Risale al mese di marzo l’intenzione dei residenti della zona Oasi di Nazareth-Torre Palomba di riunirsi in un comitato per protestare contro la situazione in cui versa il quartiere e chiedere «di essere ascoltati per avere strutture necessarie a un vivere civile. Non è possibile – hanno detto due mesi fa – che chi abita qui debba essere dimenticato e sentirsi diverso da chi abita in centro».
A distanza di qualche settimana da queste richieste, sulla questione giunge un contributo da parte dell’ing. Vincenzo Petrone dello Studio Petrone & Partners, secondo il quale «la zona Cr, nelle varie ed infinite vicissitudini che hanno caratterizzato la redazione del nuovo Piano Regolatore (Pug), viene quasi ignorata. In realtà va rivendicata l’esistenza insieme alle tante problematiche di cui la stessa nuova città soffre. Parlare per questa zona come di una nuova città, di una “Corato 2”, si ritiene che non sia azzardato se semplicemente consideriamo che quest’area, per la sua estensione, può ospitare oltre 17.000 abitanti, come facilmente dimostrabile. Questa realtà può e deve essere non un fatto negativo, ma una opportunità per Corato.
Criticità
Il territorio della Cr, pur dotato della presenza di infrastrutture di trasporto di rilevanza provinciale, le quali hanno favorito un certo aumento demografico, in realtà è privo di quasi tutte le infrastrutture tipiche cittadine e manca di centri di socialità, di svago, di aggregazione, e di idonee attrezzature sportive. In particolare:
1. il collegamento tra la città e la zona Oasi è costituito dal solo ponte di via Castel del Monte;
2. nella zona v’è assenza di tutte quelle attrezzature che occorrono al vivere quotidiano e che non obbligano a dover per forza scendere in città.
Occorre ribadire che questa “Corato 2” oggi in realtà è solo una “città di case” che servono esclusivamente alla residenza. Infatti, in base alle norme vigenti fino a pochi mesi fa, risultava preclusa anche la possibilità di inserimento i servizi strettamente legati alla residenza (la piccola bottega, lo studio professionale, il bar, la farmacia…), si tratta quindi di un enorme ghetto dormitorio che ha necessità di riqualificazione.
3. gli interventi realizzati e in atto si caratterizzano per lo schiacciante peso della componente residenziale su tutte le altre componenti urbane (attrezzature di servizio, infrastrutture, ecc…).
4. nel Piano particolareggiato della viabilità che governa questo territorio manca una visione strategica per il futuro di questa città. Il welfare è “ridotto” alle aree a standard che vengono cedute all’amministrazione comunale e che nella quasi totalità dei casi rimangono senza funzione alcuna, ma che anzi spesso divengono ricettacolo di rifiuti. In altre parole l’obiettivo di una qualificata città pubblica è limitato al rispetto della normativa sul recepimento pure e semplice delle aree a standard.
Quindi per la realizzazione dei “servizi alla popolazione”, diversamente dalle altre zone del piano regolatore non esiste il problema di carenza di aree Fi, in quanto queste sono e saranno in possesso dell’Amministrazione. Ossia per le aree a servizi non è un problema di quantità ma è soprattutto di qualità, si pensi alle varie attrezzature necessarie che vanno ovviamente attuate con i concetti di bacino d’utenza e di raggio d’influenza. In altre parole questa zona presenta le seguenti problematiche: necessità di rendere oggettiva la pianificazione, necessità di conferire efficacia al piano, necessità di realizzare la parte pubblica del piano.
5. l’ambiente è limitato ai giardini privati che spesso sono solo impermeabilizzati o trasformati in prato inglese che sappiamo essere molto esigenti dal punto di vista del fabbisogno di acqua e del tutto privo di ritorni ambientali.
