Attualità

I medici sono pochi, in ortopedia niente ricoveri. Tutte le urgenze a Molfetta

La Redazione
L'ospedale Umberto I di Corato
Dopo la prima sospensione di aprile, un nuovo provvedimento della Asl ha ridotto i posti letto e stabilito che nell'ospedale cittadino possono essere effettuate solo prestazioni ambulatoriali e non urgenze
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Da un lato le “carte”. Dall’altro, la realtà. È notizia battuta nei giorni scorsi l’approvazione da parte della giunta regionale del documento unico di riordino della rete ospedaliera che inserisce l’Umberto I di Corato tra le 17 strutture di primo livello della Puglia.

Il riordino contenuto nel provvedimento dovrà essere materialmente attuato entro il 31 dicembre 2020. A disposizione c’è quindi poco meno di un anno e mezzo per fare in modo che nell’ospedale coratino vengano soddisfatte tutte le condizioni previste dalla nuova classificazione. Nel frattempo, però – al netto delle numerose e valenti professionalità presenti – la struttura sanitaria cittadina continua a soffrire di piccole e grandi criticità.

È il caso del reparto di ortopedia, la cui attività è da mesi ridotta al lumicino a causa della mancanza di medici. Le prime difficoltà erano emerse già ad aprile, quando è andato in pensione l’allora primario Vincenzo Ruggiero. «Nelle more dell’acquisizione di dirigenti medici ortopedici presso il presidio ospedaliero di Corato – spiegavano a fine marzo in una nota i vertici della Asl Bari – non potendo assicurare tutte le attività assistenziali ortopediche, si rendono indispensabili temporaneamente la riduzione dei posti letto e la sospensione temporanea delle urgenze ortopediche».

Il che, semplificando, significa innanzitutto niente ricoveri e interventi chirurgici. In seguito allo stesso provvedimento, anche il servizio 118 è stato invitato a non trasportare all’Umberto I pazienti con traumi destinati al reparto di ortopedia e a deviare le urgenze negli ospedali limitrofi. Se invece il paziente arriva in ospedale con mezzi propri, viene accettato dal pronto soccorso e vengono svolti sia gli esami di rito che la consulenza chirurgica. Poi, nel caso in cui occorra il ricovero o un intervento più complesso, viene disposto il trasferimento in altri ospedali, Molfetta o Bari in prima istanza. Ma può andare anche peggio.

Con l’arrivo dell’estate, la situazione non è migliorata. Anzi. Un nuovo provvedimento, datato 2 luglio, ha ulteriormente procrastinato questo stato di cose, riducendo i posti letto e stabilendo che nell’ospedale cittadino possono essere effettuate solo prestazioni ambulatoriali senza ricoveri. «Viste le criticità presenti sulla unità operativa dell’ospedale di Corato, dovute alla carenza dei dirigenti medici ortopedici – si legge infatti nel documento sempre a firma della Asl Bari – al fine di poter garantire, in sicurezza, una corretta gestione di tutte le attività cliniche della unità operativa, appare opportuno proseguire con la temporanea sospensione delle urgenze ortopediche, effettuare una riduzione del numero dei posti letto a 10 e trasferire le attività in emergenza/urgenza sulla unità operativa di ortopedia di Molfetta. Presso la unità operativa di ortopedia di Corato saranno garantite le attività di day service, la piccola chirurgia, l’attività ambulatoriale di controllo e di consulenza del pronto soccorso».

Al momento sono tre i medici in servizio nel reparto. Erano quattro fino a pochi giorni fa (e potevano essere persino sei, visto che nel mese di giugno è stato espletato un concorso con quattro posti in palio, due dei quali a Corato, da cui però al momento non è stato assunto nessuno), ma poi un ulteriore provvedimento ha disposto il trasferimento di un ortopedico a Molfetta. Una mobilità interna prevista «eccezionalmente per il periodo dal 1° luglio al 31 agosto», considerata «la urgente necessità di soddisfare le esigenze funzionali del reparto di ortopedia del presidio ospedaliero di Molfetta che attualmente presenta una grave carenza di dirigenti medici». La stessa, evidentemente, di cui soffre Corato.

Insomma, per quanto la riorganizzazione venga definita temporanea, c’è chi teme che i tempi per tornare alla normalità potrebbero essere tutt’altro che brevi. Come avvenuto nel reparto di chirurgia, dove ormai da anni vengono effettuate solo prestazioni in regime di day service.

Dicembre 2020 non è poi così lontano.

martedì 9 Luglio 2019

(modifica il 21 Luglio 2022, 16:36)

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Filippo Piccolomo
Filippo Piccolomo
4 anni fa

Bisogna opporsi con tutte le forze possibile ad una risoluzione che impoverisce il ns ospedale a favore di un presidio che solo qualche giorno fa veniva classificato come di base e quindi di livello inferiore. La.guerra si fa.così a furia di.colpi bassi. Quando io ho invitato il Sig. Sindaco quale.massima autorità sanitaria cittadina ad esercitare la.massima pressione.sulla Direzione A.S.L.intendevo proprio questo Stiamo attenti ai colpi di mano che anche in passato hanno pesantemente penalizzato il ns Ospedale( ricordiamoci le eterne diatribe.con Terlizzi). Si chieda un incontro.urgente con la.Direzione.generale per far assumere impegni precisi tipo la chiamata in servizio.dei vincitori di concorso è ridare dignità all'ospedale e a tutta la città.