostra storia. Quella già scritta, quella che verrà.

C’è tutto questo e tanto altro nel primo giornale dedicato al santo irlandese e distribuito in questi giorni gratuitamente in città (clicca qui per scaricare la versione pdf). Un free press targato Live Network che esprime al meglio il significato più profondo di una realtà editoriale. Essere ponte di collegamento tra la città e le sue tradizioni, tra la comunità e quegli attimi che scorrono e si ripetono anno dopo anno. Informazione e servizio si fondono in un unico, continuo prodotto che connette il territorio alla società civile, alle vicende politiche, all’offerta culturale. Così accade sia per il tradizionale giornale cartaceo sia per il sito internet, anch’esso tutto dedicato per la prima volta alla festa patronale (www.sancataldocorato.it).

“Speciale San Cataldo 2019” si apre con San Cataldo ripreso in uscita dalla chiesa Matrice per la processione della domenica e si chiude con alcune curiosità della festa che fu e che è ancora. In mezzo c’è la storia del vescovo vissuto in Irlanda prima e a Taranto poi nel 600 circa d.C. prima di apparire al contadino Quirico Trambotto in un piccolo borgo rurale che era Corato nel 1483. C’è il dovuto tributo a un patrono dimenticato, San Cristoforo. E poi le varie tappe che hanno scandito i vari momenti della festa patronale: le tre celebrazioni durante l’anno, la demèneche de Sàn Gatàlle, le giostre, la banda, la “macchina”, lo sparo di San Cataldo, la processione degli emigrati a Torino.

Parlano anche i protagonisti di oggi. Il vescovo, mons, D’Ascenzo, il vicario zonale, don Peppino Lobascio, il sindaco, Pasquale D’Introno, il presidente della Deputazione maggiore, Michele De Lucia. Spazio poi ai ricordi personali di tre coratini doc che raccontano “il mio San Cataldo”: l’imprenditore Francesco Liantonio, l’attrice Claudia Lerro, il dirigente della Regione Puglia, Aldo Patruno. Le pagine centrali sono dedicate al programma del 17-18-19 agosto mentre c’è anche l’angolo dedicato agli appassionati di enigmistica con il cruciverba. Perché magari in spiaggia saremo con la penna in mano cercando di riempire le caselle del gioco ancora vuote, ricorrendo all’aiuto di amici o parenti. Ma fate presto però, la sera si torna a Corato, c’è un santo da festeggiare. Anche quest’anno, come ieri, come domani.

sabato 10 Agosto 2019

(modifica il 21 Luglio 2022, 15:31)

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Gaetano Bucci
Gaetano Bucci
4 anni fa

Ho ricevuto e letto la pubblicazione su san Cataldo 2019 da curata dal dott. Vincenzo Pastore di Coratolive e promossa dalla Deputazione Maggiore di san Cataldo.
Mi congratulo. È stato fatto un ottimo lavoro, sia sul piano del contenuto sia su quello grafico-editoriale.
È una pubblicazione molto fluida e adatta alla ricorrenza, ma è anche un documento storico che potrà rimanere nelle case, essere conservato e tornare utile per il futuro.
Ho anche apprezzato il fatto che la pubblicità è proporzionata, discreta e non “ammazza” il messaggio che anzi viene rafforzato dalle belle immagini a corredo, particolarmente da quella di copertina. Anche la scelta dei caratteri e della impaginazione è tale da rendere la pubblica adatta a tutti.
Davvero un bel lavoro. Grazie.