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Piano salvaolio, pressing su parlamentari e sostegno Ismea su debiti bancari

La Redazione
Degustazione di olio
Un confronto serrato per sostenere gli emendamenti al Decreto Semplificazione, fino a quando non saranno assunti ed operativi, con responsabilità a livello regionale e nazionale
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All’indomani della mobilitazione Salvaolio che ha portato gli olivicoltori di Coldiretti dalla Puglia nella Capitale, è partito un confronto serrato con i gruppi parlamentari per sostenere gli emendamenti al Decreto Semplificazione, fino a quando non saranno assunti ed operativi, con responsabilità a livello regionale e nazionale.

Il Ministro Centinaio ha presentato gli emendamenti al Decreto Semplificazione, specificando che i parlamentari dovranno votarli e approvarli. Ha annunciato che farà nomi e cognomi di quanti riterranno le gelate pugliesi un argomento non prioritario.

«Per questo abbiamo avviato un pressing sui parlamentari perché appoggino gli emendamenti» dichiara il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia. Oltre agli impegni sui danni da gelate, sull’emergenza Xylella e sulla lotta alle frodi nel piano salva olio della Coldiretti «è stata accolta anche la proposta di interventi di sostegno dell’Ismea – aggiunge Muraglia – sui debiti bancari degli olivicoltori, come già fatto per il settore lattiero».

Nel 2018 «la Puglia ha perso 317 milioni di euro di produzione lorda vendibile del settore oleario e oltre 1 milione di giornate risultano azzerate, mentre il settore olivicolo e l’intero indotto non sanno come andare avanti – aggiunge Coldiretti Puglia – da gennaio a settembre sono stati importati 304 milioni di euro di olio dall’estero.

È forte la preoccupazione del moltiplicarsi di frodi e speculazioni, con olio di bassa qualità venduto come extravergine o olio straniero spacciato per bisogna stringere le maglie della legislazione per difendere un prodotto simbolo del Made in Italy e della dieta mediterranea e togliere il segreto sulle importazioni di materie prime alimentari dall’estero perché sapere chi sono gli importatori e quali alimenti importano rappresenta un elemento di trasparenza e indubbio vantaggio per i consumatori e per la tutela del “made in Italy” agroalimentare.

Mentre è crollata la produzione pugliese, la Spagna che continua a dettare legge – conclude Coldiretti – ormai leader mondiale indiscusso, dove si stimano circa 1,5-1,6 miliardi di chili con un aumento del 23%, in sintesi oltre la metà della produzione mondiale».

giovedì 10 Gennaio 2019

(modifica il 22 Luglio 2022, 2:26)

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Lopez
Lopez
5 anni fa

Gli Spagnoli agiscono e fanno buoni prodotti perché lavorano ed innovano dunque vincono , noi passiamo tempo a scoprire incentivi .