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Via libera ai dehors, regolamento approvato dal commissario prefettizio

La Redazione
Via libera ai dehors
Il territorio comunale è stato suddiviso in cinque aree urbane
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Giunge finalmente a compimento il lungo iter amministrativo per l’adozione del regolamento sui dehors, gli spazi di ristoro all’aperto a servizio dei locali pubblici in cui si somministrano cibi e bevande. Nei giorni scorsi il commissario prefettizio Rossana Riflesso ha deliberato l’entrata in vigore delle norme da rispettare per poter disporre di questi spazi.

Per gli esercenti questo è un passaggio fondamentale: per procedere nella realizzazione dei dehors sarà necessario rivolgersi all’ufficio Suap e attenersi al regolamento comunale, a meno che si voglia realizzare qualcosa di diverso rispetto a quanto già previsto.

Dall’esigenza di una «disciplina specifica per le occupazioni di suolo pubblico» è nata la necessità di predisporre «appositi schemi di modello» e «suddividere il territorio comunale in cinque aree urbane, che tengano conto, anche di un coerente inserimento di tali strutture nel contesto urbano».

La città è stata divisa in cinque zone (clicca qui per visualizzare le piantine). Area 1: piazza Di Vagno, piazza dei Bambini, piazza Sedile, largo Abbazia, piazza Cesare Battisti, piazza V. Emanuele, piazza Plebiscito, piazza Simon Bolivar; area 2: centro storico così come delimitato da V. Emanuele e dai corsi G. Garibaldi, G. Mazzini, Cavour, ad esclusione degli stessi e di via Duomo; area 3: la sede stradale, i marciapiedi e i passeggiatoi dei corsi G. Garibaldi, G. Mazzini, Cavour, e via Duomo; area 4: la zona compresa tra il corso e l’estramurale; area 5: il contesto urbano esterno alle altre quattro aree.

Vengono imposti «standard qualitativi stringenti per le attività collocate nel centro storico e criteri via via meno vincolanti man mano che ci si allontana» e individuata una differenza tra dehors «stagionali (utilizzati per massimo 180 giorni) e permanenti (da uno a cinque anni)».

Rispetto alla proposta di regolamento sono state ascoltate anche le organizzazioni di categoria: Confesercenti, Confcommercio, Unimpresa Puglia, Cna-Commercio, Federcommercio Puglia, Federcommercio, Aic. Parere favorevole è stato espresso dall’Ufficio Igiene e dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Bari.

Sul tema, lo ricordiamo, il dibattito politico si era acceso – ancora una volta – nel mese di maggio del 2018. L’allora sindaco Massimo Mazzilli, in risposta ad una nota del Pd, aveva detto: «bar, ristoranti, pizzerie ed esercizi commerciali simili potranno chiedere di installare dehors stagionali». Il 25 maggio la Giunta aveva infatti sottoscritto un atto con i relativi pareri e mancava solo l’approvazione del Regolamento nella sua interezza in sede di consiglio comunale. Le vicende politiche hanno poi impedito che l’iter si completasse.

venerdì 1 Febbraio 2019

(modifica il 22 Luglio 2022, 1:30)

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salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
5 anni fa

Alcune considerazioni: 1) tutto ciò che permette un guadagno lecito, senza scontrarsi con le esigenze della gente, è da me ben visto; 2) alla gente stessa di qui, non interessa un granché se le si tolgano degli spazi, dato che è capace di assistere da anni ad un'anomala occupazione di una gran parte di marciapiede centralissimo, col placet di una vecchia amministrazione, sentitasi libera da vincoli; 3) l'incapacità decisionale dei nostri stessi amministratori è stata dovuta essere surrogata da un commissario esterno; 4) l'uso stupidamente compiaciuto dell'ennesimo termine straniero (questa volta francese) sta ad indicare che noi siamo ben disposti ad essere invasi sia dalla cultura e terminologia estere che da qualunque struttura esterna di qualsiasi esercizio commerciale.

leonardo c.
leonardo c.
5 anni fa

La mia opinione è che nell'iter di questo regolamento manca il punto di vista dei cittadini. E' fondamentale. Potrebbe formalizzarsi, ad esempio, se funzionassero le consulte comunali.
Il mio timore è che cio' sia snobbato da una mentalità incline “a far girare l'economia” ignorando il fatto che c'è sicuramente un punto di equilibrio tra l'esigenze dei commercianti e quelle dei cittadini . Infine, invito la polizia municipale, pur sapendo delle difficoltà note, ad attuare i controlli (periodici e costanti nel tempo!) in autonomia e non solo su sollecitazione del cittadino di turno! Non ha senso regolamentare se non si puo' controllare il rispetto quanto approvato.

Aldo da milano
Aldo da milano
5 anni fa

Sono d'accordo con il signor Di Gennaro,spero sia l'inizio di uno dei tanti miglioramenti decorosi che Corato ha bisogno. …

salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
5 anni fa

Ringrazio Aldo, invitandolo, almeno con me, ad eliminare il “signore”: io mi chiamo Salvatore, senza alcun titolo. Non sono indulgente con i politici in genere, ma sarei ingeneroso nei loro confronti se non riconoscessi che essi sono la perfetta emanazione di un popolo non assuefatto, nel corso dei millenni, al concetto di “democrazia”, e quindi ora essi fanno quello che possono, nei limiti delle loro lacune. Avendo carta bianca, specie al sud dove vi sono minori reazione e consapevolezza politica nella gente, è tutto demandato al loro “buon cuore”, alla loro buona volontà. E se poi sono sinceri, sono da apprezzare. E' però quella maledetta rassegnazione che ci condanna, unita all'assuefazione: due armi micidiali, utilizzate per andare avanti.

salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
5 anni fa

Vorrei sottolineare, per concludere, gli errori che i politici che governano il Paese, commettono: essi dovrebbero fare in modo che la gente maturi, elevando il livello etico. Ma dall'altra parte vi è la micidiale spinta contraria della produzione industriale e commerciale, che vuole un popolo immaturo ed incapace di usare dei criteri intelligenti nella scelta dei prodotti. Ecco allora la televisione, il mezzo di formazione più importante, che fa di tutto, con programmi (ormai solo gare, applausi continui, calcio, politici a go go, soldoni in palio) e personaggi indecenti, per mantenere il popolo al livello infimo.Tale situazione fa comodo anche agli stessi politici, che si trovano a comandare animali ammaestrati piuttosto che persone di un certo spessore, e quindi capaci di ragionare.