6. in seguito alla delibera dell’ex Commissario Prefettizio per i lotti interclusi, è stata introdotta una prassi procedurale amministrativa (passaggio obbligato della Pratica Edilizia prima in Commissione Urbanistica e poi in Consiglio Comunale per l’approvazione anche nel caso di licenza singola); ciò comporta lungaggini dell’iter amministrativo e problemi di gestione dei vari “pezzetti di aree a servizi” sparsi che diventano “semplicemente” ricettacolo di rifiuti con problematiche di manutenzione e quindi economici per l’Ente Pubblico (parecchie decina di migliaia di euro di costo manutentivi annuo);
7. frazionamento dei lotti in zona Cr: secondo l’attuale interpretazione normativa anche dopo la lottizzazione e l’edificazione i lotti non possono avere una dimensione minore di 2.500 mq, anche se interessati dalla esistenza di più fabbricati, il che comporta il mancato rispetto del Testo Unico dell’Edilizia. (comma 2^ art. 30) ed una serie di problematiche nel trasferimento delle aree di pertinenza delle singole ville.
8. I trasporti e le relative infrastrutture sono del tutto assenti. Allo stato attuale l’unico mezzo di interconnessione tra la zona Cr e la città è l’uso dell’automobile da parte di un numero molto elevato di soggetti. Ovviamente l’aumento dell’uso dell’auto è strettamente legato alla crescita della Corato 2.
Trattandosi di un insediamento nato e sviluppato quasi in maniera incontrollata, lo stesso non risulta inglobato all’interno di un sistema di trasporto pubblico. Il risultato è un incremento dell’utilizzo dell’auto privata in quanto gli abitanti di quest’area risultano isolati rispetto alla localizzazione dei servizi necessari alla vita quotidiana o al proprio luogo di lavoro.
Obiettivi e strategie
Per valutare questi, si ritiene opportuno seguire lo stesso ordine delle criticità anche se lo stesso non è esaustivo:
a) (Criticità 1)
Esaminare nel Piano urbano dei trasporti i problemi inerenti la mobilità nell’intera zona Cr ed alla luce di questi introdurre gli eventuali correttivi al P.P. della viabilità. In particolare occorre prevedere, nell’ambito del nuovo Piano Urbanistico (PUG/P) e quindi del Piano delle Opere Pubbliche il raddoppio di corsia del ponte di via Castel del Monte con a corredo i percorsi pedociclabili nella considerazione che tra l’altro lo stesso ponte risulta interessato anche dal traffico della zona industriale “D” che precede la zona Cr.
b) (Criticità 2-3-4)
Obbligare attraverso la convenzione i lottizzanti a realizzare le attrezzature di urbanizzazioni secondarie a scomputo dei relativi oneri e non ad attuare la sola cessione delle aree. Operando in questo modo non solo si realizza una città sostenibile ma gli operatori vedranno incrementato il valore delle erigende costruzioni che saranno inserite in un contesto urbanistico integrato nelle funzioni e nel soddisfacimento delle necessità. In questo modo inoltre si eviterà “lo scippo” delle entrate derivanti dagli oneri di urbanizzazione verso altri capitoli di spesa comunale.
c) (Criticità 5) Pur nel rispetto dei diritti acquisiti nasce la necessità di rivedere le Norme Tecniche di Attuazione della zona Cr per rendere sostenibili gli interventi edilizi:
Sedime ville e permeabilità dei suoli
Ad esempio la progettazione deve prevedere l’impiego di sistemi che favoriscano:
– la creazlone di superfici a verde agricolo in alternativa a soluzioni impermeabili (cemento, asfalto, ecc.);
– il mantenimento della capacità drenante della superficie, e nel contempo consentire una portanza del terreno che ne permetta la calpestabilità/carrabilità con una molteplicità di condizioni di carico. Operando in questo modo si avrà ad es. la realizzazione di parcheggi nell’area di pertinenza della villa con garanzia di permeabilità delle aree e quindi anche con la riduzione di flusso nelle condotte fognarie;
Il requisito si ritiene assolto se la superficie non coperta da costruzioni e relative pertinenze ha caratteristiche di permeabilità per una quantità minima del 50%.
d) (Criticità 6)
Una soluzione potrebbe essere quella di indirizzarsi, nella prassi, verso forme di convenzionamento con i privati in cui queste mini – aree vengono lasciate alla manutenzione privata, seppure gravate da servitù pubblica.
e) (Criticità 7)
f) (Criticità 8)
Poveretti, essere stati esiliati in quelle zone , probabilmente invidiano la zona Belvedere o la zona 168 nelle quali il comune spende molto meno ? Purtroppo c'é gente che vede solamente il proprio interesse senza pensare a chi sa peggio
D'accordissimo con ” Poveri Esiliati” venite in città e vi renderete conto di chi sta peggio.
