Apparteneva alla Chiesa del Monte di Pietà

Bellissimo e prezioso, il dipinto di “San Nicola in cattedra” torna a splendere

La Redazione
Bellissimo e prezioso
Per rendere fruibile il dipinto la Chiesa dei Cappuccini in via straordinaria sarà aperta oggi dalle 19 alle 21 e domani dalle 10.30 alle 12.30
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Torna a splendere l’antico dipinto attribuito a Gaspar Hovic, un imponente “San Nicola in cattedra”. Come annunciato ieri in Sala verde, il restauro rientra nell’ambito del progetto Pon che ha messo in rete diverse realtà scolastiche della città.

L’opera, attualmente conservata nella chiesa dei Cappuccini, è arrivata nel 1922 contemporaneamente alla tela della “Deposizione” Giovanni Donato Oppido Materano dalla chiesa del Sacro Monte di Pietà, abbattuta in quell’anno perché pericolante. San Nicola sembra emergere dal mare, attorniato a destra e a sinistra da riferimenti da un lato al miracolo di Adeodato e dall’altro all’episodio dei marinai, che si recavano a soccorrere gli affamati della Litia. La tela del “San Nicola” rinvia però ad un’altra realtà esistente anticamente in piazza del Popolo e cioè la chiesa del Convento di San Francesco, precedentemente dedicata a San Nicola e abbattuta nel 1814.

La Chiesa dei Cappuccini – temporaneamente chiusa per lavori di restauro – al fine di rendere fruibile il dipinto da parte dei cittadini interessati, in via straordinaria sarà aperta oggi dalle 19 alle 21 e domani dalle 10.30 alle 12.30.

«Si è felicemente concluso il Progetto in Rete “Terra mia, Terra nostra” – scrivono dalla Confraternita del Sacro Monte di Pietà – che ha visto operare insieme tante istituzioni scolastiche della nostra città, attraverso l’adesione ad un Avviso pubblico per il potenziamento dell’educazione al patrimonio culturale, artistico e paesaggistico e l’utilizzazione di Fondi Strutturali Europei – Programma Operativo Nazionale. Gli esiti di tale progetto sono stati presentati alla cittadinanza in una pubblica manifestazione nella Sala Verde del Palazzo di Città ieri.

Si è immensamente grati a tutti i dirigenti scolastici e a tutti i docenti coinvolti, di cui capofila è stato l’istituto “Oriani-Tandoi” sotto la guida della prof.ssa Angela Adduci, perché, quando la scuola si apre al territorio attraverso ricerche e approfondimenti, le ricadute su tanti aspetti dell’educazione non possono che essere eccellenti».

sabato 18 Maggio 2019

(modifica il 21 Luglio 2022, 18:58)

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