Attualità

Investita cagnolina, appello per le cure: «Le istituzioni tacciono, chiediamo aiuto alla città»

La Redazione
La cagnolina Nike
«Per permetterle di tornare a camminare una equipe di medici veterinari specializzati l'ha operata senza sosta per 7 lunghe ore​. Ma i costi sono elevati» dicono le volontarie che l'hanno salvata​
6 commenti 1718

L’hanno chiamata Nike, come la dea della vittoria nella mitologia greca. È una giovane cagnolina randagia che nei giorni scorsi è stata investita da un veicolo nella zona dell’Oasi di Nazareth ed è rimasta gravemente ferita.

Tra mille difficoltà, con le anche fratturate ma non solo, è riuscita a trascinarsi fino a un muretto sul ciglio della strada. Lì è rimasta per un paio di giorni, sotto il diluvio. Fino a quando qualcuno si è accorto di lei, l’ha soccorsa e portata dal veterinario. Una volta in ambulatorio, la cagnolina è stata sottoposta a un lungo intervento chirurgico. E ora, per fortuna, le cose iniziano lentamente a migliorare.

Quella di Nike è una delle tante situazioni che ogni giorno passano dalle mani di coloro che donano parte del proprio tempo per curare gli animali randagi. Ma forse, più di altri, questo salvataggio ha determinato costi decisamente elevati, interamente sostenuti dalle tre cittadine che si sono offerte di salvare la cagnolina.

È stato quindi lanciato un appello alla città «rivolto a tutti coloro che come noi – dicono – avvertono il dovere di agire per salvare una vita che soffre, senza distinzione di specie».

«Per permettere a Nike di tornare a camminare – racconta Annalisa Miccoli, una di loro – è stata coinvolta una equipe di medici veterinari specializzati (i dottori G. Barbieri, C. Bartoli, D. Grimaldi, M. Montanaro che ringraziamo per il loro egregio pronto intervento) che per 7 lunghe ore ha operato la cagnolina senza sosta. Ovviamente un intervento di chirurgia ortopedica comporta un notevole impegno economico, tanto che si chiede, adesso, la partecipazione di tutti coloro che hanno capito e fatto proprio il concetto che gli animali ed il loro benessere sono della intera collettività soprattutto cittadina che deve sentirsi coinvolta nel fare bene ed intervenire quando, per tanti motivi, le istituzioni tacciono.

Gli applausi, i cuoricini, le belle parole rivolte a chi interviene sempre per il recupero di un animale ferito, scritti nei post su Facebook, non bastano a cambiare la sua vita di sofferenza» sottolinea Annalisa. «Come in questo caso, occorre invece, unire le forze economiche di tutti per ricompensare debitamente i medici veterinari che hanno fatto sì, che la giovane vita di Nike non finisse miseramente sul ciglio di via Castel del Monte.

Ha inizio quindi una raccolta fondi che abbiamo chiamato “Sono Nike e correrò veloce” per racimolare i soldi necessari a pagare tutte le spese veterinarie, di fisioterapia e alimentari che la ripresa di Nike comporterà, il tutto con la dovuta trasparenza di documentazione e refertazione».

Per ora sono stati raccolti circa 500 euro, a fronte dei 2.500 euro necessari. Chi vuole contribuire può donare sull’apposita pagina facebook oppure rivolgersi nel negozio Rufee in via Andria, 33.

mercoledì 17 Aprile 2019

(modifica il 21 Luglio 2022, 21:38)

Notifiche
Notifica di
guest
6 Commenti
Vecchi
Nuovi Più votati
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti
salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
5 anni fa

In un mondo sempre più chiuso in se stesso, insensibile, se non quando stimolato (magari dai numerosi appelli in tv) ad aiutare i più deboli (in senso lato), vittima, questo mondo, dei dettami di una Natura che “gioca” con noi e ci spinge ad essere sempre migliori e a sopraffare quelli peggiori o meno validi di noi, questo richiamo ad aiutare una cagnetta sembra un po' fuori luogo. Ma come, qualcuno dirà, ci sono persone che hanno bisogno di assistenza, e questi stanno a pensare ad un animale? La gente spesso, facendo il classico “passo più lungo della gamba”, si trova poi male: prende decisioni sbagliate, non ascolta nessuno, sottovaluta le situazioni. Un animale invece segue solo il suo istinto: non fa scelte.

GINO
GINO
5 anni fa

Come al solito, commento dai vocaboli “FATTIZ”.In parole povere “ogniun pens al fat su” E c vol tand.Ha ragione coratino emigrato ” la se sfila' la calzzett.Spero che non si offenda.

salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
5 anni fa

Gino, non mi offendo (la permalosità, la suscettibilità, il senso della faida e della vendetta, la scontrosità albergano “solitamente” nelle persone nate e formatesi da una certa latitudine in giù). Ma anche a te chiedo: cosa significa esattamente? Comunque adesso si parla e si scrive in modo freddo, rapido, diretto, sgrammaticato, sbagliando o saltando del tutto i segni di interpunzione, e il mio modo di esprimermi può suscitare sconcerto. Ma io mi sono diplomato nel '66, quando scrivere così era normale. Un saluto.

Antonoo
Antonoo
5 anni fa

Si ricorda che la raccolta fondi è presente presso diverse attività commerciali , se invece si tratta solo ed esclusivamente di pubblicità nei confronti di una singola attività , allora è un altro discorso che nulla ha a che fare con i principi della raccolta fondi.

salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
5 anni fa

Antonio Caputo, è la prima volta (ed era ora, penserai tu) che ottengo un ostracismo così marcato. Certo è che, se qualcun altro dovesse affiancarti, dovrei valutare il suggerimento…

salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
5 anni fa

Vorrei aggiungere un'ultima cosa: non credo che la Redazione sia poco accorta e non noti i miei continui commenti. Ma, avendo messo a disposizione dei lettori un apposito spazio, desidera che qualcuno lo riempia. Il caso di Coratolive è diverso da quello dei giornali “on line”, editi in altri Comuni: qui da noi gli articoli vengono quasi sempre accompagnati da sottolineature, e non solo mie. Forse sono servito da sprone e spero, con o senza di me, che la partecipazione continui.