Ci sono 9 candidati sindaci con programmi utopistici in grado di risolvere i problemi della città, un commissario che governa al posto degli eletti, una schiera di funzionari pubblici che intervengono “immediatamente” ad ogni segnalazione e vi lamentate? Andate a votare e poi il giorno dopo ri-lamentatevi.
Tutti argomenti giusti, però bisogna prendere anche in considerazione il rifacimento di via castel del monte che a volte sembra una pista di formula 1 con sorpassi azzardati specie in curva.
Non so di chi è la spettanza, però è un argomento da non sottovalutare specialmente per i residenti e per chi più volte al giorno percorre quella strada (per lavoro o per chi proviene da altri paesi) e s'imbatte in dei “centro strada da cartoni animati”. Basterebbe 1 autovelox o delle bande rumorose di un certo spessore….
Oltre a questo c'è un marciapiede con la griglia sopra che è un pericolo per chi ci cammina in quanto il cemento di cui è composto è così vecchio che si sgretola come ci passi sopra. Ovviamente è pericoloso passarci sopra.
alla redazione: un articolo deve essere massimo di 20/30 righe, di più non lo legge nessuno.
comunque colgo l'occasione per ringraziere l'amministrazione comunale per aver ricolmato una c°°°o di buca stradale su via gigante che aveva causato innumerevoli morti di pneumatici. oh, sono stati rapidissimi, in meno di 3 mesi l'hanno richiusa… c'è solo da rimanere ammirati… appena le dici le cose già le fanno…adesso cìè da sisstemare via andria che davanti a mest'cafè è diventata una specie di cava di pietra, con buche profonde, pezzi di asfalto che VOLANO ad ogni passaggio di mezzi, e in generale una situazione da BurkinaFaso. ma io sono fiducioso che in men che non si dica, cioè tra 200/300 SQUARTAMENTI DI GOMME o di cristiani, verranno presi gli opportuni provvedimenti.
Mi sa tanto che anche questo progetto. ..è in odore ..di elezioni comunali!
Attenzione!! Vendesi buca via Andria zona primo prezzo,ideale come deposito.
Premetto io abito in Via Torre Palomba e noi residenti NON ci sentiamo migliori di altri concittadini che abitano in città. Abbiamo fatto una scelta diversa nulla più, ma a differenza dei concittadini di città noi rivendichiamo solo servizi, che sono stati PAGATI con gli oneri di urbanizzazione e solo parzialmente realizzati.
Caro G.R. Noi non abbiamo fatto nessuna scelta abitando in città,quindi le pretendiamo e questo non succede. Quindi mettetevi in coda.
chi parla dei servizi che dovrebbe ricevere partendo dalla locuzione: “io pago le tasse e pretendo…..” nn ha capito in che paese vive. i bilanci, statali, regionali, comunali sono il gioco delle tre carte, dove bisogna trovare l'asso. l'asso amici nn c'è, nn c'è mai. qualche volta viene fatto trovare, ma solo x dimostrare che il gioco è regolare.
Qualcuno si è fatto un giro su via Torre Palomba dalla parte della torre restaurata? Tutta la zona ancora dopo dieci anni non é ancora illuminata e provvista di segnaletica.
In compenso percorrendo la strada verso via San Magno é possibile apprezzare ogni sorta di vegetazione spontanea perfettamente illuminata e protetta da cancelli e ringhiere .
Sono oltre due anni che aspettiamo le concessioni per quello spazio recuperato con soldi pubblici e dimenticato!